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Galliani esce dalla maggioranza: «Programma fatto di slogan e opere pubbliche mal realizzate»

La Redazione
mariangela galliani
L'ormai ex consigliera di centrodestra comunica la sua decisione con un duro discorso in assemblea comunale: «Ho tentato di essere leale alla coalizione nella quale sono stata eletta, ma oggi non posso più»
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Frattura nella maggioranza. La consigliera di centrodestra Mariangela Galliani esce dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ed entra nel gruppo misto.

La decisione è stata comunicata dall’ormai ex esponente di FdI durante il consiglio comunale di ieri sera con un discorso duro e diretto, improntato a una critica integrale rispetto all’attività amministrativa e politica del secondo mandato Gemmato, giunto ormai al terzo anno di governo della città.

“Ho la sensazione di aver trascorsonquesti, per me faticosi, anni in una assurda posizione di difesanpermanente, accanto a lei, Sindaco, con smisurata fiducia e nelntentativo, forse ingenuo, di contribuire alla attuazione di unnprogramma che, infine, si è rivelato slogan elettorale e, piuttosto,nil contenitore di una enorme quantità di cose mai realizzate,napprossimate, realizzate male, incompiute o non completabili, le cuintracce sono sul territorio come quelle che vedi dopo unnbombardamento, da lasciare in eredità ai nostri figli. Il fatto ènche non è possibile schierarsi contro quel che non dovrebbe essernfatto e tollerare il compromesso”, afferma Galliani, che soggiunge: “Ho tentato di anteporre alle mienconvinzioni, motivi di lealtà alla coalizione di governo nella qualensono stata eletta, ma oggi non posso più, poiché, se la mianpresenza in questo consiglio comunale ha ancora un senso, deve esserenquello di riabbracciare me stessa e respingere ogni prassi dinmeschina opportunità che io non possiedo”.

In un quadro di pesante emergenza sanitaria ed economica per la città, prosegue la consigliera, “certa classe dirigente congelava le sue funzioninistituzionali, ostacolando le risposte ai bisogni collettivi. Perché, guardate, è ilnvizio eterno dei mestieranti della politica indurci a confondere ilndiritto, fino a farlo diventare incerto, insicuro, irriconoscibile;nfino a farlo assomigliare al favore. Ho imparato a mienspese che per molti ‘legalità’ è soltanto una parola bella, unnbelletto che migliora il profilo. La legalità è faticosa. Si faticana non cedere alle lusinghe e a non temere le minacce. Si ha paura andiventare il ‘diverso’, la ‘strega’, la ‘pazza’, mandiventa necessario quando la condivisione politica ti chiede dinoperare al di fuori dei circuiti ammissibili e quando le soglie dinprotezione rispetto alle compromissioni si abbassano fino a snaturarene comprimere le ragioni giuste della partecipazione attiva alla vitanpubblica del paese”.

L’ex esponente di FdI esprime tuttavia fiducia sul fatto “che l’interesse della collettività possa essere ancorananteposto a quello del privato e credo che la pratica del sotterfugione della scorciatoia non debba essere l’unico metodo. Ho fiducia chenle strade del mio paese siano percorse da cittadini capaci dinrespingere pressioni e condizionamenti e di rispondere alla propriancoscienza. Per loro e per i miei figli e per il segno che ognuno dinnoi è chiamato a incidere nel mondo, mi sarà impossibile continuarena sostenere scelte i cui profili etici non sono chiari”, soggette a “ingabbiature envincoli di coalizione”, nonché a “blocchi di potere che io disconosco”.

Galliani afferma di sentirsi da tempo inefficace e limitata nelle sue funzioni di consigliera, ma “non per mia volontà, né credo pernincapacità”. Architetto per formazione, la consigliera manifesta particolare preoccupazione per le scelte della giunta Gemmato in materia di urbanistica, edilizia e lavori pubblici, giudicando non solo nefaste, ma soprattutto irreversibili le conseguenze “che unngoverno timido della trasformazione del territorio può incautamentenfavorire, aprendo la via a processi opachi che finiscono per sfuggirenalla nostra capacità di revisione e riordino”.

