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La Corrente nel comitato pro referendum “Eutanasia Legale”: «Battaglia di libertà»

La Redazione
Referendum Eutanasia Legale
Presto il banchetto per firmare la proposta di referendum: «Molte persone gravemente malate oggi non sono libere di scegliere fino a che punto vivere la loro condizione, come in altri paesi»
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La Corrente aderisce al comitato promotore per la proposta di referendum "Eutanasia Legale" e nei prossimi giorni allestirà in città un banchetto "per portare avanti una battaglia di libertà che merita tutto il nostro e vostro supporto".

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Il Comitato Eutanasia Legale nasce da un’iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni. Fondato nel 2013 con la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia e il pieno riconoscimento del testamento biologico, lavora per l’approvazione di una legge che disciplini e renda possibile questa scelta. 

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"Oggi in Italia possono porre fine alle loro sofferenze solo i pazienti per cui risulti sufficiente l’interruzione delle terapie, come previsto dalla Legge 219/2017", si legge in un comunicato. "La Corte costituzionale ha chiarito che l’aiuto al suicidio (art. 580 del Codice penale) non è punibile nel caso in cui la persona che lo richiede sia tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale. Tutte le altre persone con patologie irreversibili che procurano dolori intollerabili, e i pazienti impossibilitati ad assumere autonomamente un farmaco nel nostro Paese non hanno la possibilità di scegliere, e di chiedere aiuto medico attivo per la morte volontaria".

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"Molte persone gravemente malate oggi non sono libere di scegliere fino a che punto vivere la loro condizione. Non hanno diritto all’aiuto medico alla morte volontaria, al suicidio assistito o ad accedere all’eutanasia come è invece possibile in Svizzera, Belgio, Olanda, Spagna, Canada, molti Stati degli Stati Uniti e sempre più Paesi nel mondo – prosegue la nota -. Perché nonostante una proposta di legge di iniziativa popolare depositata nel 2013 e due richiami della Corte costituzionale, il Parlamento in tutti questi anni non è mai riuscito a discutere di eutanasia legale. Ecco perché, a fianco delle persone che non possono aspettare i tempi della politica e della giustizia, abbiamo deciso di dare la parola ai cittadini con un referendum. Per essere liberi. Il quesito referendario si pone l’obiettivo di introdurre l’eutanasia legale tramite l’abrogazione parziale dell’art. 579 c.p. che punisce l’omicidio del consenziente".

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"Tecnicamente il quesito lascia intatte le tutele per le persone vulnerabili, i minori di 18 anni, le persone che non sono in grado di intendere e volere, quelle il cui consenso è stato estorto, e potrà introdurre nel nostro Paese il diritto all’aiuto medico alla morte volontaria. In questo modo si possono abbattere le discriminazioni oggi esistenti, consentendo la possibilità di scegliere un fine vita consapevole, controllato e sereno, anche alle persone malate che necessitano di un aiuto esterno per porre fine alle proprie sofferenze", conclude il comunicato.

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La raccolta firme sarà aperta fino al 30 settembre prossimo. 

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lunedì 2 Agosto 2021

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