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Area Mattatoio, La Corrente: «Procedura di vendita molto poco trasparente, vera “mandrakata”»

La Redazione
Area Mattatoio
Per il movimento politico l'intera gara per l'aggiudicazione dell'ex struttura comunale a favore di una società andriese - che ne sta ricavando un centro commerciale - sarebbe stata compromessa da procedure poco chiare
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L'opposizione di centrosinistra torna a occuparsi di urbanistica e di edilizia, concentrando la propria attenzione sulla questione dell'area del vecchio mattatoio comunale, venduta dal Comune di Terlizzi attraverso una gara a evidenza pubblica a una impresa privata che vi sta costruendo un centro commerciale che dovrebbe aprire i battenti, secondo i bene informati, dopo l'estate. 

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In particolare La Corrente ricostruisce dettagliatamente – nella sua rubrica “Abusi e delizie” – l'intera procedura di vendita attraverso un ironico accostamento alle vicende dei popolarissimi personaggi di “Febbre da cavallo”, nota commedia all'italiana degli anni '70 sulle truffe quotidiane escogitate per tirare a campare da un gruppetto di improbabili scommettitori romani (interpretati, tra gli altri, dai grandi Proietti e Montesano). 

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A ferragosto 2015 – esordisce l'audioricostruzione del movimento politico – il Comune di Terlizzi, "con un tempismo perfetto approva il piano utile a vendere immobili di proprietà del Comune a favore di privati. Tra questi vi era il vecchio Mattatoio Comunale. Un terreno di 12mila metri quadri con destinazione urbanistica 'attrezzature commerciali ed annonarie', per gli appassionati dei temi urbanistici F4. Per poterlo vendere si doveva fare un’asta pubblica ed il valore minimo di partenza era 624.000 euro. Passato Ferragosto, ai primi di settembre dello stesso anno si avviano le procedure per l’asta. A fine mese arrivano le offerte, tre per la precisione. L'asta se l'aggiudica l'Avvocato de Marchis con una cifra che superava la base d'asta di circa 180 mila euro. Buono no? L'avvocato de Marchis è soddisfatto e il Comune di Terlizzi pure. Ha venduto un’area in disuso garantendo alla collettività 800mila euro circa da investire nel miglioramento della città. Riepilogando la classifica: al primo posto si piazza l'Avvocato de Marchis, ex-imprenditore fiore all'occhiello dell’economia locale del terzo millennio. Secondo Classificato Mandrake. Al terzo posto arriva Er Pomata. Come potete immaginare dai loro nomi, il secondo e terzo classificato avevano origini… andriesi", sottolinea Lc. 

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"Passano meno di tre mesi, si riunisce il Consiglio Comunale e approva una delibera" che, sintetizza il movimento, amplia le categorie che possono essere ospitate su quel suolo, che adesso non prevedono soltanto "strutture annonarie o commerciali all’ingrosso ma anche strutture direzionali, sportive, ricreative e… attenzione attenzione… di vendita al dettaglio. Un po' come se hai pagato una Punto e ti consegnano una Volvo, per farla breve". Tuttavia, a dicembre 2015 – prosegue la narrazione – l'amministrazione comunale "revoca l’aggiudicazione all'avvocato de Marchis e, senza notificargli la revoca (l'avvocato de Marchis lo saprà solo a febbraio dell'anno successivo), bandisce una nuova gara, approva il nuovo avviso d’asta. Ma si dimentica di un piccolo dettaglio. Si dimentica di alzare il prezzo. Il terreno parte sempre da 624mila euro e per presentare le offerte c’è tempo sino all’11 dicembre. Dieci giorni in tutto. Chi avrà partecipato alla gara?", s'interroga Lc. L’11 dicembre del 2015 si svolge l'apertura delle buste: "questa volta l'avvocato de Marchis (il vincitore della prima gara) non partecipa. In realtà nessuno gli ha notificato la revoca e lui dorme tranquillo immaginando cosa realizzare sul terreno che si è aggiudicato. Questa volta sono arrivate due offerte. Pare che gli andriesi Mandrake e Er Pomata, classificatisi secondo e terzo nella prima gara abbiano partecipato come imprese edili e non più come privati cittadini. Le offerte questa volta arrivano dalla Mandrake Edilizia e dalla Pomata Costruzioni. Lo dicono i documenti", assevera La Corrente. "Vince 'di corto muso', come si suol dire in gergo ippico, la Mandrake Edilizia. Una mandrakata eccezionale, proverbiale, esemplare. Il lotto è lo stesso della prima gara. Il prezzo a base d’asta è lo stesso della prima gara. La destinazione urbanistica è migliore rispetto alla prima gara grazie alle sapienti manovre dell'Architetto Manzotin. Eppure… la Mandrake Edilizia rivede al ribasso la propria offerta originaria. 41mila euro in meno. E si aggiudica il lotto 32, quello dell'ex Mattatoio Comunale. Più che un lotto, un terno al lotto: Il medesimo suolo, precedentemente aggiudicato per la somma di 804mila euro, viene alienato ad 635mila euro, con una diminuzione di introiti, per il Comune di Terlizzi, pari a 169mila euro. Ma questo è solo l'inizio della Mandrakata", considera Lc.

