Cronaca

Scontro treni, contro Ferrotramviaria non ammessa alcuna parte civile

La Redazione
Per le vittime dei treni e per i pendolari: «Ricordare e garantire sicurezza»
L'udienza preliminare prosegue l'11 ottobre nell'aula bunker del carcere di Trani
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Non ci sarà alcuna costituzione di parte civile nei confronti di Ferrotramviaria, la società imputata (come persona giuridica) nel procedimento penale per lo scontro dei treni del 12 luglio 2016, avvenuto lungo la tratta Andria-Corato e costato la vita a 23 persone. È quanto deciso oggi dal Gup del Tribunale di Trani, Angela Schiralli, sciogliendo la riserva sulle costituzioni avanzate dalle diverse parti interessate al procedimento. Rigettate, dunque, le richieste arrivate da tutte le 50 parti civili e accolta la tesi dei difensori Michele Laforgia e Tullio Bertolino, basata sul decreto 231/2001, che non prevede la costituzione nei confronti dell’ente e non disciplina nemmeno la figura della parte civile nell’ambito del procedimento penale.

Con la stessa ordinanza il Gup ha anche deciso l’esclusione di alcune associazioni animaliste e dei consumatori. In particolare, quelle di Assoconsum, Gepa, Codici onlus, Anpana, Lac, Adusbef “per difetto di legittimazione sostanziale”; mentre ha dichiarato inammissibile quella del Codacons, perché mai formalizzata in udienza. Ammesse, invece, quelle di Acu e Anmil. Ammessi anche gli enti territoriali Regione Puglia, Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, in quanto – si legge nell’ordinanza – “rappresentativi di una comunità territorialmente identificata, autonoma e distinta dai soggetti che la compongono” e “portatori degli interessi delle comunità che rappresentano”. Ammessi come parti civili tutti i parenti delle 23 vittime e i feriti. Saranno poi citati come responsabili civili Ferrotramviaria e Ministero dei Trasporti, secondo una richiesta pressoché unanime delle parti offese; ma anche Ustif e Regione Puglia in base alla richiesta arrivata solo da alcune parti. In particolare, quella dell’avvocato Laura Di Pilato (che rappresenta alcuni parenti di una delle vittime) che, il 16 settembre scorso, aveva chiesto che la posizione della Regione Puglia si trasformasse da quella di parte offesa a imputata. Ma il Gup, nell’ordinanza, ha chiarito che si tratta di questione di non propria competenza.

Per dare modo alle parti di effettuare le notifiche, l’udienza preliminare proseguirà l’11 ottobre. Fissate anche le ulteriori date del 15, 18, 22 e 25 ottobre. L’udienza, già dall’11 ottobre, si terrà nell’aula bunker del carcere di Trani, così come richiesto unanimemente dagli avvocati.

ACCUSA E IMPUTATI – Nell’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Trani sono imputate 18 persone fisiche e una società. Sono i due capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, in servizio la mattina dello schianto; il capotreno sopravvissuto Nicola Lorizzo (era sull’ET1021); il dirigente coordinatore centrale (Dcc), Francesco Pistolato; i vertici (all’epoca dei fatti) di Ferrotramviaria, il conte Enrico Maria Pasquini e la sorella Gloria Pasquini; il direttore generale, Massimo Nitti, e il direttore di esercizio, Michele Ronchi; e ancora Giulio Roselli, dirigente divisione infrastruttura di Ferrotramviaria; Vito Mastrodonato, dirigente responsabile della divisione passeggeri di Ferrotramviaria; Francesco Giuseppe Michele Schiraldi, capo unità organizzativa tecnica responsabile del coordinamento delle attività delle unità tecniche di divisione e del supporto infrastruttura; Tommaso Zonno, coordinatore responsabile dell’unità tecnica trazione e scorta ferroviaria; Giandonato Cassano, coordinatore di ufficio responsabile dell’unità tecnica formazione e regolamenti unità sociale; Antonio Galesi, capo unità tecnica e responsabile unità tecnica movimento stazioni. Il processo, ancora, è stato chiesto per Virginio Di Giambattista, direttore generale della direzione generale per i sistemi di trasporto e impianti fissi e il trasporto pubblico locale, ed Elena Molinaro, direttore della divisione 5 della direzione generale-Tpl; Alessandro De Paola e Pietro Marturano, in qualità di direttori dell’Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria (il primo dal gennaio al giugno 2011 e dal giugno 2013 al dicembre 2014, il secondo dal 19 febbraio 2015).

I reati – contestati a vario titolo – dalla Procura di Trani sono quelli di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso. Ferrotramviaria spa risponde dell’illecito amministrativo dipendente dai reati commessi da vertici e dirigenti.

martedì 11 Settembre 2018

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