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Caso Segre, il monito dell’Anpi: «Preoccupati per l’atteggiamento di alcune forze politiche»

La Redazione
Segre - Rodelli
La senatrice a vita, prima firmataria della mozione di maggioranza per l'istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, è stata pesantemente insultata sui social
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La sezione Anpi di Terlizzi interviene con un messaggio di sostegno a Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta in gioventù alla detenzione nel campo di concentramento nazista di Auschwitz durante la Seconda Guerra Mondiale.

La deputata, prima firmataria della mozione di maggioranza per l’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza – approvata in Senato l’altro giorno senza i voti di buona parte dell’opposizione -, è stata pesantemente insultata, soprattutto sui social. In particolare, il segretario della Lega di Lecce, Riccardo Rodelli, ha definito la senatrice a vita “una nonnetta”, un personaggio “che non può essere attaccato, una vecchietta ben educata, reduce dai campi di concentramento, mai eletta. La Mrs Doubtfire di Palazzo Madama”. Rodelli si è poi dimesso.

‘Scegliete sempre la vita’. I messaggi della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta allo sterminio nazi-fascista di Auschwitz, non sono mai stati di parte – si legge nella nota dell’Anpi -. Lei è infatti testimone instancabile di valori che costituiscono ormai un patrimonio universale. Prendiamo atto, purtroppo, che nel nostro Parlamento ci sono forze politiche che non condividono questa consapevolezza civile, se i parlamentari di centro-destra hanno deciso di astenersi sul voto in Senato per l’istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio”.

“La sezione di Terlizzi dell’Anpi esprime soddisfazione per l’istituzione della Commissione. Allo stesso tempo, non può non esprimere preoccupazione per l’astensione delle altre forze politiche. Si tratta di un vero e proprio atto d’indifferenza che va condannato – osserva il circolo -. Abbiamo il dovere di porre fine al vile uso dei social quali strumenti di massa per diffondere odio e denigrare gli avversari, specie se per motivi legati alla razza, al genere o alla fede. A noi terlizzesi tocca farlo con più chiarezza e forza, se si vuole essere degni e coerenti eredi della testimonianza etica di Gioacchino Gesmundo e don Pietro Pappagallo. In particolare, funge da monito per la nostra comunità il riconoscimento ottenuto da don Pietro, nel luglio 2018 quale “Giusto tra le Nazioni”, il cui nome è stato posto a memoria perenne sul muro perimetrale dello Yad Vashem, il luogo del Ricordo a Gerusalemme”.

“Per questo – conclude l’Anpi – non ci stancheremo mai di accogliere le continue e concrete sollecitazioni di Liliana Segre: ‘La memoria è l’unico antidoto alla violenza e all’indifferenza. I razzismi e l’odio non sono mai morti, ma di questi sentimenti osceni non ci si vergogna più’”.

Contro questi sentimenti, noi continuiamo a scegliere la vita. Continueremo a non essere indifferenti.

mercoledì 6 Novembre 2019

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