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Fiammetta Borsellino è la prima ospite del prossimo Festival per la Legalità

Michele Colaleo
Fiammetta borsellino
Torna anche quest'anno la kermesse su cultura, lavoro e cittadinanza attiva organizzata da Città Civile. I convegni alla presenza delle personalità invitate si terranno il 3, l'8, il 17 e il 23 maggio
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Sono giorni di grande fermento per gli attivisti dell’associazione culturale “Festival per la Legalità – Città Civile”. Procedono infatti i preparativi per l’ottava edizione dell’omonima iniziativa, divenuta ormai un appuntamento prestigioso ed imprescindibile per tutti i terlizzesi desiderosi di ascoltare e condividere il racconto di uomini e donne che hanno trasformato la loro esistenza in una testimonianza vivente di esercizio della legalità.

I diversi ospiti che si sono succeduti nel corso delle passate edizioni del Festival – inaugurato nel 2012 – sono tutti “eroi borghesi”, vittime resistenti delle ingiustizie e delle violenze della criminalità, protagonisti di storie di vita in cui la libertà, l’etica ed il lavoro sono elementi di riscatto per chi ancora crede che il rispetto delle regole possa essere il motore dello sviluppo culturale ed economico.

La presenza di Fiammetta Borsellino, primo ospite annunciato della prossima edizione del Festival, costituisce in tal senso un ulteriore contributo all’arricchimento del percorso di cittadinanza attiva che Città Civile intende promuovere costantemente, collaborando anche con realtà (come Libera) impegnate nel contrasto sociale a tutte le mafie.

Fiammetta ha 46 anni ed è la figlia minore del magistrato Paolo Borsellino, brutalmente ucciso nell’attentato mafioso di Via D’Amelio del 19 luglio 1992 assieme a cinque uomini della sua scorta.

“Da tempo – scrivono gli organizzatori del Festival in una nota su Facebook – Fiammetta Borsellino si batte con tenacia per comprendere quali sono state le anomalie sulle indagini e i processi sulla strage di Via D’Amelio. Ad oggi, ci sono tanti perché che non hanno ancora avuto risposta e fino a quando questa risposta non ci sarà lei continuerà a battersi strenuamente e a chiedere il perché queste risposte non vengano date.”

Nel 2018 Fiammetta Borsellino ha incontrato in carcere Giuseppe Graviano, boss di Cosa Nostra ritenuto corresponsabile della strage di Via D’Amelio. “Sono andata da Giuseppe e Filippo Graviano con l’idea che può vivere e morire con dignità non soltanto il magistrato che sacrifica la propria vita, ma anche chi pur avendo fatto del male è capace di riconoscere il grave male che ha inflitto alle famiglie e alla società, è capace di chiedere perdono e di riparare il danno”, scrisse in una lettera pubblicata dal quotidiano La Repubblica. “Riparare il danno – sottolineava – per me vuol dire non passare il resto della propria vita all’interno di un carcere, ma dare un contributo concreto per la ricerca della verità”.

È ormai da ventisei anni che Fiammetta Borsellino continua a battersi per la ricerca della verità, e il prossimo mese di maggio trasmetterà la forza e la tenacia che la contraddistinguono anche nel racconto di cui sarà protagonista nella nuova edizione del Festival per la Legalità.

domenica 14 Aprile 2019

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