Città Civile replica all’attacco della maggioranza, che ieri, con un comunicato congiunto dei proprio consiglieri, aveva accusato il movimento civico di incoerenza, dal momento che – era la tesi del centrodestra – ritiene il Partito Democratico tra i responsabili dello scandalo tributario ma poi non disdegna di esserne alleato in consiglio comunale.
“Proviamo a replicare pacatamente alle sterili polemiche sollevate dalla maggioranza circa la convocazione del prossimo consiglio comunale – si legge nella nota di Città Civile -. Dobbiamo invitare tutti i consiglieri e la giunta a meditare sulla differenza tra attività politica e attività amministrativa. Leggendo le vostre ultime dichiarazioni sembra che davvero abbiate bisogno di una rinfrescata”.
“Fare politica è stare per strada, organizzare conferenze e comizi, esprimere le proprie idee, la propria opinione politica, che spesso diverge da quella di altri soggetti e alle volte anche lo scontro è inevitabile. Amministrare significa, invece, soddisfare i bisogni dei cittadini attraverso procedure e atti finalizzati”, puntualizza Città Civile.
“Questo pomeriggio [ieri, n. d. r.] la commissione affari istituzionali, per esempio, ha raggiunto una decisione unanime tra opposizioni e maggioranza, prova che, per interessi collettivi, le azioni amministrative possono convergere. Commissioni consiliari e consigli comunali sono i luoghi dove esercitare il proprio mandato amministrativo di consigliere comunale. Perciò quello che dite al momento resta solo una notizia scorretta e inesatta che distrae i cittadini dalle problematiche relative al caso Censum, e a tutte le altre problematiche quotidiane in generale”.
“Non capiamo invece perché il Sindaco continua a non rendere pubblici gli atti sulla costituzione di parte civile del comune nel processo Censum. Senza questi atti il consiglio comunale non solo non è urgente, è anche inutile”, osserva Città Civile.