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La denuncia della consigliera Galliani: «Il De Gemmis versa in uno stato di forte incuria»

Gianpaolo Altamura
Gianpaolo Altamura
La denuncia della consigliera Galliani: «Il De Gemmis versa in uno stato di forte incuria»
«Trovo inaccettabile che la Città Metropolitana, lasciando che la decadenza si prendesse le cose, abbia condannato la scuola terlizzese alla dimenticanza e all'assenza di cura»
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La consigliera comunale di Fratelli d’Italia Mariangela Galliani interviene sulle condizioni del plesso terlizzese dell’istituto Volta-De Gemmis, che – dichiara a seguito di un sopralluogo – versa in uno stato di forte incuria.

“Tendiamo sempre a pensare, se non conosciamo i particolari, che ogni realtà sia simile a quelle che ci sono familiari e a prendere per buone verità parziali oppure false del tutto. Così ho creduto a lungo alla favoletta riportata di bocca in bocca e di post in post che tutto fosse letteralmente ‘rose e fiori’, alle descrizioni romantiche di taluni consiglieri di opposizione lanciate sul web per attrarre come fossero farfalle le iscrizioni scolastiche di nuovi giovani presso l’Istituto”, riporta la Galliani.

“Fino a ieri: fino al giorno in cui ho deciso di guardarla con i miei occhi questa scuola così cara, perché evoca il ricordo di saperi e di ricchezze che oggi appaiono perdute. Ho attraversato gli spazi con la sensazione di subire una violenza intima di fronte alla sequenza di gradini frantumati in più parti, di pavimenti sconnessi, davanti alla successione di interruttori tutti spaccati”, continua la testimonianza.

“L’offesa più grande l’ho avvertita all’esterno, nel giardino, scivolando lungo i percorsi insicuri e sporchi che conducono alla parte meno visibile al visitatore. Ho provato lentamente ad addentrarmi negli spazi della palestra: l’epoca è recente – lo leggi nella tipologia degli elementi costruttivi – ma è ovunque uno scempio di muffe, di strati di finitura venuti giù, di porte appese, di gabinetti inutili, di crepe lungo i muri, infissi caduti, di vetri infranti, di fantasmi di cose. Fuori da lì, tra disordine e rifiuti, tra blocchi di pietra celati come mine pronte a finire un ragazzino in corsa ad inseguire un pallone, due scheletri di porte di un campo di calcio improvvisato e pieno di insidie. Bellissimo perché è simbolo di quel che, nonostante tutto, non vuol morire e si ribella. Quanti di noi possono dire di conoscere questo aspetto del racconto?”, si domanda la consigliera.

“Ciò che è terribile è che chi sapeva abbia taciuto. Che chi poteva farlo, non abbia gridato forte aiuto, chiedendo anche per questo, soprattutto per questo, che Terlizzi rivendicasse il diritto alla dignità dell’istruzione. E trovo inaccettabile che la Città Metropolitana, lasciando che la decadenza si prendesse le cose, abbia condannato la scuola terlizzese ad una morte che si somministra, prima che con le carte e gli atti amministrativi di cui tutti siamo a conoscenza, con la dimenticanza e l’assenza di cura. Come possa sfuggire a chi spinge i bottoni nelle stanze inaccessibili dei palazzi di chi governa, a chi scrive fiumi di belle parole diffondendo nettare e bugie, che il calo di iscrizioni in una scuola sia influenzato in modo determinate dagli aspetti legati al decoro e alla sicurezza degli ambienti resta un mistero inspiegabile. Restituito alla verità dalla notizia della mia visita, qualcuno si affannerà a rivendicare di aver fatto, di aver, scritto, di aver detto…: è cosa buona per la scuola, è molto poco per i ragazzi che aveva la responsabilità morale di tutelare”, conclude Mariangela Galliani.

martedì 22 Gennaio 2019

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