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Crac Mercatone, 5 indagati. La Corrente: «La battaglia continua»

La Redazione
Mercatone Uno
Il pm Roberto Fontana ha notificato l'avviso di conclusione indagini a cinque persone, tra cui Valdero Rigoni, amministratore della Shernon dal 2017, a sua figlia Valentina Rigoni e ad altri tre amministratori
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Chiusa l’inchiesta per bancarotta fraudolenta da parte di Shernon Holding srl, la società che gestiva 55 punti vendita di Mercatone Uno, dichiarata fallita nel maggio 2019.

La holding aveva un buco da circa 80-90 milioni di euro e il fallimento – comunicato via Whatsapp nella notte tra il 24 e il 25 maggio ai dipendenti – ha coinvolto 1800 persone se si considerano tutti i punti vendita italiani, compreso Terlizzi.

Il pm Roberto Fontana ha notificato l’avviso di conclusione indagini a cinque persone, tra cui Valdero Rigoni, amministratore della Shernon dal 2017, a sua figlia Valentina Rigoni e ad altri tre amministratori. Contestati agli indagati, a vario titolo, ipotesi di bancarotta con distrazioni e dissipazioni di somme di denaro per oltre 2,5 milioni di euro.

Rigoni, tra gli altri, assieme ad altri due amministratori, tra ottobre 2018 e maggio 2019 avrebbe fatto uscire dalle casse della Shernon 526mila euro “mediante pagamenti” a favore della Rgs Marketing srl, società da lui stesso amministrata. Secondo l’accusa questi versamenti – privi di pezze d’appoggio – sarebbero il preludio al fallimento, perché funzionali a svuotare le casse della società.

Il movimento politico terlizzese La Corrente commenta positivamente la notizia, affermando di essere stata “sempre al fianco dei Lavoratori del Mercatone Uno di Terlizzi. Nello spirito di mutualità che caratterizza il nostro movimento, abbiamo messo a disposizione tempo e competenze per fornire un’assistenza concreta a tante famiglie terlizzesi colpite dal crac nel 2019, aiutandole concretamente nella procedura fallimentare. Ci sarà anche un procedimento penale a carico di chi ha truffato i lavoratori. La Corrente, ancora una volta, non si risparmierà nel fornire informazioni e assistenza in questa che si preannuncia una battaglia di giustizia. Perché le difficoltà delle famiglie che hanno perso il lavoro con un sms le sentiamo nostre, perché ciò equivale ad essere e sentirsi comunità”.

venerdì 11 Settembre 2020

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