Cultura

L’impegno storico e religioso di Don Gaetano Valente celebrato in una raccolta di studi accademici

Michele Colaleo
don gaetano valente
"Dipanando i segreti del tempo. Studi in memoria di Gaetano Valente" è il titolo del 28º Quaderno dell'Archivio Diocesano di Molfetta, interamente dedicato alla memoria del compianto prelato terlizzese
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Il 15 settembre presso il Chiostro di Santa Maria la Nova il Monsignor Luigi Michele de Palma presenterà l’opera che ripercorre l’esperienza storiografica di Don Gaetano Valente.

“Dipanando i segreti del tempo. Studi in memoria di Gaetano Valente” è il titolo del 28º Quaderno dell’Archivio Diocesano di Molfetta, interamente dedicato alla memoria del compianto prelato terlizzese. Il testo, a cura di Francesco Di Palo e Angelo D’Ambrosio, si compone di diciannove originali contributi, firmati da studiosi ed accademici delle Università di Bari e di Lecce.

Tutti gli scritti sono incentrati sull’analisi della sua ricerca storica, costantemente tesa a far luce sulle vicende plurisecolari di Terlizzi, nel contesto più ampio degli eventi pugliesi di epoca feudale, medievale e moderna.

“Sacerdote autentico, studioso di vaglia, cittadino apprezzato e amato” – così il defunto vescovo Martella ebbe a definirlo -, Monsignor Valente è stato un meridionalista convinto, un grande amante della sua terra ed un profondo conoscitore della storia religiosa e sociale locale, tema degli oltre trenta saggi da lui composti con l’ausilio dei documenti conservati presso l’Archivio Diocesano.

Questo suo appassionato interesse storico, che “nasce e vive in purezza, né per desiderio di onori, né per esigenze di carriera ma semplicemente per il gusto personale della ricerca”, lo ha anche portato a far parte della Società di Storia Patria – presso l’Ateneo di Bari – ed a collaborare ufficialmente con l’Archivio Storico Pugliese in qualità di Socio Ordinario corrispondente.

Come delegato dal Capitolo Cattedrale per la ristrutturazione del santuario mariano di Cesano, Don Valente è stato inoltre fautore della rinascita di questo preziosissimo luogo di preghiera e d’incontri, troppo a lungo rimasto abbandonato all’incuria ed oggetto di numerosi atti vandalici.

A lui si deve anche la scoperta di una importante testimonianza iconografica della Terlizzi feudale, risalente al XVI secolo (un olio su tela recante la didascalia “Terlizzo cita verso Levante”), parte della collezione artistica custodita presso il palazzo del principe Grimaldi di Monaco.

Lo spessore umano ed intellettuale di Don Gaetano Valente è testimoniato, oltre che dai suoi numerosissimi e fondamentali studi, anche dalle parole dell’amatissimo don Tonino Bello, che in una lettera scritta in occasione della pubblicazione di un suo testo ebbe a ringraziarlo come segue: “Grazie, don Gaetano, per l’esempio di rigore e di stile che offri. Grazie, perché fai capire che non è credibile l’amore per la geografia se non si permea di amore contemplativo per la storia. Ma grazie, soprattutto, perché a me, forse più sensibile a cogliere i segni dei tempi, dai una grande lezione di come occorre essere disponibili a cogliere anche i segni dei luoghi”.

giovedì 30 Agosto 2018

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