Si terranno domani, mercoledì 21 ottobre, i funerali di Mohammed El Fakrouni, l’uomo di 47 anni trovato senza vita sabato scorso in un casolare nella campagna di Terlizzi.
L’uomo, dichiarato morto per cause naturali dal medico legale, era un migrante senza fissa dimora di origine marocchina ed è probabilmente morto di stenti. Il suo cadavere è stato ritrovato dopo molte ore da un conoscente. Le esequie si svolgeranno nella cappella del cimitero alle 8 e 15 nel rispetto delle norme anti-Covid.
“Fino a ieri era ‘un marocchino’. E questo non è accettabile – si legge in una riflessione de La Corrente -. Quali sono state le cause che lo hanno condotto alla morte? E come mai era in quel casolare in campagna? Non lo sappiamo ancora”.
“Oggi non è il momento opportuno per chiedere a chi di dovere di assumersi le proprie responsabilità politiche di quanto accaduto. Al contrario, diremo che la colpa è anche nostra.
Abbiamo fallito. Abbiamo fallito come comunità. Di fronte a una morte così, tutta Terlizzi ha fallito. La colpa è di tutti e di nessuno – afferma La Corrente -. Ma non possiamo restare in silenzio dopo questa morte terribile perché il silenzio sarebbe una ulteriore morte e un’ulteriore macchia per la nostra città e per noi come singoli cittadini. Qualche mese fa avevamo affisso in giro per Terlizzi dei manifesti con i volti e le storie di alcuni nostri ‘concittadini temporanei’ venuti da lontano. La cosa che fa più male oggi è non aver potuto avere contatto con la storia di Mohamed, di non aver potuto incrociare il suo sguardo. Quando è arrivato a Terlizzi? Si trovava bene? Come si guadagnava da vivere? Anche questa è una sconfitta”.
Il movimento politico terlizzese riafferma la centralità, nella propria agenda politica, del tema dei diritti dei lavoratori stagionali “perché staremo tutti meglio quando anche gli ultimi vedranno tutelati i loro legittimi diritti”.