Calcio

L’ex mister del Terlizzi Anaclerio: «La società non ci risponde e noi attendiamo ancora i pagamenti»

La Redazione
Pareggio casalingo col Gallipoli
Il giovane allenatore si è dimesso nel gennaio scorso, nel pieno del caos societario in cui è piombato il club. Assieme a lui è venuto meno il blocco artefice della promozione in Eccellenza
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L’ex allenatore del Terlizzi Calcio, Michele Anaclerio, chiama in causa pubblicamente la società rossoblù sui mancati pagamenti dei “rimborsi spesa” alla squadra.

Soltanto un anno fa, nella stagione 2017-2018, il giovane coach ha condotto il gruppo a una splendida promozione in Eccellenza, serie in cui il Terlizzi si stava peraltro ben distinguendo (conquistando 23 punti in 16 turni e il sesto posto parziale in graduatoria) fino a quando, a metà gennaio 2019 – in seguito alla crisi societaria scoppiata a dicembre con le improvvise dimissioni rassegnate dal presidente del club Giuseppe De Nicolo -, Anaclerio non ha maturato la decisione di lasciare la guida tecnica della squadra.

Assieme al mister è venuto meno il blocco dei giocatori artefici della promozione, rimpiazzato dal club con un altro gruppo di calciatori, che è attualmente guidato da Francesco Barione con risultati per il momento poco fortunati. In serie negativa da diverse giornate, i rossoblù sono sprofondati in classifica a un solo punto dalla zona playout e sono in piena lotta per non retrocedere.

A distanza di un mese dalle dimissioni, Anaclerio interviene per chiedere spiegazioni alla società, che – afferma – non ha mai erogato in queste settimane i cosiddetti “rimborsi spesa” per le prestazioni sportive del suo gruppo, contravvenendo agli impegni presi. “Per quello che mi hanno dato i ragazzi, sotto il profilo tecnico e umano è giusto che sia io a prendermi la responsabilità. La società dovrebbe spiegare ai ragazzi creditori perché ci sono fondi per i nuovi giocatori e non per chi ha dato gli attuali ventitré punti in classifica dopo sedici giornate”, sottolinea l’allenatore. “Credo sia più giusto ed opportuno riconoscere dapprima gli impegni assunti con chi, oltre ad aver subito un danno economico, è costretto a rimanere a casa privato della sua passione principale”.

Il punto dolente – continua Anaclerio – è la “scomparsa dai radar” della società, una circostanza di fronte alla quale i giocatori – puntualizza – “saranno costretti loro malgrado, per tutelare la loro immagine e gli accordi economici non rispettati, ad agire giudizialmente, sia in sede civile che penale contro i responsabili di questo disastro”.

venerdì 15 Febbraio 2019

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