Cronaca

Davide Biscotti, i familiari: «Troppe ipotesi e ricostruzioni avventate, nessuno lo strumentalizzi»

La Redazione
Davide Biscotti
La famiglia prende le distanze dall'interpretazione "politicizzata" offerta dal manifesto affisso sul luogo in cui sabato ha preso fuoco il camper del nostro concittadino: «Non aveva mai avuto screzi con il datore di lavoro»
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La famiglia Biscotti prende le distanze dall’interpretazione “politico-umanitaria” offerta dal manifesto che qualcuno avantieri ha affisso nel luogo in cui, nella notte tra venerdì e sabato 15 gennaio, ha preso fuoco il camper di Davide, intrappolandolo assieme al suo cane Nemesi. 

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Il 35enne terlizzese si trovava da qualche mese a Saint Pierre d’Albigny, in Francia, dove lavorava come operaio stagionale in un vivaio in località Freterive. Zio Felp, come era conosciuto in ambito musicale, aveva scelto di acquistare un camper e vivere viaggiando, per pura passione. "Non era affatto una vittima, né aveva subito alcuna ingiustizia da parte del datore di lavoro, come è stato fatto intendere dall'autore – anonimo – del cartello", sottolineano i familiari a TerlizziLive. 

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Nonostante ciò il testo – che ricostruisce da un'ottica che i familiari definiscono quantomeno parziale, se non strumentale, non soltanto i rapporti di lavoro ma anche le ultime ore del nostro concittadino nella cittadina savoiarda – è stato tradotto in poche ore in varie lingue e ha cominciato a circolare in maniera quasi virale sui social, facendo diventare Davide "Felpone" (come viene chiamato nel manifesto) una sorta di icona dello sfruttamento padronale in salsa transalpina. “Ma chi ha scritto quel testo – osservano i familiari – non conosce così bene la vita di Davide e ha voluto soltanto politicizzare una vicenda che in realtà non ha nulla a che fare con ciò che è stato rappresentato. Davide non era partito per mera necessità, la sua era stata una scelta libera e del tutto coerente con le sue idee. Inoltre non aveva avuto e non aveva alcun problema sul posto di lavoro, non si era mai lamentato del suo datore di lavoro, con il quale non aveva mai avuto screzi", affermano. 

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Secondo i familiari è stata fatta una ricostruzione falsa e tendenziosa anche delle ultime ore di vita di Davide, formulando ipotesi avventate sull'origine del rogo, come il possibile malfunzionamento di una stufa presente all'interno del mezzo. “Si sono scritte e dette molte inesattezze in queste ore, avanzando interpretazioni inesatte, se non azzardate. Il camper era stato acquistato appena a settembre, era integro e aveva massima autonomia. Quella sera Davide si era spostato in una piazza centrale perché doveva incontrare alcuni amici con cui passare un po’ di tempo assieme. Non si può dire nient'altro, finché le indagini, che sono in mano alla gendarmeria francese, non forniranno elementi più precisi: stiamo attendendo i verbali”.

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Persino la passione di Davide per la musica, osserva con rammarico la famiglia, è stata strumentalizzata al punto da essere equivocata, a giudicare dalle voci corse sui social e rilanciate da alcune testate giornalistiche: “Qualcuno è arrivato a dire che era lì per partecipare a un rave… Niente di più falso: la ragione per cui era in Francia erano soltanto il lavoro e il desiderio di viaggiare e vivere a suo modo. Se proprio si deve parlare di Davide – conclude la famiglia Biscotti – lo si ricordi come artista, si parli del suo amore per la libertà e per la musica”. 

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martedì 18 Gennaio 2022

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