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La musica popolare del progetto “Trese ma nan Iss” per onorare il sacrificio del musicista Gökçek​

La Redazione
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La musica popolare del progetto "Trese ma nan Iss" per onorare il sacrificio del musicista Gökçek​
Il dissidente turco è spirato l'altro giorno a Istanbul dopo uno sciopero della fame durato 323 giorni per protestare contro i provvedimenti liberticidi del governo Erdogan
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L’appuntamento di ieri di “Trase ma nan Iss”, rubrica musicale settimanale ideata da alcuni musicisti locali, è stato dedicato a Ibrahim Gökçek, Helin Bolek e Mustafa Kocak.

Si tratta dei membri della band di musica popolare Grup Yorum, morti in seguito allo sciopero della fame condotto per molte settimane per rivendicare il diritto alla libertà di espressione in Turchia sotto l’esecutivo Erdogan.

Gökçek, in particolare, aveva interrotto uno sciopero della fame durato 323 giorni, messo in atto per denunciare la detenzione dei dissidenti nelle carceri della Turchia, insieme al blocco dei concerti del gruppo, che dura da anni, e delle altre attività nel loro centro culturale Idil.

Grazie alla sua azione, aveva ricevuto l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica internazionale, costringendo il governo turco ad ascoltarlo. Lo sciopero, tuttavia, l’aveva indebolito fatalmente. Il dissidente è spirato in un ospedale di Istanbul l’altro giorno, a soli 40 anni. La moglie Sultan è tuttora detenuta nella prigione di Silivri a Istanbul. La performance dei musicisti terlizzesi è stata un modo per onorare il suo coraggio civile, culminato purtroppo nell’estremo sacrificio.

“Accogliamo con piacere nella nostra piccola orchestra popolare la collaborazione di Davide Torrente col suo fantasmagorico tamburello, di Antonio Carbonara al clarinetto e di un ensemble della Banda Musicale Millico di Terlizzi che ha voluto suonare con noi: Giacomo Angarano (trombone), Giampaolo Caldarola (sax soprano), Francesco Chiarulli (tromba), Angelica Cagnetta (flauto e ottavino), Luca Pio Antonelli (percussioni), Giuseppe Parisi (clarinetto)”, si legge nel post pubblicato su facebook dal collettivo estemporaneo, che nel giorno della festa della mamma si è esibito nel brano della tradizione popolare “Mamma, no mor”.

“Ripetuto tre volte dalla voce indimenticabile di Ninetta Amorosini, albero del canto popolare terlizzese, mo muoio, ora muoio, sto morendo, l’insistenza della figlia si contrappone alla prudenza della madre, che ha sicuramente compreso la richiesta della figlia, ma della cui richiesta vuole essere certa che non si tratti di voglia passeggera”, è la spiegazione del pezzo offerta dall’ensemble. “Cosa non si farebbe per i figli, cosa non farebbero le madri per tenere al sicuro le proprie figlie. Ma il canto popolare più volte ci insegna che al cuore non si comanda e che l’amore, quando è amore, è sempre accolto con favore e gioia. La madre non cede alle richieste della figlia per la sua insistenza: la madre comprende e accoglie l’amore, senza del quale non c’è vita”.

lunedì 11 Maggio 2020

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