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Ruggiero replica all’opposizione: «Non ho mai detto che consiglio sul caso Censum non sia urgente»

La Redazione
mario ruggiero
«Ho rilevato che il carattere dell'urgenza in tutte le procedure amministrative dev'essere adeguatamente motivato così come prevede la legge»
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Il Presidente del Consiglio Comunale Mario Ruggiero replica agli attacchi dell’opposizione, che lo ha accusato di non aver accolto la richiesta di convocazione di un consiglio comunale ad hoc sulla sentenza Censimento adducendo la mancanza del requisito dell’urgenza.

“Le affermazioni dei consiglieri comunali di opposizione riportate sugli organi di informazione e sui social network, relative alla loro richiesta di Consiglio comunale ‘urgente’, sono del tutto inconsistenti quando non addirittura false e offensive”, scrive Ruggiero in una nota diffusa nel pomeriggio.

“Non ho mai affermato che il caso Censum o la relativa richiesta di consiglio comunale non siano gravi o urgenti. Al contrario, nell’esclusivo rispetto del ruolo istituzionale e delle funzioni di garanzia che rivesto, ho rilevato che il carattere dell’urgenza in tutte le procedure amministrative dev’essere adeguatamente motivato così come prevede la legge. A tutt’oggi, invece, al netto degli insulti personali, tali motivazioni non mi sono state ancora trasmesse”.

“Tralasciando la polemica politica e gli insulti personali, attenendomi dunque esclusivamente a quanto riportato negli atti ufficiali, preciso che il 12 gennaio 2019 è stata protocollata la richiesta di convocazione del consiglio comunale sul caso Censum firmata dal sindaco Ninni Gemmato con numero di protocollo 780.

A seguito di tale richiesta il presidente e gli uffici di presidenza si sono immediatamente attivati per convocare la seduta consiliare sul caso Censum così come prevede la legge”, continua il Presidente del Consiglio comunale..

“Due giorni dopo, il 14 gennaio, è stata protocollata (con numero 800) la richiesta di consiglio comunale urgente da parte dei consiglieri di minoranza.

L’obbligo istituzionale che ho di far rispettare la legittimità degli atti pubblici non mette assolutamente in discussione la considerazione di gravità che presidente del consiglio, sindaco e consiglieri comunali tutti hanno rispetto al caso Censum. I tentativi di far passare un messaggio diverso, inducendo a credere che la gravità di un fatto possa misurarsi con una convocazione di cinque o venti giorni, rischiano di ingenerare confusione nei cittadini e peccano di onestà intellettuale”, conclude Ruggiero.

mercoledì 16 Gennaio 2019

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