Attualità

Polo Liceale, 44 gli studenti maturati con il 100. Il racconto di tre neodiplomati

La Redazione
polo liceale
La soddisfazione dell'istituto di Viale Gramsci al termine di un anno scolastico tribolato
scrivi un commento 21

Il Polo Liceale “Licei Sylos-Fiore” celebra i suoi studenti.

Sono 44, infatti, gli studenti che hanno superato l’esame di stato conseguendo il massimo dei voti, 100. Tra questi, in 7 hanno ottenuto anche la lode. I titolari della prestigiosa votazione sono 18 alunni del Liceo delle Scienze Umane, 8 alunni del Liceo Economico Sociale, 10 alunni del Liceo Linguistico, 8 alunni del Liceo Classico.

TerlizzLive ha raccolto i racconti di tre studenti dell’istituto di Viale Gramsci al termine di un scolastico particolarmente tribolato, che è stato condotto a lungo in modalità a distanza, con la didattica telematica. I tre neodiplomati intervistati – Pier Paolo Fiore (5A), Martina De Chirico (5BL) e Fabio Rubini (5AU) – hanno narrato al nostro giornale la loro esperienza scolastica, il modo in cui hanno vissuto il difficile esame finale e le loro aspettative per il futuro.

Pier Paolo Fiore: L’esame di maturità 2020 è sicuramente stato il più strano della storia italiana dal dopoguerra ad oggi. Tornare a scuola, rivedere i propri insegnanti e anche qualche compagno lì presente per sostenere l’esame… possono sembrare cose da poco ma, dopo quasi 3 mesi di quarantena passati in solitudine, divengono esperienze con un grande carico emotivo. La mia classe ha svolto gli esami durante il primo turno, la lettera sorteggiata è stata la M e dunque mi è toccato l’onore di concludere il percorso quinquennale della mia classe. Essere ultimo potrebbe essere visto da molti come un grande vantaggio, ma vedere i propri amici finalmente “liberi” iniziare a godersi la propria estate mentre si è ancora chini sui libri è una vera a propria tortura. Finalmente il 20 Giugno anche io ho sostenuto la mia prova. Dopo la discussione sull’elaborato scritto è iniziata la fase clou dell’esame. Il documento a me proposto è stato un passo tratto dal Manifesto del Futurismo. Da lì sono riuscito abilmente a ricollegarmi alla tematica “contraddizioni del progresso”. Il successo di un buon esame è dato, a mio parere, dall’abilità con la quale si espone il discorso. L’esposizione non deve essere solo corretta dal punto di vista dei contenuti, ma deve anche saper interessare l’ascoltatore.

L’esame di maturità, sebbene non possa a pieno determinare l’essenza di un individuo, rappresenta un importante spartiacque nella vita di noi giovani. Rappresenta il simbolico ingresso nella “struggle for life”. Con la fine di questa pagina si aprono le porte del futuro. Come ogni giovane anche dinanzi a me si è posto dinanzi l’interrogativo che attanaglia noi maturandi: cosa ci sarà dopo? Il futuro che si prospetta dinanzi a noi giovani è però oscuro. L’Italia è sempre più un paese di vecchi e per vecchi e le prospettive per noi giovani non sono molte. La scelta che ho preso per il mio futuro è quella di dedicarmi allo studio dell’economia. Tra qualche giorno sosterrò un test per la facoltà di Economia Mercati e Istituzioni presso l’Alma Mater Studiorum-Unibo. Il mio sogno nel cassetto è quello di poter cambiare un giorno questo paese. Vorrei un giorno lavorare presso le istituzioni europee, magari presso la Bce a Francoforte. Nella vita bisogna sempre sognare, mai accontentarsi. L’ambizione e la volontà di perseguire i propri sogni sono le forze che spingono ogni individuo a migliorarsi. Inseguire il proprio sogno, anche se irraggiungibile, non può far altro che spingerci verso il meglio. In questa epoca storica, in cui in nostro paese sembra non riservare più nulla per noi giovani, non dobbiamo fare altro che sognare. Perché magari quel sogno potrà essere il nostro futuro.

