Memorie e Folklore
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‘Mmezze o Bòrghe
Quando a Terlizzi arrivo nel Borgo cittadino, mi sento il cuore pieno d’allegria; e come se davanti agli occhi mi si aprisse il mondo, e anche se sono solo, mi sento in compagnia. Perché vedo tanti compaesani Che si sono radunati a capanelli, e parlano di contratti e di lavoro, o di come hanno passato la giornata. Mentre penso queste cose, guardo la Torre Rivolta verso il cielo con le...
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Sotte o u’ardòcie
Sotto l’oroogio tutte le mattine, i braccianti vanno a promettersi, e se pure fa molto freddo, i poveretti attendono in piedi. Si guardano intorno per vedere se qualcuno Arriva per ingaggiarli per un lavoro, con l’occhio all’orologio e la speranza nel cuore. Questo tormento non finisce mai, i poveretti lì devono sbattere il muso, senza sapere cosa possono trovare. E tante volte il...
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La raccolte de r’auëje
Quando era tempo di raccogliere le olive, una festa grande stava per la campagna, si sentiva cantare da tutte le parti, e paratìe colmate sino al coperchio. Appena acceso il fuoco, la mattina, le vampe si vedevano dalla via, ognuno sedeva su di un rozzo sedile, col ramello pronto a infilzare le olive. E morsicando pane casereccio, le olive arrostite le gustavano appieno e si leccavano...
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La prucessiòne
Quando la Santa viene da Sovereto, gente devota al suo seguito ce n’è tanta, che prega con la candela in mano, mentre il pastorello sta davanti. Con la pecorella tutta infiocchettata, che s’inginocchia davanti alla Madonna, fa ricordare il momento in cui la trovarono, in una grotta antica, scura e profonda. Il giorno della festa il Carro Trionfale muove, tutto illuminato e pieno di splendore,...
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‘Mboss e cchiëine de sòste
Il poveretto bagnato e annoiato, arriva a casa e trova la moglie ed i ragazzi con la faccia scura, e vede senza fuoco il braciere. Fermo innanzi a loro, soprappensiero, li guarda in faccia e non sa cosa dire, che ha perso una giornata di lavoro e le finanze stanno alle cinigia. Questa è la tragedia del paese, specie d’inverno quando fa freddo, e manca il pane e mancano i quattrini. Annoiato,...
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Natäle all’use nuste
Qualche giornata prima di Natale, si vedevano i carretti carichi e i somari con le bisacce colme di fascine e tozzi di legna secca. Nelle case c’era la madia Con la farina pronta e il matterello, e le teglie colme di olio nuovo per ciò che dovevano friggere le comari. Che si vedevano muovere per casa attente, le maniche della camicia rimboccate, pronte a impastare e a tagliar la pasta e...
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U ghiumerìdde
Con milze, cuore, fegato di agnello, di porco di bue e di castrato, e con gli intestini loro lunghi e lisci, l’involtino viene allacciato. Poi con un velo di grasso intorno, e pepe, sale e alloro per sapore, quando l’involtino è ben arrostito, pure se in bocca scotta, lo gusti ancora. Ma questo involtino, che la gente Fa impazzire, come viene confezionato Neppure di assaggiarlo me la...
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Padre Cunfrède
Era terlizzese di talento buono, d’intelligenza viva e santo cristiano, con la fiamma di Cristo nel pensiero e col rosario stretto fra le mani. Prete buono, sì, ma molto attento, coraggioso e parco di parole per quanto poi per la Fede, Carità e Giustizia parlava franco e chiaro anche al sole. Laghezza che lo ha visto e conosciuto Dice che Confreda era un santo Che ovunque andava gli...
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La zëite de frechècchie
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La scappatèdde
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Sande Necòle de le poveridde
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Fiëure e cceccherëune
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La metetëture
Ah! Che campo di grano che mi sta dinanzi! Sembra un mare di faville d’oro; gioisco tanto nel guardarlo, perché questo è pane ed è tesoro. Con le tre paranze che ho portato. penso che mi sono bene regolato, perché tolta l’ora di riposo, di mietere finiamo in giornata. Ebbene, ragazzi sotto le falci e state attenti a mietere i ditali: voglio vedere mannelli robusti e tanti covoni stesi al vento. Pane...
