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Città Civile: «Raccolta rifiuti e pulizia, i costi sono invariati ma il servizio sarà ridotto»

La Redazione
raccolta porta a porta
Città Civile interviene criticamente sull'approvazione, ieri in consiglio comunale, del nuovo piano di raccolta e smaltimento dei rifiuti
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Città Civile interviene sull’approvazione, ieri in consiglio comunale, del nuovo piano di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Lo fa con un comunicato molto critico, che ne mette in rilievo la presunta incoerenza.

“Avete mai comprato le patate nei sacchetti? E quando lo avete fatto avete verificato il peso del singolo sacco? Oppure a parità di costo del sacchetto non vi interessa quanti chili vi mettono di volta in volta all’interno? Ebbene, i consiglieri di maggioranza che hanno approvato l’acquisto di un servizio (la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti) hanno guardato al sacchetto di patate (il piano economico finanziario) senza pesarlo (le patate sono i servizi, le singole prestazioni). Il problema è che quel sacco lo pagano i cittadini terlizzesi!

Non serve una formazione scientifica o in economia per dimostrare quanto il consigliere comunale di Città Civile Daniela Zappatore ha tentato di far comprendere a quelli di maggioranza. Proviamo a fare i conti della serva confrontando, ad esempio, il costo unitario della prestazione oraria per la raccolta della carta dal 2017 al 2018:

COSTO DI RACCOLTA DELLA CARTA:
2017 = 168.000 €
2018 = 150.000 €

ORE LAVORATIVE:
2017 = 3456 ore
2018 = 2160 ore

COSTO UNITARIO DELL’ORA LAVORATIVA
(2017) 168.000 € : 3456 ore = 48,61 €/ora
(2018) 150.000 € : 2160 ore = 69,44 €/ora

Gli operatori impiegati passano da 16 (2017) a 10 (2018). Dal 2017 al 2018 il costo per la raccolta della carta è cresciuto di ben 20,83 €/ora,+42%, ovvero +45.000 € solo per la raccolta della carta. Signori, il 42% in più! E questo meccanismo si ripete in maniera più o meno marcata su tutte le altre voci di costo. Tutto legittimo, sia ben chiaro, l’azienda può farci pagare quanto vuole (visto anche che il servizio viene affidato direttamente, senza gara pubblica) ma i nostri consiglieri hanno il diritto/dovere di chiedere conto ed eventualmente non approvare il piano. Quando si tratta invece di ricavare dai materiali differenziati, non si capisce perché il 48% della plastica non produca un utile per i cittadini. Terlizzi, poi, stranamente non produce metalli (la frazione più redditizia, in teoria, per i cittadini). Una buona parte della plastica viene scartata e i metalli spariscono. Nessuno lo spiega e nessuno spiega tutta una serie di altri aspetti sulla raccolta dei rifiuti per i quali avremo modo di ritornare.

Non mi stupisco più di sindaco e dirigenti (sembravano legali rappresentanti intenti a tutelare gli interessi della società, non dei cittadini) ma quello che più ci sconvolge è l’atteggiamento dei “giovani vecchi” consiglieri della maggioranza, poco inclini alla curiosità e allo studio e molto “votati” all’alzata a comando di mano. Stiamo parlando di 4 milioni di euro, di un terzo del bilancio del Comune. Tanto a pagare il conto sono sempre i cittadini.

In breve:
1. Voi fate pazientemente la differenziata (fatela sempre e bene perché è giusto);
2. Dal 2016 al 2018 (al netto dei costi di avvio) la Tari è rimasta invariata;
3. L’azienda riduce i servizi e ne incrementa il costo orario;
4. A voi sembrerà di pagare lo stesso prezzo per il sacco di patate ma qualcuno toglie qualche patata all’interno, diminuisce il peso e aumenta i suoi ricavi. Il proprietario del supermercato (chi amministra la città) vi dice che è tutto a posto o che al massimo sono solo decimali (+42%)…
5. Anziché premiare i cittadini riducendo la Tari, si alzano i costi unitari per mantenerla invariata. Bell’affare!”

venerdì 30 Marzo 2018

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