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«Ciao, Pino, compagno di vita e uomo di grandi ideali»

La Redazione
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A un mese esatto dalla sua morte - avvenuta lo scorso 28 marzo - riportiamo un commosso ricordo di Giuseppe Pomponio scritto dalla moglie Anna
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Riportiamo di seguito, a un mese esatto dalla sua morte, avvenuta lo scorso 28 marzo, un commosso ricordo di Giuseppe Pomponio – docente e preside bitontino di nascita ma terlizzese d’adozione – scritto dalla moglie Anna.

“Già docente in materienletterarie nella scuola media, ha poi svolto il compito dindirigente scolastico in varie località – rammenta in una nota biografica la professoressa Assunta De Leo -. Professionista competente,npersona equilibrata, ha sempre fatto della discrezione il suo metodondi contatto con gli altri: colleghi, alunni, genitori, amici. Riservatezza e pudore nonngli hanno mai impedito di proporsi con fermezza e di impegnarsi conntutte le sue capacità – onestà, concretezza, tenacia, rispetto deglinaltri, intuizione e sensibilità – nella costruzione di un mondonmigliore. Ampio e articolato il suo background culturale che abbracciava Marx così come Don Milani,nGuccini, De Gregori, Hikmet, Brecht. Uomo di scuola consapevole, ha svolto per anni un ruolo politico nella vita della nostra cittàncome segretario del Partito Comunista locale. Di questa ideologia ha seguito lenevoluzioni e le trasformazioni nel tempo facendole proprie ednelaborandole in modo personale con misura ed efficacia. Puntuale e costruttivo innambito professionale e nei suoi ruoli sociali, nei rapporti piùnpersonali si rivelava in tutta la grandezza della sua personalitàncome ‘persona di garbo che gioca pulito col mondo’, direbbenErri de Luca”.

Queste le parole dedicategli dalla moglie Anna:

Ciao Pino, ciao.

Caro compagno di vita,nmarito, amico, padre esemplare, uomo dai grandi ideali,

da poco sei andato via enmi piace salutarti così:

sei stato il mio faronnella notte;

insieme abbiamo affrontatontutte le “strade” della vita, trovando sempre conforto l’unon“sulle spalle” dell’altro.

Sei sempre stato un uomonmite, semplice, coerente con i tuoi principi da “comunista”nverace.

“Una vita da mediano”nsembra racchiudere nel suo significato più intrinseco il tuo stilendi vita.

Dirigente scolastico npronto ad interpretare le leggi lasciando comunque spazio alla ncomprensione delle problematiche dell’altro, con la mente “naperta” alla valorizzazione dei docenti e del personale Ata.

Nonnavrai onorificenze, né pubblici riconoscimenti, ma la stima enl’affetto delle persone (docenti e non) che ti hanno incontrato e,nanche dopo anni di “lontananza” dalla scuola, hanno avuto per tenparole di dolcezza e tenerezza.

Vorrei dirti e scrivertintanti pensieri, ma la mia mente è annebbiata dal dolore…

n Ciao… Anna

sabato 28 Aprile 2018

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