Cultura

“Oriente Express”, il viaggio nel cinema d’Oriente del terlizzese Alfredo De Vincenzo

La Redazione
alfredo de vincenzo
Il volume del nostro concittadino si occupa di indagare alcuni degli episodi più interessanti della settima arte sul versante asiatico
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Tra i tanti talenti terlizzesi c’è anche chi si avventura sulle strade – piuttosto esotiche, ma di tradizione nobilissima – del cinema asiatico. Alfredo De Vincenzo, 32 anni, ha pubblicato da poco il suo “Oriente Express – Viaggio nel cinema d’Oriente (Parte 1)”.

Il volume, disponibile anche su Amazon, è – afferma il nostro concittadino – un vero e proprio viaggio “attraverso le storie del cinema orientale, che parte dagli spadaccini volanti cinesi, passa dai mostri giapponesi, dalle origini del cinema coreano, dal Muay Thai ed arriva al cinema malese. Questo libro rappresenta la prima tappa di un viaggio lungo e ricco di cose da raccontare”.

Il libro “è il risultato di una sincera devozione verso il cinema asiatico”, continua Alfredo, racconta in cinque capitoli tematici, il cinema di Cina, Giappone, Corea, Thailandia e Malesia. Ognuna di queste sezioni è suddivisa in sottocapitoli, simili a dei brani di long-form journalism. Sarà la prima parte di una costituenda trilogia sulla settima arte in salsa orientale.

“Il primo capitolo è dedicato al Wuxiapian, reso noto al grande pubblico da “La tigre e il dragone” di Ang Lee. Attraverso il cinema di autori come Zhang Yimou o Tsui Hark, passando per King Hu e Chang Cheh, il tema ricorrente è il rapporto del genere cinematografico con le arti cinesi”, anticipa l’autore. “Letteratura, medicina, calligrafia, opera e teatro diventano parte integrante del Wuxiapian. Il viaggio prosegue con il cinema dei mostri giapponesi nelle sue declinazioni più note: il cinema horror dei fantasmi (J-Horror) ed il cinema dei mostri giganti (Kaiju Eiga). Attraverso un’analisi del folklore, che si intreccia con la paura dell’atomico, con il contesto socio-economico e con la religione, il cinema di genere giapponese, esportato con successo in occidente, assume tutto un altro significato. La terza tappa è dedicata alle origini del cinema Coreano, arrivando a raccontare il cinema nordcoreano fino agli ’80 e quello sudcoreano fino agli anni ’70. L’analisi socio-politica delle Coree si pone come necessaria per comprendere in che modo si siano sviluppati due modi diversi di fare cinema. Il quarto e quinto capitolo riguardano Thailandia e Malesia, in una trattazione che lega il cinema alla società, alla politica, all’economia. Queste due nazioni hanno industrie cinematografiche eclettiche, le cui origini sono singolari almeno quanto originali sono i film che hanno generato. Si parla del cinema thailandese di arti marziali e del conflitto uomo/donna che esiste in esso e della complessità etnica e linguistica che colora i film malesi”.

“Oriente Express – Viaggio nel cinema d’Oriente (Parte 1)”, ammette lo stesso autore, non ha certo la pretesa di esaurire tutti i temi e i generi salienti del cinema asiatico, ma è una guida affidabile per cominciare a isolare interessanti punti di riflessione.

Alfredo De Vincenzo, trentadue anni, è copywriter e autore. Nel 2016 è tra i contributori di “J-Movie. Il cinema giapponesendal 2005 al 2015”, a cura di R. Novielli e E. De Angelisn(Edizioni Simple), con il capitolo “Carved – The Slit Mouthed Woman”.nDal 2018 è tra i redattori di www.silenzioinsala.com, ednha collaborato con diverse testate giornalistiche dincinema.nNel 2020 è tra gli autori di “Quarantena – A digitalnDecameron”, a cura di V. Morelli con il racconto “Sognondei gigli Bianchi”.

venerdì 4 Dicembre 2020

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