Cronaca

Scontro treni, chiesto il «non luogo a procedere» per altri 5 imputati

La Redazione
Nell’aula bunker del carcere di Trani
Tra questi anche l'unico capotreno sopravvissuto, Nicola Lorizzo
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Non luogo a procedere per il capotreno Nicola Lorizzo; ma anche per Giulio Roselli, dirigente della divisione Infrastruttura di Ferrotramviaria; per Virginio Di Giambattista, direttore generale della direzione generale per i sistemi di trasporto e impianti fissi e il trasporto pubblico locale; per Alessandro De Paola e Pietro Marturano, direttori dell’Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria (il primo dal gennaio al giugno 2011 e dal giugno 2013 al dicembre 2014, il secondo dal 19 febbraio 2015).

È quanto hanno chiesto, al termine delle rispettive discussioni, gli avvocati di altri 5 dei 18 imputati per i quali la Procura di Trani chiede il processo, ritenendoli responsabili – a vario titolo – dello scontro tra due treni avvenuto, il 12 luglio 2016, tra Andria e Corato con 23 morti e 51 feriti. In particolare, il capotreno Lorizzo era in servizio sull’ET1021 (diretto da Andria a Corato) – che si scontrò sul binario unico di Ferrotramvaria con l’ET1016 (diretto da Corato ad Andria) – ed è anche parte civile nel procedimento, avendo riportato gravi lesioni. Per lui la difesa ha escluso ogni responsabilità rispetto ai fatti contestati.

Giovedì 15 novembre toccherà alle difese degli altri 8 imputati (all’udienza dell’8 novembre hanno discusso quelle dei primi 4) e verrà fissata la data del processo abbreviato a carico dell’unica imputata che ha scelto il giudizio con rito alternativo. Non si esclude che, al termine, il gup del Tribunale di Trani possa anche ritirarsi in camera di consiglio per decidere sulle richieste di rinvio a giudizio.

La Procura ha chiesto il processo per 18 persone fisiche e una società. I reati contestati – a vario titolo – sono disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso; mentre Ferrotramviaria spa, imputata come persona giuridica, risponde dell’illecito amministrativo dipendente dai reati commessi da vertici e dirigenti. Oltre a Lorizzo, Roselli, Di Giambattista e ai due direttori Ustiff, alla sbarra ci sono i capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli; il dirigente coordinatore centrale (Dcc), Francesco Pistolato; i vertici di Ferrotramviaria, il conte Enrico Maria Pasquini e la sorella Gloria Pasquini; il direttore generale, Massimo Nitti, e il direttore di esercizio, Michele Ronchi; Vito Mastrodonato, dirigente responsabile della divisione passeggeri di Ferrotramviaria; Francesco Giuseppe Michele Schiraldi, capo unità organizzativa tecnica responsabile del coordinamento delle attività delle unità tecniche di divisione e del supporto infrastruttura; Tommaso Zonno, coordinatore responsabile dell’unità tecnica trazione e scorta ferroviaria; Giandonato Cassano, coordinatore di ufficio responsabile dell’unità tecnica formazione e regolamenti unità sociale; Elena Molinaro, direttore della divisione 5 della direzione generale-Tpl (che sarà processata con il rito abbreviato).

Parti civili, solo nei confronti dei 18 imputati (persone fisiche), sono la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, le associazioni Acu e Anmil, i parenti delle vittime e i passeggeri sopravvissuti. Ferrotramviaria e Ministero dei Trasporti sono stati ammessi come responsabili civili, cioè soggetti tenuti eventualmente a risarcire i danni.

mercoledì 14 Novembre 2018

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