Politica

Gemmato: «Nel nord-barese non esiste un solo ospedale con le caratteristiche di primo livello»

La Redazione
corsia di ospedale
Il sindaco di Terlizzi commenta la notizia diffusa dalla Regione Puglia circa la presentazione odierna del nuovo ospedale del Nord Barese
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«È evidente che il presidente Emiliano provi a far dimenticare le inchieste giornalistiche sugli sprechi nella sanità pugliese, ma qualcuno dovrà pur spiegargli che l’ospedale del Nord Barese non è un soprammobile da esporre nel proprio ufficio all’occorrenza per impressionare gli invitati».

Il sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato, commenta così la notizia diffusa dalla Regione Puglia circa la presentazione del nuovo ospedale del Nord Barese. «Il nuovo stabilimento per l’ospedale del Nord Barese – ricorda Gemmato – fu già annunciato quindici anni fa dall’allora governatore Vendola: la presentazione di oggi, a ben vedere, è solo l’ammissione che siamo ancora all’anno zero. Ancora oggi, invece, il Nord Barese resta scoperto in termini di servizi essenziali previsti dalla legge. La messa in sicurezza dei presidi di Molfetta, Terlizzi, e Corato, non è più rinviabile. Su questi temi attendiamo ancora che Emiliano accetti l’invito a un confronto in Consiglio comunale.»

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«Che fine ha fatto, poi, la Carta di Ruvo? Già tre anni fa, a luglio del 2016, Emiliano salì di nuovo sul palco per presentare un altro ospedale del Nord Barese, l’ennesimo annuncio simile a quello di oggi. Salvo poi stracciare quella carta e, al contrario, chiudere l’ospedale di Terlizzi e ridimensionare i presidi di Corato e Molfetta.»

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«Si continua a dire che nessun ospedale è stato chiuso, ma un presidio che non è più ospedale di base, svuotato di servizi e senza un pronto soccorso h24 è di fatto un ospedale chiuso, ancorché si lascino le porte e le finestre aperte. Oggi – conclude il sindaco di Terlizzi – in tutto il nord barese non esiste un ospedale con le caratteristiche di primo livello e nei prossimi quindici anni non è dato sapere se e come sarà rispettato il dm70 e altre previsioni di legge. La verità è che oggi, in un bacino di utenza di circa 200 mila abitanti, non esistono servizi di emergenza e di diagnostica essenziali come l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica (Utic), la rianimazione, la banca del sangue, la risonanza magnetica. Nei tre presidi ospedalieri di Molfetta, Corato e Terlizzi mancano del tutto unità operative previste per legge come Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Otorinolaringoiatria».

lunedì 4 Novembre 2019

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