Un nostro concittadino, Giuseppe Altamura, è tra gli autori dei “100 Presepi in Vaticano”, mostra-concorso organizzata a Roma, nello stato papalino, dal 7 dicembre 2019 al 12 gennaio 2020.
Il terlizzese non è un esordiente in questo genere di manifestazione, dato che nel 2013 è stato tra i vincitori del prestigioso concorso nella categoria “Presepi di Fantasia”. Nella stessa edizione, peraltro, fu premiato un altro concittadino, Giacomo Gesmundo, che si è aggiudicato a sua volta la sezione “Presepi Artistici Scenografici”.
L’esposizione, composta da oltre 130 presepi provenienti da circa 30 paesi del mondo, è stata visitata lunedì pomeriggio da Papa Francesco, che, accompagnato da Monsignor Fisichella, si è soffermato per qualche istante a esaminare il bellissimo manufatto prodotto dall’artigiano, a cui ha rivolto anche alcune parole di apprezzamento.
Il presepe, intitolato “Cibo di vita eterna”, è stato realizzato con pasta alimentare e riso con lo scopo di rimettere in scena la nascita di Gesù in un paesaggio che – specifica Altamura nella scheda di partecipazione – ricorda le abitazioni in pietra di Terlizzi. Rappresentando la natività, “la materia utilizzata, la pasta alimentare, così usuale per noi” – aggiunge – diviene “cibo di vita eterna per l’anima dell’intera umanità”.
Sottufficiale dell’aeronautica, Giuseppe Altamura ha una spiccata passione creativa, che esercita in ambiti disparati con esiti sempre fortunati: se in gioventù ha curato una raccolta di filastrocche in dialetto terlizzese, in seguito ha prodotto pregiate opere in ferro battuto, confezionato composizioni di fiori colorati impiegando calze per bambine; creato strumenti musicali in legno e, con sassi marini, ricavato orologi e altri oggetti di arredamento.
Come si vede, nelle sue mani sapienti qualsiasi materia è capace di prendere vita e divenire arte, compresa la sua ultima creazione, che brilla letteralmente – per usare le parole del suo inventore – di una “luce madreperlacea” in cui “si riflettono i nostri sogni di bambini”.