Cronaca

L’odissea interminabile di Zoltan: da Terlizzi a Gravina passando da Bisceglie e Bitonto

La Redazione
il senzatetto andras
L'uomo (che in realtà avrebbe origini slave) è stato trasferito da Piazza Marconi, dove ha vissuto per qualche tempo, in un centro di accoglienza nel comune murgiano
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L’odissea di Zoltan, il senzatetto che per circa due anni ha abitato su una panchina dello “stradone” di Terlizzi, sembra non finire mai.

Dopo aver lasciato improvvisamente la nostra città alcuni mesi or sono per approdare, in circostanze mai chiarite, a Bisceglie, dove ha vissuto per alcuni mesi in una casa di riposo per anziani locale, il clochard dalle misteriose origini è giunto recentemente, chissà come, a Bitonto.

Dove, da qualche tempo, risiede in Piazza Marconi, tanto per cambiare su una panchina. O, meglio, risiedeva, dal momento che le autorità del comune vicino hanno preso accordi con un centro di accoglienza di Gravina di Puglia, dove sarà trasferito pro tempore.

Anche a Bitonto la presenza di Zoltan ha creato il solito “dibattito” tra chi ne ha accettato immediatamente la presenza, aiutandolo come poteva, e chi invece ne è rimasto indignato, anche a causa di alcuni comportamenti, per così dire, disinibiti del senza tetto.

La situazione è stata risolta dal locale Commissariato, che ha fotosegnalato l’uomo, il quale, da accurate verifiche, avrebbe origini slave. In accordo con i Servizi Sociali la polizia municipale di Bitonto ha deciso così di alloggiarlo in una struttura gravinese, gestita dalla Cooperativa “San Sebastiano”.

In mattinata i vigili urbani lo hanno accompagnato alla Fondazione Santi Medici per lavarlo e rivestirlo prima del trasferimento forzoso. Così il sindaco Abbaticchio: «Mi ha fatto male leggere i commenti di vari cittadini che accusavano il Comune di non essersi interessato alla questione, dando per scontato che la persona dormisse su una panchina di piazza Marconi perché il Comune non gli avesse proposto nulla. In realtà abbiamo proposto molte soluzioni, e alla fine abbiamo trovato quella più “estrema” di trasferirlo in un centro di accoglienza».

«Purtroppo, nonostante abbia provato io per primo a parlargli in varie occasioni, ha rifiutato tutte le misure di integrazione che gli sono state offerte e che gli avrebbero consentito di continuare a svolgere una vita di comunità ma, chiaramente non in quelle condizioni – prosegue Abbaticchio -. Per questo è stato necessario l’intervento del comando della Polizia Municipale e dei Servizi Sociali per individuare una struttura che potesse accoglierlo e aiutarlo a risolvere i suoi problemi anche igienico – sanitari. Non potevo consentire che la situazione perdurasse oltre, una situazione deprecabile anche per le famiglie e la gente che passava da piazza Marconi. Spero che grazie all’intervento degli operatori e degli specialisti in questo centro sociale possa ritrovare le coordinate del suo percorso e, un domani, integrarsi nella comunità».

lunedì 26 Agosto 2019

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