Piovono notifiche di infrazione della zona a traffico limitato. Molti sono i cittadini terlizzesi che in questi giorni stanno protestando per l’ondata di multe spiccate dalla polizia municipale in questi ultimi giorni.
Anche se il sistema di rilevazione è automatico e regolato da banner e sensori, il principale motivo di scetticismo è il periodo in cui sono state elevate le contravvenzioni, compreso il più delle volte tra il 30 marzo e il 30 aprile, ossia in pieno lockdown, un lasso di tempo in cui il traffico automobilistico era assai ridotto, per ovvie ragioni.
“Mi pervengono sollecitazioni ad approfondire la notizia secondo cui starebbero arrivando a parecchi cittadini notifiche di infrazione per ingresso in ztl tra il 30 marzo e il 30 aprile in orari di varco inattivo, in periodo di pieno lockdown – scrive il consigliere comunale del Partito Democratico Michelangelo De Chirico, che si è fatto portavoce dei cittadini multati -. Personalmente, proprio all’inizio del lockdown, chiesi all’amministrazione comunale di sospendere la validità della ztl, sia per controllare meglio le auto in transito (da parte delle forze dell’ordine) sia per consentire alle attività commerciali presenti nel centro storico di poter essere facilmente raggiunte dai clienti, giusto il tempo di acquistare prodotti alimentari, carne, frutta. Dopo un primo giorno di sperimentazione, mi fu risposto che l’apertura della ztl sembrava incoraggiare i cittadini ad uscire di casa. Dopo un solo giorno”.
Anche i gruppi social locali sono subissati da segnalazioni di cittadini arrabbiati e straniti per la frequenza delle multe. Molti hanno già pagato, ma chiedono comunque lumi su un evento che è ritenuto dai più anomalo.