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Ray Paparella, un americano a Terlizzi sulle tracce della famiglia (e della Festa Maggiore)

La Redazione
Ray Paparella
In occasione della festa patronale, pochi giorni fa Raffaele "Ray" Paparella ha reso la visita fattagli l'anno scorso dallo zio ottantunenne Raffaele, che volò in America per incontrare la parte america della famiglia
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Dagli Stati Uniti in Italia, nella nostra Terlizzi, per scoprire le proprie radici familiari e culturali.

È la bella storia di Raffaele “Ray” Paparella, nipote di Filomeno e Michele Paparella, e pertanto discendente di una famiglia storicamente coinvolta nella realizzazione del Carro Trionfale.

Ray è arrivato negli scorsi giorni in Italia apposta per conoscere i suoi parenti terlizzesi, scegliendo per il suo soggiorno pugliese proprio i giorni della Festa Maggiore, che sono come è noto un periodo molto denso e significativo per la nostra comunità.

Assieme a lui c’era lo zio terlizzese (ma residente da decenni a Genova) Raffaele, a cui il nipote statunitense ha restituito la visita fattagli l’anno scorso negli Stati Uniti.

Alla bell’età di ottantuno anni suonati, nel 2018 l’intrepido zio Raffale era infatti volato oltreoceano per incontrare per la prima volta nella sua vita la parte americana della sua famiglia. La storia, narrata da un’altra nipote, Michela Paparella, era andata a finire anche sulla nota pagina Facebook “Inchiostro di Puglia”.

Nei giorni della festa patronale l’ospite americano ha potuto sperimentare la calorosa ospitalità pugliese, travolto dall’affetto dei familiari e accolto anche dall’Associazione Festa Maggiore, a cui al termine del suo breve viaggio ha più affidato queste parole, scritte in un italiano sorprendentemente buono e, soprattutto, cariche di riconoscenza e affetto per la propria terra d’origine.

“Alla mia famiglia in Italia e all’Associazione. Abbiamo finalmente riempito un obiettivo a lungo termine e sogno di visitare la città dove sono nati nostra nonna (Francesca Tempesta) e nonno (Filomeno Paparella) fratello di Michele Paparella. Anche come parte di quel sogno era vedere la Festa Maggiore e la (sic!) Carro.

Il Santo, Carro e festa erano incredibili da vedere. Siamo stati abbracciati da così tanti membri della famiglia e dall’associazione che è stato toccante e travolgente.

Mio cugino Raffaele e altri membri della famiglia sia del Paparella che di Tempesta hanno fatto così tanti piani in preparazione della nostra visita che siamo stati in grado di ottenere una settimana di attività compiute in due giorni. Siamo stati in grado di vedere le case dove sono nate sia mia nonna che mio nonno. Siamo stati in grado di salire in cima alla Torre dell’Orologio per vedere la città dall’alto e fare un tour molto bello di Terlizzi, che è bellissima”.

Ancora una volta, la Festa Maggiore è stata un’importante veicolo di coesione per la comunità terlizzese, quella locale e – stavolta – anche quella oltreoceano.

mercoledì 14 Agosto 2019

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