Politica

Maltempo, La Corrente scrive al sindaco: «Tanta inerzia amministrativa e sovraesposizione mediatica»

La Redazione
maltempo in città
Il movimento politico indirizza al primo cittadino una missiva dai contenuti fortemente critici circa la gestione dell'emergenza che ha colpito la città martedì mattina
scrivi un commento 19

Prosegue la querelle tra le fazioni politiche sull’emergenza maltempo che ha colpito la città martedì mattina causando allagamenti in vari punti del territorio urbano, in corrispondenza dei principali snodi viari e all’interno delle scuole.

A confrontarsi, talora aspramente, l’amministrazione comunale e l’opposizione, che accusa il sindaco di non aver predisposto le misure necessarie ad evitare seri disagi ai cittadini. Dopo la lettera aperta di Gemmato ai terlizzesi e la replica della minoranza consiliare, stavolta è La Corrente a indirizzare al primo cittadino una missiva dai contenuti fortemente critici sulla gestione dell’allerta arancione diffusa dalla Protezione Civile pugliese già da lunedì sera. Ve ne proponiamo integralmente il testo.

Ci permetta una breve nota di metodo. Il ricorso alla lettera aperta è uno strumento utile per i cittadini che non hanno spazi di interlocuzione con chi ha ruoli sovraordinati. Insomma, un espediente per indirizzare il proprio messaggio, rigorosamente attraverso i media, ad uno o più destinatari. Di solito, nelle stesse intenzioni dell’autore, queste tecniche non si concludono in maniera esplicita, ma dovrebbero dare adito a riflessioni da parte del lettore. Noi, lo confessiamo, la sua lettera aperta l’abbiamo letta. Niente di che, in termini stilistici e contenutistici.

A parte l’incipit che sembra mitizzare gesta eroiche di italici consiglieri di maggioranza incuranti delle intemperie mentre spalano acqua, circostanza tutta da verificare, ci abbiamo trovato la voglia, pure a parole negata, di sferrare un attacco non a noi o ad altri in particolare, ma a chi è a Lei avverso. E quindi la lettera aperta stavolta la scriviamo noi.

Lettera aperta al Sindaco

Caro Sindaco di Terlizzi,

scriviamo all’indomani di quello che Lei stesso ha prima definito un temporale, poi una bomba d’acqua e solo in ultimo una tempesta. Le scriviamo dalle aule umide e ammuffite della “Don Bosco”, dall’arena del Mercato dei Fiori coperta da un tetto a suo dire riparato la scorsa estate. Siamo le tempere murarie della sala consiliare abbandonate dopo la scoperta che i suoi lavori, suoi nel senso di benedetti da Lei, erano irregolari e abusivi.

Siamo le mamme e i papà dei giovani terlizzesi che frequentano la “Pacecco”. Sa, quel posto dove Lei è uso scattare qualche foto col cellulare dicendo “abbiamo risolto, in tempo record”, che poi ieri è rimasto inagibile.

Siamo quelli che attendono che parta la mensa, quelli che aspettano ancora il pullman che porti i propri figli a scuola.

Anzi no, siamo i bambini di Terlizzi, impauriti per aver vissuto ieri l’altro una situazione nella quale non si capiva cosa fare di fronte al nubifragio che forse non abbiamo mai visto prima.

Insomma, Sindaco, noi siamo Terlizzi e Lei questa piccola cittadina l’ha persa di vista da tempo a causa di una galoppante miopia che non le consente di mettere a fuoco il fatto che lei si chiama Sindaco e quindi deve amministrare. Se, piuttosto, preferisce scrivere post su fb, la chiameremo influencer. Se ama farsi immortalare in pose plastiche mentre effettua inutili sopralluoghi, la chiameremo osservatore.

La tempesta, che lei afferma essere passata, noi la viviamo da troppo tempo. Una tempesta atipica fatta di granelli di inerzia amministrativa, incapacità di leggere quello che accade, ignavia politica e stucchevole sovraesposizione mediatica. Una di quelle tempeste di sabbia che avvolge tutto come una coltre sotto cui cova un malessere diffuso, strisciante e pericolosissimo.

L’abbiamo letta la sua lettera aperta, non abbiamo trovato scritto neanche una volta “scusate, ce la metteremo tutta per portare efficienza, qualità e compimento pieno nella nostra città”. Abbiamo anche letto le tante risposte stimolate. Ad una sommaria analisi statistica, fatti cento i commenti l’80% erano di condanna del suo operato, il 10% di sperticato appoggio simile al tifo per la squadra che rischia di retrocedere, il restante 10 parole pronunciate a vanvera da tesserati o simpatizzanti de suo partito che non vivono a Terlizzi e come cavernicoli al richiamo del capo branco imbracciano la clava.

Noi le soluzioni le abbiamo, le poniamo al suo sguardo, ma Lei è accecato. Noi siamo le opposizioni e forse ha ragione quando dice che siamo frustrati. Siamo frustrati perché non soddisfatti e appagati dal suo inconsistente operato.

La soluzione è semplice, sa?

Fare le cose per bene, investire i denari pubblici per qualificare le scuole e gli edifici pubblici che versano in condizioni penose, nei tempi giusti, non affrettarsi a tagliare nastri per fare foto, partecipare ai bandi pubblici per mitigare gli effetti di un cambiamento climatico che lei intende affrontare con delibere vuote e anche queste a favore di camera. Avere la capacità di dare direttive chiare agli uffici e ammonire fermamente i responsabili dei procedimenti che da tempo non sono materialmente in grado di fare bene.

La soluzione, caro Ninni, è sempre la stessa. Agire praticando raziocinio, programmazione e prevenzione.

Noi faremo così, soffieremo via questa coltre che avvolge Terlizzi e prima di imbracciare le pale avremo già programmato gli atti, le delibere e le determine utili a rendere la nostra Terlizzi un posto migliore.

Un ultimo appunto: stia meno sui social e più per strada, distrarre lo sguardo dallo schermo curerà la sua miopia.

venerdì 15 Novembre 2019

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti