Politica

Città Civile chiede l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sui roghi tossici

Michele Colaleo
rogo in via chicoli
La proposta è stata presentata dal consigliere Vito D'Amato il 5 settembre scorso
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Sempre più spesso i cittadini terlizzesi si trovano costretti a respirare di prima mattina i fumi pestiferi derivanti dalla combustione illecita di rifiuti di ogni tipo, messa in atto soprattutto nelle ore notturne da chi certo non ha a cuore la salvaguardia della salute della collettività.

Si tratta di un fenomeno la cui frequenza sta aumentando in modo allarmante, coinvolgendo zone dell’agro sempre più estese: incendi di rifiuti e sterpaglia sono stati segnalati anche in aree molto vicine al centro abitato, come Strada Comunale Pozzo Soldano, Viale Ciurcitano, Via Paradiso, Via Macello, Via Ruvo e Contrada Pozzo Rosso.
Quelli citati sono soltanto i roghi effettivamente individuati, grazie alle pronte segnalazioni di singoli cittadini alla Polizia Municipale e ai Carabinieri ed alla costante attività di monitoraggio del territorio svolta da Puliamo Terlizzi attraverso il gruppo “Che aria tira”.
Le attività di contrasto delle forze dell’ordine, che pure hanno contribuito ad individuare i responsabili di diversi incendi, non paiono tuttavia sufficienti a sanare una piaga che col passare del tempo si fa sempre più purulenta, come ben testimoniato dall’enorme rogo di sterpaglie, residui vegetali e rifiuti che si è verificato il 25 settembre scorso nei pressi di Viale dei Lilium, raggiungendo un diametro di circa dieci metri.
Agire per porre un freno al reiterarsi di questi scempi ambientali è anche compito della politica locale, che può muoversi sul doppio terreno della sensibilizzazione della cittadinanza e dei provvedimenti da adottare nei confronti di chi viola la legge: la combustione illecita di rifiuti è infatti punita dall’articolo 216/bis del codice dell’ambiente, che prevede fino ad otto anni di reclusione ed il risarcimento economico dei danni ambientali cagionati alla comunità.
Punire chi delinque è però possibile soltanto se si mettono in campo misure in grado di garantire un controllo capillare del territorio circostante. A tal fine, Gemmato ha recentemente annunciato l’intenzione di avviare una convenzione con il consorzio Guardie Campestri, finalizzata a “reprimere l’abbandono dei rifiuti anche con l’ausilio di dispositivi di ripresa audio-video, potenziare le attività di monitoraggio e segnalazione nelle campagne ed istituire un presidio all’interno del mercato ortofrutticolo nelle ore di conferimento dei prodotti”.
La linea seguita da Gemmato non pare però soddisfare affatto Città Civile, non certo per le intenzioni ma per “l’impotenza di fronte all’urgenza di debellare questo fenomeno drammatico, a causa del quale polveri sottili, fumi tossici ed odori molesti si diffondono per la città dall’alba al tramonto”.
Per questo, ma anche per dar voce ai circa 600 cittadini che hanno sottoscritto una serie di proposte sul tema avanzate da Puliamo Terlizzi nel settembre 2018, il consigliere del movimento Vito D’Amato ha protocollato lo scorso 5 settembre all’attenzione del Presidente del consiglio comunale una richiesta avente ad oggetto l’istituzione di una Commissione d’inchiesta che faccia chiarezza sul perdurare dei roghi tossici in città.
La proposta di Commissione – la cui azione potrebbe avvalersi anche delle conoscenze di esperti e consulenti esterni a titolo gratuito – sarà discussa e definita nei suoi termini durante una delle prossime assemblee cittadine; ad ogni modo, l’impiego dei suoi componenti secondo D’Amato dovrà accertare:
1) le cause che rendono il fenomeno dei roghi tossici diffuso, costante e unico rispetto ad altri Comuni limitrofi;
2) la natura delle emissioni, al fine di valutarne il rischio conseguente per la salute pubblica;
3) quali misure repressive sono state adottate fino ad oggi e con quali risultati, e quali potranno essere prese per debellare il fenomeno;
4) quali misure di prevenzione e sensibilizzazione istituzionale e/o partecipata siano state prese e con quali risultati, e quali potranno essere prese in futuro.
A sostegno dell’idea di D’Amato anche Daniela Zappatore, Segretario in carica di Città Civile: “Non c’è più tempo da perdere, abbiamo bisogno di metterci insieme e fare davvero qualcosa, per i nostri figli e per il nostro futuro. Vogliamo aprire le finestre, non chiuderle; vorremmo respirare ogni giorno il profumo dei nostri fiori, non il puzzo nauseabondo dei roghi”.

martedì 8 Ottobre 2019

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