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La Lega lascia la sede di Corso Garibaldi, parla la “vicina” accusata: «Ecco la mia disavventura»

La Redazione
sede lega nord
La donna, accusata dal referente del partito Ranieri di aver costretto il partito a recedere dal contratto di locazione, ha risposto tono su tono alle accuse avanzate dalla Lega
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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato da parte di Alessandra Cellamare, la donna che avrebbe causato, con atteggiamenti descritti dal referente locale della Lega Giuseppe Ranieri come reiteratamente vessatori, la decisione del partito di recedere dal contratto di locazione della sede di Corso Garibaldi/Via Croce. 

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Venerdì TerlizziLive ha pubblicato una nota della sezione cittadina firmata dallo stesso Ranieri, il quale imputa alla signora, residente in un'abitazione attigua alla sede, di aver reso difficile la vita ai propri vicini, evidentemente sgraditi. La donna ha replicato a stretto giro di posta con un lungo e circostanziato messaggio affidato alla nostra testata. Lo proponiamo qui di seguito.   

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Sono cittadina italiana e in quanto tale rispettosa di tutti gli articoli della Costituzione, ivi compreso quello sulla libertà di opinione. Sono figlia, moglie, madre , donna di casa e in quanto persona adulta, attenta, in prima persona, a rispettare le norme previste dalla legge, in quanto membro attivo di una società civile. Sono medico e proprio per questo avvezza anche a far rispettare le regole per tutelare la salute di tutti, soprattutto in questo periodo di pandemia. Sono però, anche pienamente consapevole del fatto che ciò non susciti molti consensi!

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Sono un pediatra e per scelta di vita, per convinzione personale, per giuramento, lo sono di tutti, piccoli e grandi ( spesso anche molto grandi!) e mai, nel mio operato, la differenza di culto, di opinione politica, di luogo di origine hanno deviato quello che rimane lo scopo principale del mio silenzioso ed umile servizio, in questi lunghi 27 anni, che è quello di fare tutto il possibile per curare il paziente e non solo nella sua salute fisica.

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Ho studiato molto nella mia vita, già, e continuo a farlo, ma non immaginavo che la cultura e l’intelligenza potessero avere una collocazione politica! Mi farò portavoce presso i luminari competenti per uno studio scientifico.

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Non immaginavo neanche di incutere paura, avendo rapporti con i bambini, con i loro genitori, con i loro nonni e men che meno avrei potuto pensare di aver usato parole minatorie chiedendo di poter parlare a quattr’occhi, piuttosto che barricarsi dietro un articolo di giornale, preferendo di gran lunga guardare direttamente il mio interlocutore! Mi relaziono con tutti ed ho amici anche di lunga data e le diverse ideologie politiche, lì dove ci siano state, non hanno mai rappresentato un limite, anzi un motivo di confronto e di crescita.

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Vivo da 25 anni nella mia casa in rapporto di serena, familiare convivenza con i miei coinquilini e con chi in questi anni si è avvicendato nell’occupare l’appartamento attiguo al mio: dall’atelier di moda, all’agenzia di assicurazione, allo studio legale, al Caf.

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L’esperienza con i nuovi inquilini inizia il 5 settembre 2020 in una soleggiata mattina di sabato, quando alle ore 13 vengono posizionati, sul balcone del prospetto principale del palazzo, uno striscione, l’impianto di illuminazione, le bandiere e successivamente un cartellone di propaganda elettorale del loro candidato alle elezioni regionali (scoprirò poi per puro caso e grazie ai documenti che essi stessi mi forniranno, su richiesta di tutti i condomini in assemblea straordinaria, che in realtà l’autorizzazione verrà richiesta qualche giorno dopo e concessa ufficialmente ad ottobre, ma questo è solo frutto di chi fa di necessità virtù).

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La diatriba nasce quando chiedo, in maniera assolutamente pacifica, la possibilità, pur mantenendo il logo visibile sulla finestra, di spostare (non di eliminare) lo striscione sul balcone laterale (dove peraltro doveva essere collocato secondo le indicazioni riportate sull’autorizzazione), in quanto, secondo l’art.1120 del codice civile in merito alle norme condominiali, a parer mio, ma pronta a chiedere consulto a chi di competenza in sede comunale, altera l’estetica del prospetto principale del palazzo, che fa parte del centro storico.

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Prosegue, a seguito di un andirivieni, a tutte le ore del giorno, di persone non sempre identificabili, perchè spesso al buio e con fare concitato (confesso di aver acceso spesso la luce per evitare che cadessero), che mettono in pericolo la propria incolumità e poi la sicurezza non secondaria dei condomini, fra cui dei minorenni, dimenticando spesso di chiudere anche il portone.

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Continua quando il 17 settembre, in barba a tutte le norme contro gli assembramenti e all’obbligatorietà delle mascherine, il ballatoio del pianerottolo e la mia porta d’ingresso si trasformano in una appendice naturale del locale interno, dove persone, tutte senza mascherina, persino con lattanti e bambini, attendono l’arrivo del candidato alle elezioni regionali ed il culmine viene raggiunto quando la sera del 20 settembre (la domenica sera delle elezioni regionali) il balcone prospiciente su corso Garibaldi viene scambiato da qualcuno per uno stadio dove affacciarsi a richiamare, con un linguaggio molto colorito, i passanti, noncurante della compresenza di un mio familiare e mia.

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Seguono due assemblee straordinarie in data 26 settembre e 31 ottobre, con la partecipazione dell’altro referente della Lega e di tutti i condomini e proprietari, in cui si chiede rispetto delle regole e chiarimenti.

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Silenzio assoluto dal 31 ottobre fino alla sera del 18 febbraio, in cui, quando già la decisione di recedere dal contratto era stata presa, si riuniscono dei giovani attivisti della Lega, a detta del Ranieri per una riunione con pizza (noncuranti o non informati da chi di dovere degli orari stabiliti 6-20,30) e quindi la possibilità di cogliere la palla al balzo per attribuire alla richiesta della sottoscritta, come genitore, di vigilare perché le norme anti-Covid fossero rispettate, l’essere costretti, per impedire lo scontro (quale più pericoloso quello verbale fatto da menti pensanti e non condizionate o condizionabili?), di abbandonare la sede.

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In merito alle spese di condominio e solo perché fatta menzione nell’articolo, noi altri tre condomini abbiamo anticipato, per quasi tutti i mesi, le quote per la pulizia delle scale e per l’utenza elettrica, in virtù della difficoltà di venirne in possesso a causa della scarsa reperibilità di chi aveva preso in carico l’onere.

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Questa la mia disavventura. Avrei felicemente fatto a meno di questo momento di visibilità, che non ho cercato, ma mi sembrava doveroso ,dopo le accuse rivoltemi, rendere partecipi quanti sono interessati a conoscere la mia versione, avendo sempre affrontato, nella mia vita, tutte le situazioni, anche quelle più spiacevoli, senza codardia.

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Ringrazio quanti, pur non conoscendomi, hanno espresso la loro solidarietà.

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domenica 28 Febbraio 2021

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