Politica

«Alcune forze politiche traggono profitto da episodi come quello di Via Quercia»

La Redazione
Rissa tra extracomunitari in Via Nicola Quercia
Il fronte dei ribelli commenta l'episodio della rissa avvenuto giovedì scorso in Via Nicola Quercia: «Vergognoso che i cittadini abbiano tentato di farsi giustizia da soli»
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Il fronte dei ribelli torna sull’episodio avvenuto giovedì scorso nel centro di Terlizzi, quando alcuni immigrati hanno innescato una violenta rissa in cui è stata anche colpita una vigilessa in servizio, Laura Scicutella.

“Riteniamo assurdo il silenzio delle altre forze politiche su questa questione – è l’incipit della nota diffusa dal centro sociale -. Sono anni che tutto il volontariato locale chiede all’amministrazione comunale un piano di accoglienza programmato e condiviso e la candidatura ai fondi Sprar, gli stessi che il ministro Salvini col suo decreto legge sicurezza sta per cancellare e che obbligherà l’Italia a restituire fondi alla comunità europea; fondi che sono destinati solo all’integrazione e che noi perderemo assieme a numerosi posti di lavoro. Il tutto avviene proprio nei giorni in cui la Caritas di Bari ha attaccato direttamente sulla questione il ministro dell’interno”.

Secondo il centro sociale “l’amministrazione a guida Gemmato è responsabile politicamente di quello che è successo l’altra sera poiché in tutti questi anni a soluzioni proposte che avrebbero dovuto prevenire determinate dinamiche, la destra terlizzese si è sempre accostata con disinteresse attraverso soluzioni non proprio ottimali, provocando malcontento e malumore tra i cittadini terlizzesi, per il modo blando con cui ha affrontato la tematica”.

“Tra l’altro uno dei fermati di origine marocchina aveva già creato altri problemi alla De Napoli – scrive Il fronte dei ribelli -. Ed è poi vergognoso che cittadini terlizzesi tentino di farsi giustizia da soli davanti a dei disgraziati che presumibilmente litigavano per spartirsi le giornate lavorative in campagna, in un’annata olearia tra le più negative, che vede produttori e frantoiani in seria difficoltà”.

La polemica è rivolta anche ai cittadini che hanno assistito alla colluttazione, o almeno a quella parte che ha ingiuriato e ha tentato di aggredirne i protagonisti. “Li avremmo voluti però vedere così i terlizzesi quando hanno sparato nei pressi delle giostrine della Pappagallo, dove tra l’altro erano presenti bambini e dove una donna è stata colpita da un proiettile vagante, oppure quando sono spariti quasi 2 milioni di euro dalle casse comunali, oppure quando il comune non si è costituito parte lesa contro la dirigente Panzini nel processo Censum, o ancora quando il comune di Terlizzi non si è costituito parte lesa nel processo contro i clan per la sparatoria. Ed invece in queste occasioni tutti in silenzio, forse avranno avuto paura, o forse non si rendono conto che ci sono cose più gravi per cui protestare”.

Il centro sociale esprime disappunto perché “col suo disinteresse” l’amministrazione avrebbe creato una situazione “da cui il partito Fratelli d’Italia sta traendo consenso”. Non è concepibile, a parere de Il fronte, che “una città come Terlizzi, che col suo volontariato aveva lavorato bene per anni, anche grazie a ciò che era stato Don Tonino Bello, diventi di colpo il simbolo di fascisti squallidi e imbarazzanti”, che si esprimono spesso e volentieri sui social concedendosi, per così dire, molte licenze.

“Vi ricordiamo che l’Onu ha inviato i suoi ispettori per i numerosi casi di violenza e razzismo in Italia contro i migranti e che la nostra nazione è sorvegliata speciale proprio a causa della chiusura dei porti alle ong”, conclude Il fronte, che cita Emma Bonino quando in una discussione parlamentare ammonì: “‘La mobilità è globale e non la fermerete di certo voi’, ricordando a tutte le forze politiche che prima si reagisce al ritorno dei fascismi, garantendo lo stato di diritto, più basso sarà il prezzo da pagare in prospettiva col futuro”.

mercoledì 7 Novembre 2018

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