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Terlizzi Libera: «Perché l’amministrazione invia avvisi di accertamento a fine anno?»

La Redazione
avviso accertamento
L'associazione civica porta all'attenzione l'episodio accaduto alcuni giorni fa a un cittadino, destinatario di un avviso di accertamento sul pagamento della Tarsu 2012
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Terlizzi Libera porta all’attenzione dei cittadini un caso di malamministrazione, che per la verità non è inedito, dal momento che è stato già segnalato da molti cittadini, soprattutto nei primi giorni di dicembre, quando molti contribuenti si sono visti recapitare, da parte del Comune di Terlizzi, degli avvisi di accertamento fuori tempo massimo.

“Il concetto di sudditanza e nonndi cittadinanza, imperversa ancora – esordisce la nota dell’associazione civica -. Il fatto è questo: uno tra i tantincittadini, Michele Dantes, riceve sabato 30 dicembre 2017 una letteranraccomandata del costo di euro 5,25 nella quale con il consueton“tono” burocratico, altisonante e falsamente sicuro di sé si avvisa di un accertamento per omessa,nparziale versamento e irrogazione delle sanzioni relativa alla tassansmaltimento rifiuti solidi urbani anno 2012 (Tarsu)”.

“Il fatto è che quella tassa è giànstata pagata! – scrive l’associazione – Ma la burocrazia ha la ‘foglia dinfico’ che serve soltanto a dare una parvenza del rispetto chenbisogna avere del cittadino contribuente. Quale è la ‘foglia di fico’: innfondo in fondo a tutto il bla bla burocratico, finalizzatonalla richiesta di denaro da pagare (oltre sanzioni e interessi),nviene così scritto: ‘Qualora il contribuente avesse giànprovveduto al pagamento di quanto richiesto può inviare al Comune…nopportune deduzioni difensive, allegando copia delle ricevute dinversamento'”.

Ma per Terlizzi Libera è “troppo facile, troppo comodo usarenquesto metodo, anche se previsto da articoli di Legge, per poininviare a molti cittadini il penultimo giorno dell’anno un avviso,ndel costo di euro 5,25 per spesa di spedizione postale, con richiestandi pagamento e sanzioni e interessi. Ma anche il comune cittadino oggi ènabbastanza edotto per ragionare in punta di diritto e potersindifendere da indiscriminati provvedimenti della burocrazia: sinricorda che l’art. 4 – Attività di controllo- del RegolamentonGenerale dei Tributi così recita: ‘In attuazione dei principincontenuti nello Statuto del Contribuente – legge 212/2000 – ilnFunzionario Responsabile quando dall’esercizio dell’attivitàndi liquidazione della dichiarazione derivano dubbi circa l’operatondel contribuente, prima di emettere qualsiasi avviso, deve invitarlo,na mezzo servizio postale o telematico, a fornire chiarimenti e/oni documenti mancanti entro trenta giorni dalla ricezione dellanrichiesta’. Prima e non dopo l’avviso dinaccertamento. E poi non il penultimo giornondell’anno, c’è un intero anno, 365 giorni, per fare eventualinaccertamenti”, osserva l’associazione.

“Alcune domande sorgono spontanee: quanto costa al cittadino l’invio dinquesti temerari avvisi di accertamento? Quanta ansia creano queste lettere aincittadini, soprattutto quelli più anziani, quelli che vivono dansoli, quelli che vivono condizioni di disagio economico? E poi non tutti riusciranno anrecuperare le prove del pagamento effettuato diversi anni addietro.nPotrà accadere che alcuni cittadini pagheranno due volte la tassa,ncon l’aggiunta delle sanzioni e interessi. Agli amministratori responsabilinchiediamo risposte. Ai cittadini auguriamo un annonmigliore”, è la conclusione.

lunedì 1 Gennaio 2018

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