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Rifiuti, Legambiente: «Cittadini e istituzioni devono impegnarsi di più»

La Redazione
Rifiuti
L'auspicio del circolo terlizzese dell'associazione per provare a risolvere l'emergenza
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Legambiente Terlizzi porta una riflessione a lungo raggio sulla situazione ambientale di Terlizzi, flagellata da un costante abbandono di rifiuti in territori comunale e da ripetuti incendi di origine dolosa che nessuno riesce a fermare.

“Ma è proprio impossibile non porre rimedio a tanto scempio?”, si chiede il Circolo “Amici di Vito e Clara”. “Abbandonare rifiuti è segno di inciviltà. Chi utilizza la strada come una discarica abusiva può essere dunque considerato ancora cittadino, visto il danno all’ambiente e all’immagine della propria terra natia?”.

“Certo, qualcuno potrebbe sostenere che è l’unica e che ce ne vorrebbero delle altre, dislocate in vari punti del paese; qualcun altro potrebbe argomentare che gli orari di conferimento sono limitati e che la domenica non è possibile accedere all’isola”, considera Legambiente, per cui “occorre sempre evidenziare che l’illecito è di chi materialmente effettua l’abbandono abusivo e incontrollato”, anche esponendo al pubblico ludibrio chi venisse mai colto in flagrante ad abbandonare i propri rifiuti, il quale “una volta immortalato, andrebbe denunciato e multato pesantemente (da 100 a 3.000 euro e fino a 6.000 euro per rifiuti pericolosi) e in alcuni casi sottoposto a sanzione penale così come previsto negli artt. 192, 255 e 256 del testo unico ambientale (D. Lgs. 152/2006)”.

La sezione commenta anche la convenzione onerosa triennale a decorrere dal primo settembre scorso stipulata dal comune di Terlizzi con quattro associazioni di volontariato terlizzesi, finalizzata alla vigilanza del territorio anche riguardo alla salvaguardia ambientale (Delibera di Giunta Comunale n.51/2020): “Auspichiamo che l’attività di tali associazioni, alle quali spetterà un contributo annuo fino a 5.000 euro per associazione, sia davvero efficace e utile per la collettività e che dia risultati efficaci specie sulla prevenzione dei reati ambientali rappresentati”.

Legambiente ricorda che, nella fattispecie, “nel caso non fosse possibile risalire all’autore del ‘danno ambientale'”, alla rimozione dei rifiuti “è deputato il Comune (o per esso il gestore incaricato della raccolta dei rifiuti urbani) sempre sulla base del codice ambientale e dell’art. 14 del codice della strada (D. Lgs. 285/92), che impone all’Ente locale il dovere di pulizia, manutenzione e vigilanza delle strade comunali”.

La società di igiene urbana subentrata da poche settimane alla ASIPU, la SANB S.p.a., dunque “dovrebbe provvedere al predetto servizio di raccolta che purtroppo viene svolto solo in parte: se da un lato, infatti, gli addetti al servizio si occupano di svuotare settimanalmente le pattumiere dei residenti nelle località extra-urbane, capita sovente che il sacchetto dell’immondizia buttato dal balordo di turno, pur trovandosi a pochi metri da quelle pattumiere, non venga raccolto da nessuno, né dagli addetti alla nettezza urbana che potrebbero annetterlo proprio durante le giornate dedicate alla raccolta dell’indifferenziato (secco residuo), né, purtroppo, dai cittadini residenti nelle zone di campagna, che decidono di rimanere indifferenti dinanzi a una mini-discarica presente a pochi metri dalle proprie abitazioni, o peggio ancora, preferiscono spostarla di qualche altro metro più in là, o trasferirla dalla parte opposta della carreggiata, pur di non raccogliere nel loro sacco nero l’immondizia altrui”.

Il problema dunque si configura sia come gestionale sia come civico: “purtroppo da noi passa di consueto il principio che ciò che dev’essere un interesse comune, come la pulizia di una strada comunale, non sia di nessuno, e da questo assunto partono i maniaci della pulizia dell’abitacolo della propria auto che dai finestrini ritengono sia consentito buttare ogni tipo di rifiuto”.

Il circolo porta ad esempio di iniziativa civica l’operato di un socio che negli ultimi tre mesi “ha cominciato a bonificare l’area innanzi alla propria villa di campagna”, dove “i sacchetti neri di spazzatura raccolti fin’ora sono decine e decine, ma come si dice ‘non è una rondine che fa primavera’. Sarebbe opportuno che la nuova società SANB si impegnasse affinché d’ora in avanti il sacchetto abbandonato affianco al bidoncino personale, venga raccolto; parimenti, i residenti delle diverse contrade di campagna dovrebbero coalizzarsi ad essere orgogliosi di tenere pulita la propria porzione di territorio”, auspica Legambiente. “Ognuno faccia qualcosa e faccia la sua parte, perché pensando e agendo in piccolo seppur localmente, si può essere da esempio per un progetto di intervento più ampio, rovesciando così il famoso slogan che recita: ‘Think global, act local’!”.

mercoledì 16 Settembre 2020

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