Martina De Chirico: È conclamato che non è un solo voto scolastico a determinare il valore di una persona. È anche vero, però, che quando un percorso lungo ed intenso portato avanti con sacrificio ed impegno viene ripagato, la soddisfazione personale non riesce ad esser contenuta nell’animo.

Questa maturità 2020 ha avuto una fisionomia ‘speciosissima’, per utilizzare un aggettivo caro a Pirandello. Guardare i volti dei nostri professori dal vivo dopo mesi di interazione surrogata è stata una sensazione emozionante. Un’emozione resa ancora più forte dalla tensione che ci ha attanagliati per giorni. Nonostante il fattore ansia, però, sono convinta che la chiave del successo sia la pacatezza, che permette di non perdere mai il controllo di sé stessi. È stata questa l’arma da me utilizzata durante il colloquio orale: serenità, convinzione e vitalità. Mi auguro che questo spirito mi accompagni anche nel futuro, in questo momento raffigurabile come una grande nube informe che presto, sono sicura, troverà la sua forma.

Siamo esseri umani, questo significa che per esprimere al meglio la nostra compiutezza dobbiamo esistere, dar sapore alle cose, scoppiare di vita: anche uno studio consapevole, curato con passione ed entusiasmo è un ottimo metodo per assolvere al compito di dar sapore al mondo.

La cultura forgia inevitabilmente la nostra personalità e da un colore diverso alla nostra esistenza. Cultura non è solo nozionismo, bensì desiderio di scoprire, di scoprirsi e soprattutto farlo non solo egoisticamente ma sempre con uno slancio verso l’altro. Condividere il sapere è una gran bella esperienza che andrebbe vissuta giorno dopo giorno. “Sapere aude” sia il motto che accompagni la nostra esistenza, perché come direbbe Socrate: ‘”una vita senza conoscenza non è una vita degna di essere vissuta”.

Fabio Rubini: “Parlare della maturità 2020 non è affatto semplice, saremo ricordati come i ragazzi fortunati che non hanno fatto le prove scritte, invece no, noi siamo i protagonisti di una parte di storia indelebile, la storia della vita che quest’anno l’esperienza del covid ci è venuta a ricordare. Volevamo passare le ultime ora da adolescenti, tra i banchi, quei banchi che per 5 anni ci hanno accompagnato, avremmo voluto sentire il clamore dei nostri amici nell’aula dell’orale gremita di gente, invece abbiamo fatto tutto dinanzi ad un PC, ore ed ore ad ascoltare i nostri professori, anzi i nostri consiglieri che in questo periodo non ci hanno mai lasciato soli. Sebbene abbiamo vissuto un’esperienza così nefasta e surreale, porterò con me il ricordo della notte prima degli esami, una notte da un bagliore immenso, in cui hai paura di dimenticare tutto, passata a ripetere l’elaborato della materia di indirizzo che da casa con amore ed impegno abbiamo preparato. Non dimenticherò mai i miei professori che ci hanno fatto sentire amati e al sicuro in questo periodo oscuro. Ricorderò anche le palpitazioni prima dell’orale, la paura di aver studiato invano e l’ansia del documento che mi sarebbe capitato; il mio orale è stato brillante, ho ricevuto un documento in lingua latina sul tempo, dal quale sono partito per collegarmi al percorso di cittadinanza e costituzione e per riflettere sull’importanza del tempo durante il lockdown. Ricorderò la gioia nel vedere la valutazione, avrei voluto urlare di felicità dinnanzi ai quadri, ma non è stato possibile. Appena alzato dalla sedia, dopo aver stretto la mano ai membri della commissione, ho capito che era davvero terminato un percorso e che il futuro mi attendeva. Ho sognato, anche grazie all’esperienza di volontariato in Perù, di diventare medico, e di poter essere quella piccola speranza nel deserto; tra pochi mesi proverò il test di medicina e chirurgia, comunque vada porterò sempre con me il ricordo della mia scuola e dei miei professori.”

giovedì 6 Agosto 2020

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti