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Centrale a biomasse, Legambiente: «Non potrà essere realizzata nell’area individuata da Sorgenia»

La Redazione
Centrale a biomasse
Il suolo ricade in una area «tipizzata E2 'Zona di salvaguardia dell'interesse archeologico'»
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Il 17 gennaio scorso l’Ufficio Edilizia Privata del Comune ha negato la procedura abilitativa semplificata richiesta da Sorgenia Bio Power srl per realizzare un impianto di produzione di biometano da sansa ed altri scarti di origine animale e vegetale.

Tra le varie motivazioni addotte vi è l’incompatibilità urbanistica, segnala la sezione terlizzese di Legambiente, “non solo perché l’intervento ricade in zona agricola, cosa che imporrebbe a Sorgenia la richiesta di Autorizzazione Unica in sede regionale e non una semplice Pas, ma, aspetto questo ancor più rilevante, soprattutto perché quell’area è tipizzata Zona E2 ‘Zona di salvaguardia dell’interesse archeologico'”.

“Ciò implica che l’impianto non potrà mai essere realizzato nel sito individuato da Sorgenia – osserva il circolo “Amici di Vito e Clara” -. Infatti, il vincolo archeologico presente su quell’area non consente, neppure con procedura autorizzativa regionale, l’ottenimento del nulla osta per la realizzazione dell’impianto”.

“Tale tipizzazione urbanistica è stata introdotta con Delibera di Consiglio Comunale n. 24/2008 con la quale il Consiglio ha approvato all’unanimità il Piano Comunale dei Tratturi, proprio al fine di tutelare la Via Appia Traiana (Tratturello n. 94), le aree di pertinenza e le aree annesse al suolo tratturale – ricorda Legambiente -. Il Piano Comunale dei Tratturi, come si legge nella Relazione Illustrativa del Piano, ha lo scopo di ‘tutelare l’identità storica e culturale, rendere compatibile la qualità del paesaggio, promuovere la valorizzazione del bene medesimo, salvaguardare la pubblica utilità'”.

“Il sito dove Sorgenia vorrebbe realizzare l’impianto ricade tra le aree annesse, cioè all’interno di quelle aree ‘strettamente legate al Tratturo sotto l’aspetto paesistico, archeologico, architettonico, botanico e storico’. ‘Queste aree’, si legge ancora nella Relazione del Piano, ‘devono essere tutelate e valorizzate, per una possibile fruizione turistica’. E di certo, la realizzazione di un impianto che stocca e tratta 90.000 tonnellate annue di scarti vari di origine vegetale ed animale, non persegue tali fini. All’interno di tali aree annesse, infatti, le Norme Tecniche di Esecuzione del PRG impediscono espressamente piani e progetti che comportano nuovi insediamenti residenziali o produttivi, ed interventi che comportano alterazioni della morfologia e dei caratteri d’uso del suolo. In sostanza, in tali aree sono consentiti esclusivamente interventi che mirano alla salvaguardia e valorizzazione dell’assetto attuale. Sorprende come Sorgenia abbia sottovalutato tali aspetti, addirittura dichiarando pubblicamente che quel sito era stato scelto proprio per l’assenza di vincoli, probabilmente nella convinzione che, in ragione della pubblica utilità dell’impianto, si potessero sottrarre facilmente più di cinque ettari di suolo annesso alla Via Appia Traiana, alterando irreversibilmente il paesaggio rurale”.

“Sarebbe incomprensibile se Sorgenia presentasse in Regione lo stesso progetto rigettato dal Comune, non potendo essere autorizzato!”, commenta Michelangelo Guastamacchia, presidente del circolo Legambiente di Terlizzi “Amici di Vito e Clara”. “L’area di salvaguardia individuata dal Piano Comunale dei Tratturi è molto ampia: a sud della Via Traiana, lungo la strada comunale Monte Serino, tale area si estende per circa 1,2 chilometri nella parte est, sino alla S.P. 22 Ruvo-Palombaio; per circa 2 chilometri nella parte a ovest della SC Monte Serino, sino alla Strada Vicinale San Giorgio. Il patrimonio storico, culturale e paesaggistico del nostro territorio non potrà essere compromesso così facilmente in maniera irreparabile. Vigileremo affinché ciò non avvenga!”, rassicura Guastamacchia.

domenica 26 Gennaio 2020

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