Attualità

Coronavirus, oggi 70 nuovi casi in Puglia. Ma a Terlizzi impazza il toto-Covid

La Redazione
la torre del chiostro delle clarisse
In città si è scatenata la caccia ai positivi, soprattutto sui social
scrivi un commento 45

Oggi, giovedì 10 settembre, in Puglia sono stati registrati 3.916 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 70 casi positivi: 32 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi; 5 nella provincia BAT, 13 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 17 in provincia di Taranto, 1 fuori regione. Sono stati registrati 3 decessi: 2 in provincia di Bari, 1 in provincia di Taranto.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 339.446 test. 4.169 sono i pazienti guariti. 1.470 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 6.209, così suddivisi: 2.305 nella Provincia di Bari; 503 nella Provincia di Bat; 727 nella Provincia di Brindisi; 1.476 nella Provincia di Foggia; 710 nella Provincia di Lecce; 435 nella Provincia di Taranto; 52 attribuiti a residenti fuori regione; 1 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl continuano a mettere in atto tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Questi metodi di gestione, tuttavia, non riescono ad arginare un altro, notevole problema dilagante ormai in città, dove i positivi accertati sono saliti ufficialmente a sette, ma è ragionevole pensare che i casi “sommersi” o non dichiarati siano di più.

Il toto-covid sembra essere diventato, purtroppo, lo sport preferito dalle comari di paese, sempre a caccia di notizie e indiscrezioni su chi sia il nuovo appestato, l’untore di giornata.

Tutti vogliono conoscere i nomi dei positivi, rivendicando il diritto di sapere per tenersi lontani da ogni possibilità di contrarre inconsapevolmente il Covid. In corso, impossibile negarlo, una poco onorevole caccia alle streghe, come se poi la positività al coronavirus fosse uno stigma morale incancellabile, una colpa da addebitare esclusivamente al capro espiatorio di turno. Rimuovendo la doverosa analisi di un fenomeno oltremodo complesso come una pandemia, nel pieno di ciò che è ormai classificabile come una vera e propria seconda ondata – dovuta peraltro, almeno in parte, a un’estate vissuta in maniera un po’ irresponsabile, da cicale.

Il peggio è che questo chiacchiericcio da trivio, questa cultura del sospetto che già in tempi normali è il vero “basso continuo” della vita di provincia, non si fermano davanti a nulla, alimentandosi – in mancanza di certezze ufficiali – soprattutto di fantasie, e spesso di calunnie. Girano incontrollati nelle cloache delle chat e lungo i canali (di scolo) dei social nomi e foto di indiziati, si narra con dovizia di particolari di clamorose serate-focolaio, con tanto di nomi dei locali pubblici coinvolti; si incolpano persone a caso sulla base di dicerie, ricostruzioni, voci. Il tutto senza prove, senza dati certi.

A poco serve la giustificante un po’ ipocrita del “conoscere per evitare”, quando per ridurre le possibilità di prendere il virus bisognerebbe soprattutto adeguarsi alle regole igienico-sanitarie, quelle dettate dal governo e quelle suggerite dal buon senso (se proprio non si vuole utilizzare la app “Immuni” che comunque garantisce l’anonimato a chi vi si dichiara positivo). Ma è risaputo: piuttosto che attenersi alle norme e usare intelligenza e mente fredda, molti preferiscono vivere alla giornata, all’insegna della totale deresponsabilizzazione, sguazzando come sempre beati nella nella melma del pettegolezzo e della più morbosa decadenza morale. Se parliamo di malattie, anche questo è un sintomo. E non è tra i meno gravi.

giovedì 10 Settembre 2020

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti