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L’Azione Cattolica diocesana a Gemmato: «Bocciare lo “ius soli” è stato un atto di superficialità»

La Redazione
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«Ci dispiace notare come gli insegnamenti di Don Tonino, di cui celebriamo il 25° anniversario del "dies natalis" con l'inattesa presenza del Santo Padre Francesco, non sono rimasti nel cuore di alcuni fedeli»
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Riceviamo e pubblichiamo la lettera indirizzata dall’Azione Cattolica diocesana ai consiglieri comunali e al sindaco di Terlizzi Ninni Gemmato in merito alla mancata approvazione nel consiglio comunale del 29 marzo scorso del cosiddetto “ius soli cittadino”.

Il punto all’ordine del giorno promosso dal consigliere Volpe invitava il Comune di Terlizzi a riconoscere la cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati nati in Italia e residenti a Terlizzi. Il provvedimento fu tuttavia bocciato con otto voti contrari e soltanto cinque favorevoli. La maggioranza giustificò la scelta di non votarlo affermando che si tratta di un tema complesso “che comprende altre questioni come quella legata alla sicurezza dei cittadini e del paese, l’integrazione sociale, il rispetto delle regole di convivenza civile. In altre parole riteniamo che l’argomento non può trovare un approdo normativo in questa sede”.

Ieri, 19 aprile, l’Ac diocesana ha protocollato una lettera rivolta al sindaco per biasimare la decisione del consiglio comunale terlizzese, nei giorni del “dies natalis” di Don Tonino e della concomitante visita di Papa Francesco nella nostra diocesi.

Egr. Sig. Sindaco,

abbiamo appreso con amarezza landecisione, presa dal Consiglio Comunale del 29 Marzo u.s., di nonnapprovare il seguente o.d.g.: Mozione assunta al protocollo generalendell’Ente al n. 1727 del 24 gennaio 2018, avente per oggetto:n“Conferimento della cittadinanza onoraria ai figli di immigratinnati in Italia e residenti e domiciliati a Terlizzi”.

La succitata mozione faceva riferimentonad un documento scritto dall’Ufficio socio-politico diocesano di ACndell’8 gennaio u.s., protocollato presso l’Ufficio Protocolloncomunale l’11 Gennaio , recante il seguente oggetto: Richiestanordine del giorno e mozione consiliare in sostegno alla Legge sullon“Ius Soli” (DDL 2092 “Modifiche alla legge 5 febbraio 1992 n.n91 e altre disposizioni in materia di cittadinanza”). n

In tale documento si chiedeva chenl’Amministrazione comunale potesse creare una “spinta dal basso”nin favore di una decisione in merito da parte del Legislatorennazionale e, come atto simbolico, conferire la cittadinanza onoraria,no cittadinanza civica a bambini nati nel territorio italiano danimmigrati stranieri e al momento residenti a Terlizzi.

Ci dispiace constatare che la suddettanrichiesta sia stata presa in carico solo da alcuni consiglieri dinopposizione. Così come è doloroso constatare chenne sia stata più volte rinviata la discussione fino al 29 Marzo u.s. Rispettiamo l’esito del voto e landecisione presa, riconoscendo al Consiglio Comunale il ruolo dinmassima assise democratico-rappresentativa della città. Tuttavia ci preme dire che si è persanun’occasione:

    n

  • di intelligenza politica. In vistan dell’arrivo del Papa sarebbe stato onorevole risultare il primon dei quattro comuni della Diocesi, tra l’altro la Diocesi di donn Tonino, ad aver approvato la mozione che fa riferimento e recepiscen il Magistero della Chiesa e del Vangelo più volte sottolineaton dallo stesso Pontefice;
  • di virtuosità/avanguardian politica. Terlizzi sarebbe stata tra quegli Enti Locali, sensibili an queste tematiche di riconoscimento di diritti civili. Questi Comunin avrebbero costituito la “spinta dal basso”, affinché iln Legislatore nazionale prendesse una decisione in merito allan proposta di legge sullo Ius Soli, necessità per il nostro Paese, dan tempo finita nel dimenticatoio dell’agenda politica del Parlamenton italiano.
  • di cura e umanità. Terlizzi sin sarebbe dimostrata accogliente e integrante verso quei bambini,n ragazzi ed adolescenti, 152 in tutto, nati in Italia da genitorin stranieri e residenti nel territorio comunale.

