Cronaca

Il Tribunale di Trani riapre il caso di Claudia De Chirico: «Potrebbe non essere stato suicidio»

La Redazione
Tribunale
La ragazza terlizzese fu trovata morta sulle scale del sottopasso di Via Mazzini la mattina del 22 dicembre 2016, a soli 24 anni
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Il gip del Tribunale di Trani Maria Grazia Caserta ha chiesto la riapertura del fascicolo relativo alla morte di Claudia De Chirico, la ragazza terlizzese trovata senza vita sulle scale del sottopasso di Via Mazzini la mattina del 22 dicembre 2016.

A tre anni dal tragico ritrovamento, il magistrato ha espresso «enorme perplessità sulla dinamica del fatto», che – afferma – «non può essere archiviato come suicidio».

Secondo il Tribunale è possibile che la ragazza sia stata uccisa, tesi sostenuta sin da subito dai familiari – la cui causa è perorata dagli avvocati Bepi Maralfa e Loredana Visaggio – che si sono opposti alla richiesta di archiviazione formulata dal sostituto procuratore di Trani, Simona Merra, che adesso dovrà svolgere ulteriori indagini per ricostruire la dinamica dei fatti. Unico indagato, per l’ipotesi di istigazione al suicidio, è stato il trentenne compagno della giovane: la notte prima la coppia era tornata da un matrimonio e, come dimostrano i tabulati telefonici, avevano litigato.

L’ipotesi più controversa e discussa è che la giovane possa essersi suicidata utilizzando il cavetto del caricabatterie da cellulare che le è stato trovato attorno al collo, pervenendo «ad impiccagione – una forma di asfissia – senza l’ausilio di uno o più soggetti». Cavetto che, oltre a presentare tracce genetiche diverse da quelle di Claudia, aveva anche una lunghezza ritenuta «apparentemente incompatibile con una manovra suicidiaria» e, anzi, «compatibile con un intervento esterno».

Le indagini – secondo la prescrizione del gip Caserta – dovranno essere svolte entro tre mesi, comprensive di una consulenza tecnica.

sabato 12 Ottobre 2019

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