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"Da quel giorno in poi è tutto un susseguirsi di fatti inusuali, diciamo così", sintetizza la voce narrante, che indulge a una serie di approfondimenti di natura procedurale e considerazioni a carattere etico-legale (è possibile ascoltare i due audio qui e qui). "Il consigliere Spartaco detto Er Ventresca ha chiesto delle delucidazioni in Consiglio Comunale", osserva Lc, "ma oramai siamo quasi arrivati all'estate 2021 e la 'Mandrake Alimentari e non solo' ha predisposto tutto per l'inaugurazione. Ci siamo quasi. E' pronto il banco macelleria, c'è anche il banco bricolage, c'è anche il settore arredi funebri che vedremo presto affollato da molti piccoli commercianti al dettaglio del nostro paese. Ma la bottiglia di champagne è già in freezer", conclude la nota.

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"Si parla di una vera e propria 'mandrakata', come quelle messe in atto da Gigi Proietti ed Enrico Montesano nel film Febbre da Cavallo. Nel nostro caso la mandrakata viene compiuta ai danni, come sempre, dei cittadini terlizzesi. Sta a voi riconoscere chi si nasconde soto gli abiti di Mandrake, Er Pomata, l'Avvocato de Marchis, Di Otello Rinaldi in arte Manzotin. E di tutti gli altri personaggi che popolano questa storia. Sta a ciascuno di noi valutare i profili e le responsabilità di questa vicenda che a nostro parere piegherà ulteriormente le gambe già deboli del commercio di prossimità e quel che è peggio ha già arrecato un danno alle casse comunali e a ciascuno di noi", è il commento de La Corrente.

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Il consigliere del Partito Democratico Michele Grassi si sofferma sulle conseguenze che potrà avere la costruzione di un altro centro commerciale in territorio comunale, a suo dire saranno certamente negative per il commercio locale: "Con il primo centro chissà quanti piccoli esercizi hanno già chiuso l'attività, con il secondo ne chiuderanno molti altri. Se ci mettiamo un anno e mezzo di pandemia, siamo veramente a posto, questa cittadina è senza alcuna strategia di sviluppo". L'amministrazione comunale ha venduto entrambe le aree dedicate agli ipermercati "a forestieri, che hanno impiegato nell' edificare aziende forestiere. Forse il ricavato di Terlizzi sarà qualche posticino di lavoro, come commesso o cassiera. Normalmente si vende un gioiello di famiglia per investire in altro", osserva Grassi. "In cosa ha investito questa scellerata amministrazione? Terlizzi sta diventando un paese dormitorio, senza sviluppo economico né ordinario, né straordinario, che però dovrà spendere quotidianamente per i viveri e altro, con i soldi delle pensioni o del reddito di cittadinanza".

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domenica 6 Giugno 2021

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