Sono, questi, temi “ancora irrisolti e gravissimi, in termini di governo delnterritorio, di opere pubbliche e di legalità”, tanto più che – considera Galliani – “l’assenza di unnprogetto strutturato e solido e di un controllo politico stringente,nha consentito che, in nome di una malintesa discrezionalitànamministrativa, le competenze proprie del consiglio comunale fosseronsottratte e declassate a fatti di mera gestione da affidare aglinuffici tecnici, o a certi studi tecnici, fino a generare un disordinenpericolosissimo i cui costi economici e sociali altissimi sononricaduti sulle categorie professionali, sui cittadini tutti e sullanonorabilità e credibilità dello stesso Ente comunale. Abbiamo smarrito la regola, affidandone, irresponsabilmente, lanconoscenza all’interpretazione di uno solo e al vantaggio di pochi”, attacca la consigliera, che stima grave la responsabilità della politica, la cui azione propulsiva è in questi mesi sostanzialmente ferma, con conseguenze più perniciose degli effetti del coronavirus. “Le pagine del nostro albo pretorio testimonianonun desolato arresto che perdura da mesi”.

Galliani passa al vaglio alcune opere pubbliche a suo giudizio mal realizzate, come i lavori di mitigazione idraulica presso Lama Bonasiere, tra Via Sovereto e Via Mariotto: “Un ponte teso su un fiume secco, fattonmale e poi rifatto; monco, senza collaudo e un canyon ampio, profondone pericoloso: un fosso ciclopico del quale si è realizzata la coda,ne poi la testa, senza il corpo; senza neppure accertarsi che la testansia quella giusta e che, infine, si incastri: le opere di mitigazionenidraulica sono il lascito mostruoso di questa trascuratezza e dinquesta insopportabile mancanza di controllo e di amore nei confrontindel paese”. Una ferita insanabile per il territorio è ritenuta anche “lo scempio dinpaesaggio, di ulivi eradicati, di poderi sacrificati e divisi da unonscavo fuori misura che attraversa e taglia in due il territorio e nensegna le sorti con approssimazione, senza verifica e certezza deinbenefici”.

La requisitoria tocca anche il tema rovente dell’organizzazione delle scuole cittadine alla vigilia della riapertura: “Lo stato dellenscuole comunali è ben noto. Nonostante gli impegni profusi pernconcentrare risorse sugli edifici scolastici, nulla di quel che erangià nella facoltà del Comune di Terlizzi è stato compiuto. Saranno saccheggiati e vandalizzati ennuove piogge li allagheranno ancora”.

“Largo Amedeo, Largo Savoia, LargonPoerio, il Palazzo di Città, Largo Torino, la nuova sede deglinuffici comunali, la videosorveglianza, la pubblica illuminazione, ilncimitero, la vasca in via Chicoli, via vecchia Sovereto: sono ilnsimbolo di una regola che si è smarrita”, sintetizza Galliani, che definisce vile “ilnvezzo antico di scansare la propria responsabilità politicanaddossandola al dirigente di turno”.

L’uscita della consigliera dai ranghi della maggioranza assume dunque i toni polemici e drammatici di un attacco politico a tutto tondo, che non concede attenuanti all’amministrazione in carica ma aggiunge: “è una questione intima, morale e etica, che nessunanlogica di coalizione e nessuna tessera di partito può comprimere.nSono stata eletta, da indipendente, per attuare il programma dellancoalizione di governo, questo non lo dimentico, e per questa ragione,nSindaco, in relazione alle scelte che riguardino la vitanamministrativa cittadina, laddove le iniziative avranno chiari glinindirizzi politici della tutela dell’interesse generale, nellanlegalità, nella trasparenza e nella evidenza pubblica, nel rispettondel mandato elettorale, non le mancherà il mio sostegno”.

In caso contrario, conclude l’ex rappresentante della maggioranza, i colleghi del centrodestra potranno “proseguirenil loro percorso liberi da una zavorra che, mio malgrado, deve averlincondizionati”.

giovedì 24 Settembre 2020

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