Ci rammarica la superficialità con lanquale l’Amministrazione comunale ha voluto “archiviare lanpratica”. Sarebbe stato opportuno e auspicabilenaffrontare il tema, seppur complesso, con una discussione serena enpartecipata, in cui ogni singolo Consigliere comunale avrebbe potutonapportare un parere personale, anche libero dalle logiche di partitone di schieramento.

Invece l’Amministrazione si ènlimitata a liquidare la fastidiosa faccenda leggendo un comunicato danparte della Consigliera comunale Annalisa Mancazzo, nel quale sinaffermava l’impossibilità di concedere la cittadinanza onorarianperché il Cerimoniale del Comune di Terlizzi all’articolo 7nconferisce la cittadinanza onoraria “nei confronti di unanpersona non residente nel territorio comunale in virtù dinparticolari benemerenze acquisite in campi culturali, scientifici,numanistici o per altre rilevanti motivazioni”. Pertanto – prosegue la nota –naccogliere la mozione “significherebbe tradire lo spirito delnregolamento cerimoniale”, risultando “un inutilensurrogato”.

Ma la mozione, così come il documentonelaborato dall’Ufficio socio-politico e protocollato l’11 Gennaionu.s., non parlava di cittadinanza onoraria o cittadinanza civica? Lanmozione non proponeva forse di trovare una formula per promuovere unnatto di indirizzo politico volto all’inclusione e all’integrazione? Tale atto sarebbe stato di auspicio pernun effettivo riconoscimento della cittadinanza italiana da parte delnLegislatore nazionale. Ci si è fossilizzati sul nomenpiuttosto che sulla sostanza del provvedimento da prendere e ce nendispiace.

Infine crediamo sia il caso dinsoffermarci anche sulla chiusa della nota in cui si scrive che: “Unntema che per la sua portata va affrontato nelle opportune sedinlegislative analizzando il fenomeno in tutti i suoi aspetti socialined economici e soprattutto al netto delle prese di posizionenpretenziose ed ideologiche”. A tal proposito ci preme puntualizzarenche ciò che da voi è definito “prese di posizione pretenziose ednideologiche” è per noi la ferma e decisa volontà di seguire ednincarnare gli insegnamenti del Vangelo e del Magistero della Chiesa,ncompito primario di un aderente di Azione Cattolica e, prima ancora,ndi un cristiano. Se ciò sia ideologico, o pretenzioso, possiamondirci onorati di essere definiti in tale modo.

Ricordiamo che la nostra richiestanrisponde, nel nostro piccolo, sul nostro territorio, all’invito chenpiù volte ci è stato rivolto da Papa Francesco, il quale, nel suonultimo messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e delnRifugiato ha, con forza, ribadito che “nel rispetto del dirittonuniversale a una nazionalità, questa va riconosciuta enopportunamente certificata a tutti i bambini e bambine al momentondella nascita”. n

Ci dispiace notare come glininsegnamenti del Servo di Dio don Tonino Bello, profeta della pace endell’accoglienza, di cui celebriamo il 25° anniversario del diesnnatalis, con l’inattesa presenza del Santo Padre Francesco, e allancui celebrazione le amministrazioni dei quattro paesi della diocesinnon mancheranno di presenziare ufficialmente, non siano rimasti nelncuore e nei gesti di noi suoi fedeli, in modo che a chi ha avutonl’onore di conoscerlo non rimanga solo un pio ricordo. n

Ci teniamo,ninfine, a precisare che continueremo come AC diocesana a tenere altanl’attenzione sul tema attraverso la promozione di percorsinformativi ed informativi all’interno delle nostre associazioni,ndell’amata Terlizzi e delle città di Molfetta, di Ruvo di Puglia endi Giovinazzo.

venerdì 20 Aprile 2018

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