Scoppia il caso Forza Italia nel consiglio comunale in corso dalle 18 di questo pomeriggio.
Dopo la surroga dei consiglieri comunali divenuti assessori – Dimitrio, Allegretti, Tesoro – con i subentranti Barione, Galliani, Caldarola e la formalizzazione della squadra di governo cittadino nominata ufficiosamente già sabato, prendono la parola i consiglieri per il saluto alla giunta appena insediata.
A parlare, tra gli altri, Gaetano Minutillo, che si lascia andare a un duro sfogo nei confronti del primo cittadino per l’esclusione dalla giunta di Forza Italia, partito di riferimento del consigliere:
“Voglio spiegare perché questa forza non è presente in giunta – è l’esordio, diretto, di Minutillo – Forza Italia agisce come partito, non è una entità singola che va da una parte all’altra, in poche settimane. Prima delle elezioni siamo arrivati a un accordo pre-elettorale formale, scritto, tra Fi e Fratelli d’Italia, in caso Gemmato vincesse. In questo patto c’erano due assessorati e la carica di vicesindaco e, soprattutto, non c’era nessuna soglia, ma un accordo di principio per tenere la coalizione unita. E nella campagna elettorale noi abbiamo dato tutto quello che avevamo sul territorio per arrivare al comune obiettivo”.
“Ora, questo accordo non è stato onorato”, continua l’intemerata di Minutillo. “Abbiamo cercato di venire incontro, trovare la quadra. Ci è stato risposto che ci sono delle esigenze, degli equilibri, c’è chi deve subentrare, ci sono i posti delle quote rosa. Ma noi siamo liberi, non ci può essere imposta una decisione per salvaguardare gli equilibri altrui. Ci è stato detto: siete il partito minore, dovete accontentarvi e ‘mettere’ una donna. Questo evidenzia una sottocultura di genere che penalizza le donne”, attacca ancora.
“Il punto è che la libertà e l’autonomia di Forza Italia non sono al soldo, non sono in vendita, a livello comunale e provinciale”, asserisce con forza Minutillo. “Si sono poste delle pregiudiziali, si sono posti dei veti. Ci è stato detto di ‘mettere la donna’. La politica è mediazione, ma per me che sono un uomo libero, anche economicamente, c’è un limite. C’è un limite oltre al quale non si può andare. La nostra autonomia non è in vendita”.
“Sono stato da lei contattato alle 19 e 30 di sabato”, racconta Minutillo. “Ci siamo detti alcune cose che abbiamo ribadito anche in questa sede, che noi non avremmo fatto un passo indietro. Dopo un paio d’ore ho trovato su facebook la giunta, e non credo sia questo il modo di comportarsi. Fi non può essere trattata in questo modo. È una giornata molto difficile, ma come dicevo prima non si transige oltre un certo livello, oltre la dignità della persona e del partito”.
Con la giunta appena formata Minutillo è leale, ma pungente: “Molti di voi non hanno esperienza politica, né purtroppo competenze nel settore affidatovi in carica. Il mio consiglio è di studiare e di leggere attentamente tutto, altrimenti chi è da più tempo di voi in politica ci metterà poco a far passare ciò che vuole”.
Minutillo rivela, in chiusura di intervento, che il sindaco lo ha chiamato anche oggi, “mezz’ora prima del consiglio comunale, offrendomi la vicepresidenza del consiglio comunale: ma noi non siamo qui per le poltrone. Noi non siamo in vendita. Io sono sempre stato impegnato, sin da ragazzo. Qui non è in vendita nessuno. Porti i provvedimenti per il paese e avrà gratis tutto”, è l’appello finale del consigliere forzista, ripetuto per tre volte. “La conosco da tempo e questa telefonata, queste scelte, le addebito solo a mancanza di lucidità. Lei è il mio sindaco: sia sempre lucido, questo è l’auspicio che le faccio a nome di Forza Italia”.