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Legambiente: «L’amministrazione informi i cittadini prima di installare antenne sul suolo cittadino»

La Redazione
Spunta un ripetitore tra Terlizzi e Sovereto
«A proposito delle somme corrisposte dai gestori telefonici, non capiamo perché il Comune negli ultimi mesi stia convertendo i contratti di locazione in contratti di cessione del diritto di superficie della durata di 25-30 anni»
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Legambiente Terlizzi si schiera contro l’installazione “selvaggia” delle antenne in territorio comunale.

“Nel territorio terlizzese continuano a spuntare ripetitori delle telefonia mobile senza che di ciò ne venga preventivamente informata la cittadinanza”, scrive in un comunicato la sezione locale. “Sono forse già troppi e molti di loro sorgono non distanti da abitazioni o da altri luoghi dove la permanenza è almeno di quattro ore al giorno, luoghi che la normativa nazionale tutela in modo particolare limitando il valore del campo elettrico complessivo a 6 V/m. Tali limiti sono evidentemente imposti al fine di limitare le potenziali conseguenze negative dei campi elettromagnetici sulla nostra salute”.

“E’ bene ricordare, infatti, che l’Agenzia internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato come possibili cancerogeni per l’uomo i campi elettromagnetici – informa Legambiente -. Al fine di minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici ed evitare la nascita selvaggia e incontrollata delle antenne con evidente impatto estetico e territoriale, il nostro Circolo Legambiente ritiene che sia assolutamente prioritario ed indifferibile che il Comune di Terlizzi si doti del Piano delle Localizzazioni, previsto dal Regolamento Regionale n.14/2006, che seppur non obbligatorio, è l’unico strumento che consente al Comune di avere il controllo delle installazioni, individuando le strutture oggetto di divieto di installazione e le aree sensibili da preservare dall’insediamento degli impianti”.

“Il Piano, che persegue la realizzazione del principio di precauzione contemplato dall’art. 174 del Trattato UE, è oltretutto necessario alla luce della nuova tecnologia 5G che implicherà l’installazione di ripetitori in numero decisamente maggiore e la emissione di onde che trasferiscono notevole energia. Relativamente alle antenne 5G chiediamo, sino a quando non ci saranno dati scientifici attendibili e certi che escludano categoricamente conseguenze pericolose per la salute umana, che in applicazione del principio di precauzione il Comune vieti su tutto il territorio comunale la loro installazione come hanno già fatto altri Comuni (Scanzano Jonico ad esempio), dando assoluta priorità alla salute dei cittadini rispetto ai vantaggi della nuova tecnologia”, continua Legambiente. “Il Piano, come suggerito dal citato regolamento regionale, dovrà consentire installazioni solo su aree comunali, ciò sia per un maggiore controllo della localizzazione delle antenne, sia al fine di consentire al Comune di acquisire risorse finanziarie da reimpiegare in prevenzione, controllo e monitoraggio, ad esempio installando reti di monitoraggio permanente dei campi elettromagnetici, garantendo comunque campagne annuali”.

“A proposito delle somme corrisposte dai gestori telefonici, non capiamo perché il Comune negli ultimi mesi stia convertendo i contratti di locazione in contratti di cessione del diritto di superficie della durata di 25-30 anni. Ciò produce l’effetto di concedere per tempi troppo lunghi siti comunali tali da incentivare i gestori telefonici ad effettuare notevoli investimenti e di lunga durata, magari con il 5G (gli stessi gestori dichiarano, nelle istanze presentate al Comune, di voler potenziare gli impianti), con corresponsione di somme notevolmente inferiori a quelle attualmente incamerate dal Comune con i contratti di locazione, anche dell’80% inferiori!!”, lamenta l’associazione ambientalista. “Chiediamo al Sindaco, dunque, quale sia la logica che spinge il Comune a mutare a proprio svantaggio, e dunque della cittadinanza, i contratti in essere, quando sarebbe stato più logico dettare condizioni decisamente più vantaggiose per l’Ente, investendo le risorse in controlli”.

“Dell’elettrosmog e dei suoi effetti ne abbiamo ampiamente discusso nell’incontro pubblico del 9 aprile scorso organizzato dalla nostra associazione. L’amministrazione comunale non ignori la legittima preoccupazione di molti cittadini e adotti i provvedimenti necessari per governare il fenomeno, ridurre il rischio e rassicurare la cittadinanza. Noi manterremo alta l’attenzione”, commenta Michelangelo Guastamacchia, presidente del Circolo Legambiente di Terlizzi “Amici di Vito e Clara”.

domenica 15 Settembre 2019

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