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Il Ministero dell’Interno revoca la nomina della Dirigente Panzini a revisore dei conti a Noci

Michele Colaleo
mercato dei fiori
La decisione contraddice l'autorizzazione concessa dal sindaco Gemmato. Le reazioni delle opposizioni
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La Dirigente comunale Francesca Panzini, condannata in primo grado il 9 gennaio 2019 per peculato continuato in concorso ed abuso d’ufficio continuato con interdizione in perpetuo dai pubblici uffici, è incompatibile con il ruolo di componente dell’organo di revisione economico-finanziaria del Comune di Noci ai sensi dell’articolo 236 del D.Lgs. 267/2000.

Il giudizio, espresso dall’Ufficio consulenza per gli affari economico finanziari del Ministero l’11 settembre, è arrivato in seguito ad un chiarimento richiesto dal sindaco di Noci rispetto all’autorizzazione concessa da Gemmato alla Dirigente per l’espletamento del ruolo in questione.
Francesca Panzini, sospesa dall’esercizio delle sue funzioni presso il Comune di Terlizzi in seguito alla sentenza del Tribunale di Trani, risulta ancora regolarmente iscritta al Registro dei revisori legali e di conseguenza, secondo la legge, potrebbe iscriversi anche all’elenco dei revisori dei conti degli enti locali.
La Dirigente sospesa ha quindi potuto partecipare al sorteggio effettuato dalla Prefettura di Bari il 19 luglio relativo alla composizione dell’organo di revisione economico-finanziaria del Comune di Noci per il triennio 2019-2022.
Dopo il sorteggio del suo nominativo, il sindaco Gemmato ha risposto alla richiesta di autorizzazione della Dirigente col decreto sindacale n.86 del 26 agosto, nel quale di fatto veniva concesso il nulla osta all’espletamento del nuovo incarico ai sensi dell’articolo 53 del D.Lgs. 165/2001, che prevede per le Amministrazioni Pubbliche “la possibilità di conferire direttamente o di autorizzare l’esercizio di incarichi che provengano da altra Amministrazione Pubblica […], purché disposti dagli Organi competenti secondo criteri che tengano conto della specifica professionalità, tali da escludere casi di incompatibilità, sia di diritto che di fatto, nell’interesse del buon andamento della P.A.”.
Se però, secondo quanto scritto da Gemmato nel decreto, “l’incarico da autorizzare non contrasta con quanto previsto dalla normativa vigente”, il parere del primo cittadino di Noci è stato decisamente diverso. Quest’ultimo ha infatti deciso di rivolgersi direttamente al Ministero dell’Interno, sollevando dubbi sulla “sussistenza delle condizioni di eleggibilità di un revisore dei conti a carico del quale è risultata l’emissione di una condanna di primo grado” come quella emessa per la Panzini.
Il Ministero ha di fatto risposto stabilendo l’incompatibilità della Dirigente sospesa con la carica in questione ai sensi dell’articolo 236 del D.Lgs. 267/2000, secondo il quale “valgono per i revisori le ipotesi di incompatibilità di cui al primo comma dell’articolo 2399 del codice civile”, che prevede che “non possono essere eletti alla carica e se eletti decadono […] l’interdetto, l’inabilitato, il fallito o chi è stato condannato ad una pena che comporta l’interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici”.

Anche in occasione di quest’ultima ed ennesima vicenda politico-giudiziaria che ha coinvolto la Panzini non si sono fatte attendere le reazioni delle opposizioni: La Corrente si dice “sconcertata dal fatto che il Professor Ninni Gemmato, ordinario di Diritto Pubblico e cultore della materia in Diritto Amministrativo, aveva decretato che la ancora dirigente comunale potesse ricoprire il ruolo di revisore presso il Comune di Noci nonostante la sua condanna con interdizione dai pubblici uffici”.

Michele Grassi, consigliere del PD, parla invece di una vera e propria “figuraccia fatta da un sindaco che nel mese di agosto ha riposato sonni tranquilli, sino a che non gli è pervenuta la richiesta di autorizzazione della nota ex Dirigente della Censum, alla quale egli ha risposto con grande velocità e altrettanta dimenticanza: aveva dimenticato che la ex Dirigente aveva ottenuto anche la pena accessoria all’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici”.

“Fortunatamente – aggiunge Grassi – c’è chi non dorme e lavora alacremente per una buona amministrazione: il Comune di Noci, che sollevando la questione al Ministero ha chiuso la possibilità di svolgere la funzione pubblica a un’interdetta”.

venerdì 13 Settembre 2019

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