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La Corrente: «Sanità locale vittima di pessime scelte politiche. Noi saremo a fianco dei cittadini»

La Redazione
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Il movimento politico interviene sulle recenti evoluzioni negli assetti ospedalieri di alcune strutture della Asl Bari, che hanno riguardato anche il Sarcone di Terlizzi
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Riceviamo e pubblichiamo una nota de La Corrente sulla situazione critica dell’ospedale di Terlizzi e, più in generale, sul pessimo stato di salute della sanità pugliese, funestata – afferma il movimento politico – da discutibili strategie di settore e scelte politiche confuse.

“È di pochi giorni fa la notizia che lancia nel panico i cittadini del nord barese. Per trenta giorni circa le sale operatorie dell’ospedale di Bisceglie saranno interessate da lavori di potenziamento tecnologico e per questo resteranno chiuse. Le U.O.C. di Chirurgia Generale di Corato e Terlizzi invece sono agonizzanti e destinate ad essere progressivamente smantellate. Gli ospedali di Ruvo di Puglia e Bitonto sono stati ormai smantellati. Gli abitanti di Palo del Colle e Giovinazzo sono stati invece da tempo abituati ad intraprendere i cosiddetti viaggi della speranza. Prendiamo in esame la U.O.C. di Chirurgia Generale di Terlizzi dove esiste un reparto completamente ristrutturato con 21 posti letto e 20 unità lavorative attuali che fino a pochi mesi fa erano 24. Al momento questo reparto non può più svolgere alcuna funzione chirurgica sia per l’accoglienza di eventuali emergenze-urgenze chirurgiche sia per banali interventi da effettuarsi, sempre in urgenza, per degenti ricoverati in altri reparti dello stesso nosocomio. In pratica esiste un reparto aperto h24 con turnazione del personale ma che in effetti lavora solo per prestazioni ambulatoriali sino alle 20. Raramente ormai si offre assistenza a pazienti chirurgici in regime di ricovero. Per quale motivo?

A quanto si apprende mancherebbero figure professionali fondamentali per lo svolgimento di un intervento chirurgico, ovvero anestesisti rianimatori e ferristi. Questo allarmante dato perdura da circa un anno e pare sia stato segnalato dal personale a tutti i quadri dirigenziali dell’Asl Ba. Risulta quantomeno inverosimile che in un anno l’Asl Ba non abbia dato priorità a questa carenza di organico determinando, di fatto, un depauperamento del livello assistenziale del servizio pubblico e una chiara e netta de-professionalizzazione, svilimento e de-mansionamento dell’eccellenza dei professionisti del reparto di Chirurgia di Terlizzi e Corato. Fino a due anni fa il reparto di Chirurgia di Terlizzi era addirittura uno dei reparti più produttivi della regione Puglia. In qualche occasione il personale del reparto di Chirurgia di Terlizzi, disattendendo (per puro spirito di servizio e bene per il prossimo) le ferree disposizioni della direzione generale, è riuscito a trarre in salvo alcuni pazienti. Tra questi un paziente ricoverato in un altro reparto dello stesso ospedale terlizzese che rischiava di morire per un grave problema addominale.

Il dato agghiacciante è che, a quanto riferiscono alcuni operatori, al nosocomio di Corato pur esistendo in pianta organica un numero congruo di anestesisti, in effetti non si potrebbe più operare poiché il reparto non ha sufficiente personale infermieristico! In questo scenario paradossale il reparto di Chirurgia di Molfetta, essendo l’unico reparto del nord-barese che lavora a pieno regime, è stracolmo di pazienti e non può più ricoverare mentre a Terlizzi sarebbero disponibili addirittura alcuni posti letto di anestesia e rianimazione. Pare, inoltre, che le apparecchiature e le suppellettili siano ancora cellofanate in attesa, a questo punto, di essere dismesse. In molti si domandano: qual è lo scopo finale di tale ondivaga gestione degli ospedali pubblici da parte del Governatore Emiliano, plenipotenziario anche dell’assessorato alla sanità? Per quanto tempo ancora perdurerà questa situazione di precarietà e di disservizio? Le notizie degli ultimi giorni dichiarano che il reparto di Pneumologia, fiore all’occhiello del nosocomio di Terlizzi, dopo essere stato frettolosamente chiuso ai ricoveri, per carenza di personale, sembra che sia stato riaperto e che funzioni a pieno regime. Notizia falsa e tendenziosa poiché il reparto, a quanto affermano alcuni operatori sanitari, è stato chiuso a metà. I duecentocinquantamila cittadini del nord-barese sono lasciati in balia di discutibili scelte politiche che ormai, sembra evidente, li relegano a cittadini di serie b. In attesa di un provvedimento politico chiaro ed inequivocabile, auguriamo a tutti i cittadini del nord-barese di godere sempre di buona salute, che la giunta Emiliano riveda le previsioni del sistema sanitario pugliese. Saremo in prima fila per difendere il sacrosanto diritto alla salute”.

venerdì 21 Luglio 2017

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