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Affaire canile, il gestore: «Caso sfruttato a fini politici, nella struttura è tutto a norma»

La Redazione
Canile
Il responsabile della società che gestisce la struttura convenzionata con il Comune: «L'episodio della morte di un cucciolo (l'ultimo di sei – non di quindici) è stato vergognosamente sfruttato da Enpa e consigliere Volpe»
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L'”affaire canile” non accenna a placarsi. Nei giorni scorsi l’Enpa e il consigliere comunale Giuseppe Volpe a seguito di un sopralluogo avevano messo in rilievo le condizioni – giudicate critiche – in cui sarebbero tenuti i cani (nella fattispecie i cuccioli) nella struttura convenzionata con il Comune di Terlizzi.

Riceviamo e pubblichiamo, in merito, la replica del responsabile della società che gestisce il canile, il quale smentisce categoricamente le notizie riportate dall’ente protezione animali e da Volpe e, anzi, ribadisce – citando la risposta data dal sindaco Gemmato a stretto giro di posta – che “lo stato di salute dei cani nella struttura comunale è costantemente monitorato dall’Asl”, la quale ha peraltro disposto il blocco cautelativo temporaneo degli ingressi dei soli cuccioli per quaranta giorni.

“L’episodio della morte di un cucciolo (l’ultimo di sei – non di quindici), avvenuta di recente presso il canile municipale che gestisco in convenzione con il Comune di Terlizzi, è stato vergognosamente sfruttato sia da parte di qualche associazione animalista per attaccare la gestione del canile, alla quale – nemmeno tanto segretamente – ambisce, sia da parte del (paladino dei diritti dei cani) consigliere Giuseppe Volpe, di attaccare – direttamente – per il mio tramite, l’amministrazione comunale in carica”.

“Nella qualità di gestore del canile, a chiarimento di tale vicenda, per quel che è di mia competenza, ritengo sufficiente richiamare le puntuali parole del sindaco di Terlizzi, Nicola Gemmato, espresse all’indomani della pubblicazione delle ingiuste accuse, dai menzionati soggetti, sulla testata giornalistica TerlizziLive.it. Osserva esattamente il dottor Gemmato che: ‘Mi trovo costretto a rassicurare tutti e a correggere le solite strumentalizzazioni politiche che anche oggi arrivano da chi vive di cultura del sospetto. Lo stato di salute dei cani nella struttura comunale è costantemente monitorato dall’Asl. I cani sono sottoposti alle cure e alle vaccinazioni del servizio veterinario. Sei cuccioli (appartenenti alla stessa cucciolata) sono deceduti a causa di una gastroenterite infettiva la cui origine non è escluso sia stata esterna. Le condizioni di ricovero dei cani sono in regola, né risulta in nessun atto che siano la causa del decesso avvenuto. II blocco degli ingressi disposto dall’Asl è solo una misura cautelativa temporanea (40 giorni) finalizzata a circoscrivere e limitare l’infezione. I controlli ci sono e sono recenti: a febbraio scorso la Polizia Locale ha effettuato un sopralluogo insieme a Guardia di Finanza e Asl. Sempre a scopo precauzionale il gestore del canile si occuperà della disinfezione dei box nei quali erano ricoverati gli animali deceduti. La stessa Asl precisa che al termine della quarantena i ricoveri potranno riprendere regolarmente. A conferma che il canile di Terlizzi è strutturalmente idoneo al ricovero degli animali. Le somme di cui ogni anno si fa carico nel proprio bilancio il Comune di Terlizzi sono destinate all’ospitalità, alla cura e alla microcippatura dei cani. E ne siamo orgogliosi’.

Garantisco, dunque, a tutti i soggetti, pubblici e privati, che hanno affidato i “propri” animali alla cura e alla custodia del canile di Terlizzi, che potranno continuare a farlo in assoluta tranquillità perché la vicenda in questione è una vicenda isolata e già conclusa, dovuta non certo a una qualche negligenza degli operatori del canile e che è stata semplicemente distorta per interessi politici ed economici.

Evidenzio, che la Asl competente (cui sono affidate, in via esclusiva, la cura e la protezione degli animali ospiti del canile) ha ormai sotto controllo la situazione e, ad ulteriore salvaguardia degli animali, ha disposto in via cautelativa, per 40 giorni, il blocco degli ingressi dei soli cuccioli nel canile; io, invece, mi occuperò personalmente della disinfezione dei box nei quali erano ricoverati gli animali deceduti.

Preciso, da ultimo, che dette accuse, anche se illegittime ed infondate (come prova l’autorevole e documentata smentita), per la diffusione che i detrattori hanno inteso imprimere, hanno – comunque – procurato un danno all’immagine e alla reputazione del canile, per cui mi vedo costretto ad predisporre ogni tutela in favore dello stesso in ogni sede, civile e penale”, conclude il gestore.

mercoledì 31 Luglio 2019

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