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Impianto a biogas, il pressing delle associazioni ambientaliste: «Comune esprima parere articolato»

La Redazione
Centrale a biomasse
Puliamo Terlizzi e Legambiente si pronunciano sul progetto che Sorgenia vorrebbe realizzare in territorio di Terlizzi, che il 25 gennaio prossimo sarà discusso nel corso di una conferenza dei servizi in Regione
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Le associazioni ambientaliste della città si pronunciano sul progetto di centrale a biomasse che Sorgenia vorrebbe realizzare in territorio di Terlizzi, che il 25 gennaio prossimo sarà discusso nel corso di una conferenza dei servizi in Regione, quando la Sezione Transizione Energetica della Regione Puglia, acquisiti tutti i pareri e nulla osta degli Enti invitati, Comune di Terlizzi incluso, assumerà determinazioni in merito. Una prima richiesta di Procedura di Autorizzazione Semplificata (Pas) è stata in un primo momento rigettata dall'ufficio tecnico del Comune di Terlizzi. 

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Tra i sodalizi ammessi a partecipare all'incontro c'è l'aps Puliamo Terlizzi, in qualità di Ente del Terzo Settore portatore di interessi collettivi in materia ambientale. Pt si è già dichiarata, previo esame del progetto, contraria alla realizzazione dell'impianto nel sito individuato e ha approntato "una relazione supportata da documentazione tecnico-scientifica, comprovante la non ammissibilità del progetto in località Monserino avente una superficie equivalente a 9 campi da calcio da sottrarre ad un'area a destinazione agricola prevalentemente coltivata ad uliveto". L'aps "auspica altresì che il Comune di Terlizzi, il cui parere è determinante, presenti in maniera altrettanto netta ed esplicita la propria posizione in conformità ai Piani Urbanistici e di Tutela Storica, Archeologica e Paesaggistica già in essere".

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Anche il circolo terlizzese di Legambiente manifesta forti perplessità in merito all'impianto a biogas: "Dopo l'incontro pubblico promosso dal Comune esattamente due anni fa, in cui la cittadinanza veniva informata del progetto a giochi fatti, con procedura abilitativa semplificata in corso, poi bocciata dall'ufficio tecnico anche a seguito di circostanziate osservazioni della nostra associazione, da parte di codesto Comune c'è stato silenzio assoluto: nessun coinvolgimento della città, peraltro previsto dalla normativa regionale, nessun atto amministrativo emesso; solo una proposta di Deliberazione iscritta tra i punti all'Ordine del giorno nelle convocazioni del Consiglio Comunale ormai da mesi, la cui discussione viene costantemente rinviata!"

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Il circolo "Amici di Vito e Clara" esorta l'amministrazione comunale a esprimersi con chiarezza, "dicendo se realmente vuole fare sorgere un impianto industriale di quelle proporzioni (90.000 tonnellate/anno di materie organiche trattate e circa altrettante prodotte!) in zona agricola di interesse archeologico e culturale a ridosso della via Traiana, in difformità rispetto alle previsioni di PRG, come asserito dallo stesso Ufficio Tecnico Comunale nel provvedimento n.1110 del 17 gennaio 2020 con il quale rigettava la PAS dichiarando espressamente che in quella zona 'non sono autorizzabili piani e progetti comportanti nuovi insediamenti residenziali o produttivi'. Un'area, occorre ribadirlo, in cui studi recenti, ignorati nel progetto presentato da Sorgenia, hanno rilevato una notevole e diffusa presenza antropica che nel tempo si è strutturata secondo modalità differenti in un arco cronologico molto ampio che va dall’età neolitica a quella medievale, ciò sottolineando il notevole interesse dell'area dal punto di vista paesaggistico e culturale, in linea proprio con le previsioni del PRG e del Piano Comunale dei Tratturi".

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"Il nostro invito – prosegue Legambiente – è assolutamente allineato alla richiesta che arriva dal Dipartimento Sviluppo Economico – Sezione Transizione Energetica della Regione Puglia che, ricordando che al Comune compete anche ogni valutazione relativa alla sicurezza dell’impianto o a possibili problematiche di ordine igienico-sanitario o comunque inerenti alla salute pubblica, lo invita​ a produrre parere motivato nel caso in cui ritenesse sussistenti circostanze preclusive o impeditive alla realizzazione totale o parziale dell’impianto. Il silenzio del Comune significherebbe autorizzare l'impianto senza una propria espressa assunzione di responsabilità in ordine alla tutela della salute pubblica e del patrimonio storico e culturale terlizzese dal valore inestimabile che verrebbe irrimediabilmente compromesso, disincentivando di fatto così il turismo lento e sostenibile legato alla Via Traiana per il quale il Comune aveva mostrato interesse a valorizzare, ad esempio aderendo alla Associazione Europea delle Vie​ Francigene e consentendo alla nostra associazione di rinaturalizzare l'area della Padula dando origine ad un bellissimo Parco. Questo Circolo ambientalista rimane fiducioso che codesto Comune, in linea con le perplessità espresse da Arpa Puglia e dalla Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio della Regione Puglia la quale asserisce che “la realizzazione dell’impianto può costituire elemento di criticità per il paesaggio circostante”,​ manifesti sensibilità per la salvaguardia del proprio territorio, evitando azioni e iniziative che avrebbero una pesante ricaduta sull'intera collettività, sia in termini di tutela della salute pubblica, che di salvaguardia dell'ambiente.
nL’auspicio è che sia convocato un Consiglio Comunale d’urgenza in cui si discuta finalmente dell’impianto Sorgenia e che ciascun consigliere faccia prevalere il senso di responsabilità e la tutela del nostro territorio, opponendosi alla realizzazione dell’impianto in quell’area".

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mercoledì 12 Gennaio 2022

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