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Si forma un comitato spontaneo di agricoltori: «Costi di produzione in rialzo, politica si attivi»

La Redazione
Campagna olivicola
Il neocostituito comitato dei "Liberi Agricoltori Terlizzesi" si è riunito negli scorsi giorni per confrontarsi sulla situazione critica vissuta dalla categoria agricola del Barese, in vista della nuova campagna olivicola
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Il neocostituito comitato dei "Liberi Agricoltori Terlizzesi" si è riunito negli scorsi giorni – coordinato da Francesco Malerba, ex consigliere comunale – per confrontarsi sulla situazione critica vissuta dalla categoria agricola del Barese, in vista della nuova campagna olivicola.

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"I produttori provengono da una annata molto difficile con costi di produzione altissimi – si legge in un comunicato -. La siccità che si è protratta da marzo 2021 ha indotto i produttori a sostenere ingenti costi per l'irrigazione al fine di tutelare la produzione. A ciò bisogna aggiungere l'aumento esponenziale dei costi dei fertilizzanti, fitofarmaci, gasolio e manodopera, per non parlare degli innumerevoli costi per gli adempimenti amministrativi sulla sicurezza sul lavoro".

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"A fronte di ciò, ad oggi si registra una resa di olio extravergine di oliva che oscilla tra i 10-13 kg al quintale, che non contribuisce alla vendita delle olive a prezzi dignitosi – prosegue il resoconto della riunione -. I produttori si vedono costretti a vendere sotto costo il loro prodotto, con un prezzo delle olive irrigate che oscillano tra i 35/40 euro al quintale e un prezzo dell'olio  tra i 380/410 euro/q con previsioni sempre più in ribasso. Questa situazione, se dovesse protrarsi nel tempo, porterebbe il settore ad una crisi economico/sociale senza precedenti", ritiene il comitato -. Al momento l'unica soluzione per contenere e arginare questa situazioni di grave difficoltà, sarebbe ritardare la raccolta delle olive di qualche settimana, con la speranza che nei prossimi mesi ci sia un aumento della resa e quindi del prezzo delle olive. Non si dimentichi, però, che tale misura tuttavia, pregiudicherebbe anche la prossima campagna olivicola, in quanto le piante si troverebbero in una situazione di stress vegetativo tale da compromettere la produzione delle nuove olive".

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La richiesta degli agricoltori è un incontro urgente con le istituzioni cittadine "affinchè senza alcuna strumentalizzazione politica portino sui tavoli di concertazione regionali e nazionali la voce di tanti agricoltori ormai sull'orlo del baratro". In particolare, si osserva, si invita "il governo e l'Unione europea a cambiare il modo in cui la produzione dell'olio è regolamentata, per contribuire a mantenere i prezzi coerenti da un anno all'altro. Ciò fornirebbe ai produttori la stabilità finanziaria di cui hanno bisogno per salvaguardare non solo la produzione, ma anche il paesaggio rurale e la rete sociale di reddito coinvolta. Se tali speranze venissero disilluse si preannuncia uno sciopero generale del settore per la tutela del lavoro e della dignità sociale dei lavoratori".

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martedì 9 Novembre 2021

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