Cultura

Lucio Dalla al Mat rivive con le voci di Fulvio Frezza e Domenico Mezzina

Raffaella Anna Dell'Aere
Fulvio Frezza e Domenico Mezzina
I tigli hanno fatto da raffinato controluce al reading dello scrittore, in simbiosi poetica con la chitarra e la voce di Domenico Mezzina
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Il libro di Fulvio Frezza “Dalla  avrei solo voluto girare il cielo” edito da Florestano Edizioni, ieri sera ha planato con delicatezza in una serata intrecciata tra il tramonto e l'imbrunire, al Mat di Terlizzi, con la libreria Panda sulla Luna, per la prima presentazione a livello regionale, organizzata da Vito Marinelli e Gabriele Torchetti.

I tigli hanno fatto da raffinato controluce al reading dello scrittore, in simbiosi poetica con la chitarra e la voce di Domenico Mezzina.

Durante l'ascolto, la scrittura di Frezza si è incarnata poco a poco in immagini mentali grazie alla sua lettura non impostata, fluente, a tratti strappata ed imperfetta, improvvisata come le note di un jazz, dove le parole hanno preso vita nell'attimo in cui la voce le animava, pescando uno dopo l'altro, i ricordi della vita profonda e tempestosa di Lucio Dalla.

Come la lenta corrente di un fiume, così le parole di Frezza si sono tramutate in un viaggio tra i rigoli poetici del cantautore bolognese, i suoi innumerevoli incontri musicali, da Morandi a Luca Carboni, da De Gregori a Samuele Bersani, fino all'incontro da lontano con Phil Collins, davanti al muro di Berlino.

Le emozioni, ancorate ai luoghi, si sono impresse nella partitura delle canzoni di Dalla, venute al mondo come fiori spontanei, improvvisi, imprescindibili e tinte di vita dalla voce melodica, cristallina e calda di Domenico Mezzina che ha accarezzato con tatto e divina passionalità gli storici pezzi del cantautore bolognese.

Un'agile cavalcata tra le note e l'eco di Piazza Grande, Com'è profondo il mare, per passare dall'audace strimpellata di Disperato Erotico Stomp, alla morbidezza di Cosa Sarà e Cara, ai sublimi rintocchi vocali della Sera dei Miracoli, fino a volare nel cielo di Lucio con l'esecuzione di Caruso, resa divinamente liturgica dal silenzio religioso della platea e dalla tagliente emozione delle corde vocali, i cantini e i bassi di Mezzina.

La magica serata terlizzese ha scoccato il "La" per le successive presentazioni del libro, da stasera in viaggio ad Ostuni, presso la tenuta Amostuni,dando risonanza al ping pong di voci di Frezza e Mezzina che all'unisono, tra una canzone e una lettura, hanno  saziato il pubblico ma allo stesso tempo hanno aggiunto fame al desiderio di bellezza, di cultura, di musica, di poesia come solo i battiti del cuore di Lucio possono dare con la sua immagine in lontananza, la sua perenne, universale ed intima ricerca dell'amore, per capirne da dove viene, da “dove si prende e dove si dà”.

mercoledì 29 Giugno 2022

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