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Polo Liceale, interviene Gero Grassi: «I docenti devono essere al servizio di tutti gli studenti»

La Redazione
Gero Grassi al Polo Liceale
Anche il deputato locale del Partito Democratico interviene nella querelle relativa al riassetto del corpo docente intrapreso dalla dirigente scolastica dell'istituto di viale Gramsci, Anna Maria Allegretta
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Anche il deputato locale del Partito Democratico Gero Grassi, più volte in prima linea per quanto riguarda le questioni legate al Polo Liceale di Terlizzi, interviene nella querelle relativa al riassetto del corpo docente nell’istituto di viale Gramsci, intrapreso dalla dirigente scolastica Allegretta all’inizio del corrente anno scolastico.

Lo fa con una lunga nota, con larghi inserti a carattere storico, che di seguito riportiamo integralmente.

L’Istituto Magistrale di Terlizzi ha l’autonomia da quello di Molfetta, il 1° ottobre 1966, con provvedimento del Presidente del Consiglio Aldo Moro. Il Liceo Classico sorge, nell’anno 1970-1971, come sezione staccata del ‘Sylos’ di Bitonto. Frequento il Liceo classico dall’ottobre 1971 con esami il 14 luglio 1976.

Al tempo il Liceo è ubicato nei locali del Convento Frati Cappuccini e le lotte studentesche vertono sui Decreti delegati, sulle assemblee, sui cineforum, sulle lectio brevis che nessuno vuole riconoscere. Noi ragazzi lottiamo, ci confrontiamo e quando andiamo via dal liceo siamo migliori di quando siamo entrati. Nessuno ci regala nulla, ma assorbiamo un metodo di vita grazie ai docenti, anche quelli che contestiamo. Il preside è Domenico Pastoressa di Bitonto.

Quando penso al liceo lo faccio con nostalgia per gli anni passati, ma anche con amore verso una scuola che mi ha insegnato tanto. L’amore continua tant’è che con moltissimi amici di classe continuiamo a vederci, non solo per ricordare. Mio figlio Giuseppe frequenta il classico di Terlizzi incontrando ottimi professori ed oggi è un bilaureato, in Scienze Politiche e Storia e Filosofia, sempre con 110/110 e lode.

Nel 2012 il liceo classico ‘Sylos’ di Terlizzi è accorpato all’ex magistrale ‘Fiore’ diventato nel frattempo, a seguito di riforma scolastica, “Liceo Statale” perché raggruppa in sé tre indirizzi liceali: Linguistico, Scienze Umane, ad Economico sociale. L’accorpamento mantiene ancora distinto il corpo docente del “Sylos” da quello del “Fiore”. So bene che il Polo Liceale di Terlizzi, che oggi ha ben cinque indirizzi: il classico, lo scientifico, le scienze umane, il linguistico e l’economico sociale, dal 1° settembre, come tutte le scuole italiane, ha “organico unico”. Novità dettate dal cambiamento della società e della scuola. Questo vuol dire che i docenti delle diverse scuole originarie, il “Sylos” e il “Fiore”, oggi sono docenti del Polo Liceale.

A Terlizzi, nell’ultimo mese, assisto con rispetto e distacco ad una feroce diatriba scolastica riconducibile proprio al vecchio liceo classico. Molti tentano di tirarmi dentro una inutile e dannosa guerra. Sui social, sui media per settimane il leit motiv è: si vuole distruggere il liceo classico e, da parte di alcuni, si dipinge la dirigente Annamaria Allegretta come una novella Satrapo, volenterosa di vendette e autodistruzione. Mi tengo lontano per diversi motivi dalle polemiche. Sono interpellato, agli inizi di agosto da docenti del classico i quali mi dicono che la composizione delle classi, secondo le decisioni della dirigente scolastica, comporta lo smembramento del corpo docenti del liceo. Quando non conosco, mi informo e studio, secondo l’insegnamento del mio liceo.

Parlo con i dirigenti del Ministero della Pubblica Istruzione, con il vertice del Ministero, con diversi docenti e con la dirigente del Polo Liceale di Terlizzi, con il mio professore di storia e filosofia poi preside Michele De Palma, con diversi dirigenti scolastici della provincia di Bari, con l’Ufficio Scolastico Regionale Puglia, con tanti genitori. Tutti, dico tutti, mi assicurano che le decisioni della dirigente sono in linea con la legge e funzionali solo al miglioramento della scuola. Verifico che l’intero corpo docente del Polo Liceale, con apposito provvedimento (delibera del collegio dei docenti in merito ai “criteri di assegnazione dei docenti alle classi”), approva all’unanimità le decisioni della dirigente.

