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Distretto Florovivaistico di Puglia: «Alle nostre imprese serve immissione di liquidità»

La Redazione
Le telecamere Rai al Mercato dei Fiori. Gemmato: «Crisi del florovivaismo è tragedia economica»
Così il presidente Tunno dopo il briefing tenuto venerdì scorso con i sindaci e i rappresentanti delle associazioni dei tre mercati floricoli della Puglia, Terlizzi, Taviano e Leverano
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“I mercati floricoli di Terlizzi, Taviano e Leverano restano chiusi per questioni di salute e sicurezza pubblica, ma le imprese hanno bisogno di ristoro perché la filiera è bloccata dal lockdown che impedisce la libera circolazione delle persone e l’organizzazione di eventi quali cerimonie religiose e feste che rappresentano una fonte di reddito importante per il comparto floricolo. C’è urgenza di misure ad hoc per le imprese florovivaistiche che portino ad una immissione di liquidità. Speriamo che si parli di queste misure, auspicate da tutti Distretti Flororivaistici, già nella Conferenza Stato-Regioni di martedì 31 marzo”.

In un briefing organizzato venerdì scorso dal Distretto Florovivaistico di Puglia con il presidente Piero Tunno ed il vicepresidente Giuseppe Caporale, i sindaci e i rappresentanti delle associazioni dei tre mercati floricoli della Puglia – Terlizzi, Taviano e Leverano – hanno esplicitamente dichiarato che la filiera sta attraverso la più grande crisi mai vissuta nella sua storia e che in questo periodo i tre mercati rimarranno chiusi “sia per preservare la salute degli operatori sia per una valutazione tecnico-economica secondo cui una potenziale riapertura non inciderebbe molto sul fatturato delle imprese”.

Per i rappresentanti degli imprenditori dei tre mercati floricoli è inutile tenere infatti i mercati aperti, “perché se manca il commercio al dettaglio e se mancano i grandi eventi dalle vendite non ci si potrà aspettare un vantaggio tangibile alle aziende. Vero anche che se qualche azienda può trarre beneficio da questa apertura, può lavorare al fine di compensare i traumi di questa situazione”.

Così il presidente Tunno: “Chiediamo una immissione di liquidità da parte delle Istituzioni nazionali e regionali verso le imprese florovivaistiche italiane. Il comparto necessità di misure straordinarie sulla scorta di quelle attivate anche da altre regioni anni orsono che prevedevano somme alle imprese in difficoltà attraverso assegni i cui importi venivano calcolati sulla base della dichiarazione dei redditi dell’anno precedente. Paesi coma la Germania stanno già prevedendo aiuti d’emergenza una tantum alle imprese di tutti i settori dell’economia con il pagamento fino a 9mila euro per tre mesi per lavoratori autonomi e imprese fino a 5 dipendenti; 15.000mila euro per tre mesi per imprese fino a 10 dipendenti. Se poi attiviamo buone prassi come l’obbligo per la GDO di vendere il 50% di prodotti agricoli e agroalimentari locali a km 0, allora il sistema Italia avrà reagito nel modo giusto”.

“La produzione florovivaistica si caratterizza per una programmazione che dura diversi mesi, termine in cui vengono sostenuti ingenti costi per far sì che la pianta giunga alla fioritura, quali ad esempio: costo delle talee/bulbi/piante, costi della radicazione, irrigazione, costo per il trattamento fitosanitario, costi di energia elettrica, costi per il riscaldamento delle serre, costo della manodopera e così via – prosegue la nota del Distretto -. Tutti questi costi rappresentano un capitale che allo stato attuale sta andando completamente perso. Al mancato guadagno dovuto al blocco delle vendite si aggiunge la perdita del capitale investito in tutti questi mesi di programmazione”.

Di seguito le proposte di tutti i distretti nella conferenza stato-regioni:

Il settore florovivaistico necessita che vengano adottate urgentemente le seguenti Misure:

1. La sospensione a distanza, grazie ad un processo di scambio di informazioni e documenti via telefono e e-mail direttamente tra il cliente ed il gestore (istituto di credito), dei pagamenti delle rate per mutui, finanziamenti e prestiti, fino al 31 dicembre 2020: primo intervento essenziale per sostenere la liquidità delle imprese;

2. Prevedere l’istituzione di un Fondo di Garanzia ad hoc per il Florovivaismo per operazioni finalizzate alla rinegoziazione dei finanziamenti o al consolidamento di passività a breve, con garanzia gratuita per tutte le operazioni, con la percentuale massima di copertura (80% per la garanzia diretta e 90% per la riassicurazione) senza limiti di importo per singola impresa e con l’esclusione della valutazione dell’andamento dell’impresa: secondo intervento per sostenere la liquidità delle imprese;

3. Riconoscimento dal Mipaaf dello stato di Calamità Naturale ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 29 marzo 2004 n. 102, con declaratoria di riconoscimento dell’eccezionalità dell’evento pandemico per il Settore Florovivaistico, mediante l’attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale che preveda interventi compensativi per favorire la ripresa dell’attività produttiva con contributi in conto capitale fino all’80% dei danni subiti.

4. Istituzione di un Fondo di Sostegno dedicato e garantito con intervento di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) a copertura delle voci dei punti precedenti al fine di assicurare l’erogazione attraverso una dedicata “Piattaforma imprese Florovivaistiche” fino a 250 milioni di euro;

5. Azzeramento di tutti i versamenti contributivi, previdenziali e assistenziali, imposte e tasse per tutto il 2020;

6. Indennità di 600 euro per il mese di marzo (e per i mesi successivi, in base alle nuove disposizioni previste per il nuovo decreto di aprile) anche per gli imprenditori agricoli professionali (IAP) ad oggi esclusi, poiché rientrano nella categoria dei lavoratori autonomi.

lunedì 30 Marzo 2020

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