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L’aire
Sopra un pezzo circolare di un terreno indurito facevamo la trebbia di biade e grano, e quando di covoni era pieno, alla trebbiatura si poneva mano. Al giogo attaccavano mulini o cavalli in coppia, che tiravano una pietra grossa, verrucosa, e noi, ragazzi, su di essa trascinati, giocavamo, e ci pareva una bella cosa appena le spighe apparivano frantumate, i quadrupedi preparavamo per la “trézza”,...
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Sòtte alla lògge
Ei, caporale, ci aspettano alla loggia, che la minestra calda è già arrivata. Vediamo il cliente che ha portato in quella teglia piena fino all'orlo. Massaro Nicola, prepara la fiasca del vino, e mettile la cannuccia, che appena ci sediamo per mangiare, voglio farmi una bevuta a garganella. Ei, orecchiette con sugo di ragù, e pure porzioni di pesce; compagni miei sbrighiamoci a maniare, che oggi la...
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Sciucuàime ad’ acchessëje
Quando coi compagni ci univamo per giocare, facevamo lesto lesto, prendevamo il Cerchio per correre meglio e con le Piastrelle avvicinarci “maestro”. La Trottola, farla girare su se stessa, e chi sbagliava prendeva la punzecchiata, a Perlino chi lo faceva andar lontano ed a Romé chi prima toccava il compagno. A chi saltava più in alto era al Perlingo. Seduti a terra stavano due ragazzi,...
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U ghiumerìdde
Con milze, cuore e fegato di agnello, di porco, di bue e di castrato, e con gli intestini loro lunghi e lisci, l'involtino viene allacciato. Poi con un velo di grasso intorno, e pepe, sale e làuro per sapore, quando l'involtino si è arrostito, pure se in bocca scotta, lo gusti ancora. Ma questo involtino, che a gente fa impazzire, come viene confezionato, neppure di assaggiarlo me la sento. Ma vi...
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Sotte o u'ardòcie
Sotto l’orologio tutte le mattine i braccianti vanno a promettersi, e pure se fa freddo assai i poveretti attendono in piedi. Guardano torno torno se qualcuno arriva per ingaggiarli al lavoro, con l’occhio all’orologio e la speranza in cuore. Questo tormento non finisce mai, i poveretti lì debbono sbattere il muso, senza sapere cosa possono trovare. E tante volte, il guaio è proprio questo: che in...
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'Mbóss e cchiëine de sòste
Il poveretto bagnato e annoiato, arriva a casa e trova la moglie ed i ragazzi con la faccia scura, e vede senza fuoco il braciere. Fermo innanzi a loro, soprappensiero, le guarda in faccia e non sa cosa dire, che ha perso una giornata di lavoro e le finanze stanno alla cinigia. Questa è la tragedia del paese specie d’inverno, quando fa reddo, e mancano il pane e mancano i quattrini. Annoiato, pensa...
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Terrézze Vècchie
Quando passeggio in Terlizzi vecchia, nella testa mi ròtea un pensiero, perché vedendo case e stradine, mi vengono in mente tutti quei paesani antichi e svelti, ma anche ciò che dice Gargano : che il perimetro di Terlizzi vecchia è quasi analogo al Colosseo romano. Il paragone mi piace tanto, per l’antichità dei due complessi, che se il Colosseo richiama Roma, per noi Terlizzi vecchia è lo stesso....
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Natäle all'use nuste
Qualche giorno prima di Natele si vedevano i carretti carichi e i somari con le bisacce colme di fascine e tozzi di legna secchi. Nelle case c’era la madia con la farina pronta e il mattarello, e le teglie colme di olio nuovo per ciò che dovevano friggere le comari. Che si vedevano muovere per casa, attente le maniche della camicetta rimboccate, pronte a paneggiare e tagliare la pasta e ricamare le...
La città
La morfologia della città, le sue peculiarità, l’economia, la flora e la fauna.
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