Ma quali sono le decisioni che inducono addirittura il Sindaco e gran parte del Consiglio Comunale (13 consiglieri su 16) ad immaginare una illecita conferenza di servizio tra studenti, docenti, genitori e Amministrazione Comunale finalizzata alla composizione del corpo docenti del Polo Liceale? Quali sono queste decisioni che inducono alcuni ex liceali a protestare? Quali sono queste decisioni che spingono il paese in una guerra giornalistica selvaggia? I social e le proteste basano l’assunto su una cosa terribile: si vuole distruggere il liceo classico. La distruzione è questa: quattro docenti del liceo classico “subiscono” questa variazione. Prima hanno 18 ore di insegnamento al classico e ora, pur mantenendo la maggior parte delle ore di insegnamento al classico, in un caso tutte le 18 ore, insegnano in altro indirizzo liceale della stessa scuola. Un docente che prima insegna solo latino e greco, oggi insegna anche italiano, secondo la specificità della sua laurea, così come anche lo scorso anno è accaduto, senza clamore alcuno e senza rimostranze, ad una collega della stessa classe di concorso, sempre del liceo classico. Poiché conosco bene i docenti interessati e sono bravi, deduco che il loro sapere, prima limitato all’indirizzo classico, oggi ha come destinatari anche gli studenti di altri indirizzi. Tutto questo porta parte della mia città a dividersi in Guelfi e Ghibellini, papisti ed antipapisti.

Una città che l’11 maggio 1845 uccide ingiustamente e selvaggiamente i sacerdoti fratelli Vitangelo (2 maggio 1768) e Nicolò (16 ottobre 1884) de Giacò, accusandoli di voler appropriarsi del tesoro della Madonna di Sovereto per devolverlo alla fabbrica del Seminario. I corpi dei due sono lapidati, sfregiati e resi irriconoscibili sul sagrato di Santa Maria, allora cattedrale interinale. Al processo si parla di “popolo fanatico” e i sacerdoti sono riconosciuti innocenti. Terlizzi che il 22 agosto 1991 vede incendiare il Carro Trionfale e ad oggi attende di conoscere i colpevoli. Terlizzi una bella ed amata città, sempre pronta a dividersi su tutto. Ora anche su decisioni che spettano unicamente all’apparato scolastico e che non appartengono minimamente alla sfera politica. Chi amministra il Comune, se capace, lo faccia nelle proprie competenze. Vale per la maggioranza e la minoranza. Studino tutti il proprio ruolo e le proprie competenze.

Senza polemica, mi chiedo dove erano i contestatori di oggi (ex alunni, amministratori comunali, alcuni genitori, docenti di altre scuole) quando per anni, sollecitato appositamente dal preside Michele De Palma, sono intervenuto per evitare che l’esiguo numero di iscritti al liceo classico determinasse la chiusura della scuola? Dove erano quando ci siamo impegnati perché Terlizzi avesse dalla Regione Puglia l’autorizzazione al Liceo Scientifico che arricchisce l’offerta formativa ed evita un costoso pendolarismo? “Questo è il tempo che ci è dato vivere”, diceva Aldo Moro. Ho visitato il Polo Liceale di Terlizzi: bellissima struttura, ottimo corpo docenti, dirigente scolastica attenta al nuovo e tutta rivolta al migliore funzionamento della scuola che ha al centro gli studenti, attività scolastiche ed extrascolastiche di grande profilo culturale ed umano.

Non dobbiamo avere paura del nuovo. Non possiamo muoverci con gli occhi che guardano a ieri. Non possiamo temere il confronto, né di mescolarci. L’isolamento è negativo, la comunione aiuta tutti a crescere e gli studenti saranno migliori di noi. Nella nostra scuola i docenti sono al servizio degli studenti. Questo è il nostro obiettivo, nell’assoluto rispetto dell’autonomia scolastica che è un vantaggio per la scuola e per gli studenti.

mercoledì 11 Ottobre 2017

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