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Volpe: «Rabbia per non aver eletto Spaccavento, ma centrodestra è ormai minoranza. Anche a Terlizzi»

Gianpaolo Altamura
Gianpaolo Altamura
Volpe: «Rabbia per non aver eletto Spaccavento
Il consigliere comunale de La Corrente commenta l'esito elettorale. Il medico molfettese sostenuto dal movimento terlizzese non è stato eletto perché la sua lista non ha superato la soglia di sbarramento del 4%
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Lenelezioni regionali del 20 e 21 settembre hanno sancito la rielezione a governatore di Michele Emilianoncon percentuali al di là delle attese. Tutti i commentatori politicininfatti avevano previsto un serrato testa a testa con il principale competitore Raffaele Fitto, con leggeronvantaggio per il candidato del centrodestra. In realtà il riconfermato Presidente della Regione ha quasi subito staccato il suonsfidante, aggiudicandosi piuttosto agevolmente la contesa con unndistacco di molti punti percentuali. A questo risultato hannoncontribuito anche le liste a sinistra del Partito Democratico, chenhanno fatto quadrato contro la possibilità che il centrodestranpotesse tornare maggioranza in Regione.

Ilncandidato di Puglia Verde e Solidale, Felice Spaccavento, pernesempio, ha portato a casa un risultato notevole, raccogliendo quasi 8000nvoti che tuttavia non gli sono valsi l’ingresso nel consiglionregionale dal momento che la sua lista su scala regionale si è fermata al 3,8%, poco sotto la soglia di sbarramento del 4%. La sinistranlocale, tuttavia, celebra l’ottimo risultato del mediconmolfettese, classificatosi secondo per preferenze a Terlizzi – benn840 – dietro solo al più suffragato in assoluto in Puglia, il demnPaolicelli. Il “main sponsor” di Spaccavento in città è stato ilnmovimento politico La Corrente, di cui Giuseppe Volpe ènrappresentante in consiglio comunale. Lo abbiamo ascoltato per un commento dell’esito elettorale.

Come avete accolto la vittoria di Emiliano?

Lanvittoria di Emiliano è importante perché i pugliesi hanno dato unnsegnale chiaro e forte, cioè che “La Puglia non si Lega” e chenFitto rappresentava una minestra riscaldata che in Puglia ha creatonsolo tanti danni in passato. Però, in tutta franchezza, rimane unanvittoria a metà perché non siamo riusciti ad eleggere, nonostantenle buone performance in alcuni territori e soprattutto in provinciandi Bari della lista che abbiamo sostenuto, “Puglia solidale enverde”, rappresentanti di Sinistra in Consiglio Regionale.

Ilnrisultato di Spaccavento l’ha sorpresa?

Inquasi 8.000 voti per Felice Spaccavento, il candidato più suffragatondella lista “Puglia Solidale e Verde”, che come Corrente abbiamonsostenuto con forza e convinzione, rappresentano un risultatonstraordinario. Anche qui a Terlizzi, nonostante le tre candidaturenlocali (Allegretti, Tricarico e De Nicolo), con 840 preferenze ilndottor Spaccavento è stato il candidato più suffragato doponPaolicelli (Pd) e come lista (1.129 voti) siamo praticamente secondindopo il Pd, avendo raggiungo Fratelli d’Italia all’11%. Ènsenz’altro un risultato che premia il lavoro fin qui svoltondalla Corrente in città e in rete con altre realtà e movimentinpolitici dei paesi limitrofi, in particolare Molfetta, Ruvo, Corato enBitonto (La Forza). Felice non è stato un candidato “imposto” danqualcuno ma la naturale scelta che meglio poteva rappresentare questonpercorso e questa rete e quando nei territori lavori costantemente,ngiorno per giorno e non solo in campagna elettorale, i risultatinarrivano e ti premiano. Elettrici ed elettori, ancora una volta,nhanno apprezzato il nostro modo di fare campagna elettorale, sobrio,ngentile e rispettoso delle diversità, senza aprire inutili comitatinelettorali ma incontrando le persone casa per casa, quartiere pernquartiere, nei bar, nei vicoli, nelle piazze e nei garage (semprendistanziati e con mascherine). Proprio per questo fa ancora piùnrabbia non essere riusciti ad eleggere Felice in Consiglio regionalenper quel (maledetto) 0,2% (poche migliaia di voti), che è mancatonalla lista per superare lo sbarramento. n

Lansconfitta del centrodestra in Regione fornisce indicazioni anche anlivello locale?

Ilncentrodestra terlizzese ha subito una sonora e direi storicansconfitta, una delle peggiori qui a Terlizzi; in particolare Fratellind’Italia, partito che esprime il sindaco e l’onorevole (fratello)ne che sicuramente avrebbe subito un colpo ancora più pesante se nonnavesse espresso una candidata locale, la Allegretti (che comunque hanpreso la metà dei voti della lista, e che comunque gli stessi componentinistituzionali del partito, evidentemente, non hanno sostenuto). Lanpercentuale del centrodestra terlizzese è tra le peggiori dei 41ncomuni della provincia di Bari, insomma una debacle. I terlizzesi nonnhanno creduto alle falsità raccontate dai Fratelli durante lancampagna elettorale, in particolare al leitmotiv “Ospedale Chiuso”ned hanno punito col voto le insopportabili passeggiate elettorali dinFitto, Gemmato e i soliti quattro fedelissimi a pochi giorni dalnvoto. Il centrodestra terlizzese dovrebbe fare solo una cosa:nrassegnare le dimissioni! n

Come si configurano le relazioni con il centrosinistra a un anno e mezzo dalle comunali terlizzesi?

Ènevidente che si riparte dal centrosinistra e, lo voglio dire connchiarezza, si riparte dai partiti e dai movimenti del centrosinistranche, oltre ad aver riscosso un risultato importante in questenregionali, in questi anni difficilissimi per la storia di questancittà, hanno fatto opposizione alla destra di Gemmato: Pd, LanCorrente e Città Civile. Questi tre partiti/movimenti hanno ora unangrande responsabilità: capitalizzare questo risultato e costruire unnprogetto di governo della città alternativo alle destre,ncoinvolgendo le migliori energie e risorse che in questi anni lancittà è stata in grado di esprimere. E penso in particolare a tuttenquelle realtà culturali, ambientali e sociali che in questi anni dinbuio totale hanno favorito e creato socialità, praticato mutualismone solidarietà, offerto opportunità formative e di crescita,npromosso la cultura delle differenze. L’obiettivo principale, primandi ogni punto programmatico, deve essere innanzitutto quello dinricostruire una Comunità sana, fondata sulla fiducia reciproca enl’amore per i Beni Comuni. Però rivolgo un appello allencittadine/i e alle realtà di questa città: non è più il tempo dinaccontentarsi delle proprie azioni/iniziative o di aspettare dinessere convocate/i. È il momento di schierarsi, prender parte,n“occupare” i luoghi della discussione e delle decisioni, senzanpaure e tentennamenti. Altrimenti avremmo cambiato maggioranza, mannon Terlizzi. Siamo tutte/i convocate/i, nessuna/o esclusa/o.

domenica 27 Settembre 2020

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