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Città Civile: «La riduzione Tari è un falso e vi spieghiamo perché»

La Redazione
raccolta porta a porta
Il movimento civico contesta attraverso un'incalzante requisitoria la riduzione del 7,6% della tariffa sui rifiuti dichiarata dalla giunta Gemmato
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Nel Consiglio comunale del 28 marzo 2017 è stata approvata grazie ai voti della maggioranza di centrodestra la tariffa della tassa sui rifiuti per l'anno in corso. 

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“Dalla stanza dei bottoni si sono affrettati a propagandare una diminuzione media del 7,6% rispetto al 2016”, esordisce una circostanziata nota di Città Civile, che definisce senza metti termini il ribasso dichiarato dalla giunta Gemmato “un inganno”.

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Il costo del servizio infatti rimane invariato, secondo il movimento, che propone un esempio come argomento: “Oggi entrate in un supermercato e spendete 37,70 euro per la vostra spesa e poi acquistate una borsa ecologica in tessuto del costo di 2,30 euro per trasportare ciò che avete acquistato, avete speso in totale 40 euro. Domani tornate nello stesso supermercato e comprate le stesse cose ma non la borsa in tela che invece ve la siete portata da casa. Quanto spendete? Bravi, 37,70 euro. Vi hanno fatto uno sconto?”, è la domanda retorica. “No. La prima volta avete pagato la borsa in tela per metterci la spesa, la seconda no”, incalza Città Civile.

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“Parallelamente, esaminando il Piano Economico Finanziario di gestione dei rifiuti si è passati da un costo di gestione di circa 4 milioni di euro del 2016 ai 3,77 milioni del 2017 (le cifre assomigliano volutamente a quelle dell'esempio, pur avendo ordini di grandezza molto diversi) – continua il comunicato -. Spulciando i dati nel dettaglio si scopre che questa riduzione è dovuta semplicemente al fatto che stavolta (nel 2017) non state pagando i costi di start-up (avvio) del servizio porta a porta (i mastelli, le brochure, etc…) che sono esattamente la differenza dei due totali (230 mila euro circa che equivalgono a quasi il 6% del costo totale)”, sottolinea il movimento civico.

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“Se alla riduzione del 7,6% indicata dall’amministrazione si sottrae quel 6% dei costi di avvio che sono una-tantum (nel 2017 non possono farci pagare di nuovo i mastelli!), resta un esiguo 1,6% di effettiva riduzione della tariffa che però deriva dall’incremento della base imponibile (è aumentato il numero di utenti che pagano la TARI) ottenuta – finalmente – anche dalla lotta all’evasione fatta dall’ufficio tributi, per stessa ammissione dell'Assessore alle Finanze”.

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Oltre a smontare la tesi della riduzione della Tari, Città Civile stigmatizza anche il calo dei ricavi della vendita dei rifiuti, di cui pure è aumentata la quantità differenziata. “Tutti ci aspettiamo che nel 2017 si producano e si rivendano più rifiuti differenziati, in quanto il servizio domiciliare si svolge su tutti e 12 i mesi (mentre nel 2016 era entrato a regime ad aprile) – è il ragionamento di Città Civile -. Da una stima fatta si calcola che debbano essere almeno 1000 le tonnellate in più (cioè +15%) con i rispettivi maggiori ricavi della parte "vendibile" che sarebbero andati ad abbassare, seppur in piccola parte, la Tassa Rifiuti. E invece? No, nel 2017 i ricavi sono previsti addirittura in calo di circa 20 mila euro (-10%), mentre i costi sostenuti dai cittadini per la raccolta crescono di quasi il 10%. Supponendo che la qualità e la tipologia del conferito rimanga pressoché la stessa e che i corrispettivi in denaro riconosciuti dal Conai ai Comuni siano invariati perché fissati da un accordo quadro quinquennale sul periodo 2014-2019, perché è stata prevista una diminuzione dei ricavi dalla vendita della differenziata che invece, sia in percentuale che in valore assoluto, è in crescita?”.

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Come se non bastasse, Città Civile ritiene che questo sistema di gestione dei rifiuti in rapporto ai servizi forniti costi più che in passato, dato che i costi sostenuti dai cittadini sono leggermente diminuiti ma – secondo il movimento – a fronte di una proporzionale diminuzione delle prestazioni. “Analizzando tutte le voci presenti sul piano operativo ci si accorge che tutti i costi di raccolta crescono, ad eccezione della voce della raccolta vetro che cala perché questa frazione la si raccoglie una sola volta al mese rispetto alle due dello scorso anno. Diminuisce di circa il 20% anche il costo di spazzamento e lavaggio strade, costo del personale e dei mezzi. L’azienda non ci sta facendo uno sconto perchè ciò significa che nel 2017 ci saranno meno operatori (o a parità di lavoratori lavoreranno meno ore) e meno mezzi a pulire la città. Una città già sporca. Ed in effetti il consigliere delegato alla gestione rifiuti, nel suo intervento in consiglio comunale, si è fatto sfuggire che il risparmio era stato ottenuto anche grazie ad una riduzione del monte ore dei lavoratori. Meno lavoro, stesso incasso per l’azienda".

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“Nel 2017 – è la sintesi di Città Civile – il gestore incasserà esattamente la stessa somma ma riducendo servizi e ore di lavoro, mentre l’incremento della quantità di differenziata che ha un ritorno economico per i cittadini sembra non produrre maggiori ricavi, anzi, al contrario sono previsti in diminuzione; quindi gli sforzi dei cittadini non vengono per nulla premiati. C'è un altro dato che vi deve fare riflettere: dall’avvento di Gemmato ad oggi la Tari è salita del 25%. Nel 2012 un'abitazione principale pagava 2,12 euro per metro quadro, oggi paga 2,68 euro. Noi immaginiamo una gestione del servizio che premi i cittadini anziché spremerli prima come limoni e poi prenderli per i fondelli, un servizio a misura di cittadino e non di gestore che come potete appurare dai dati…sconti proprio non ne fa! L’11 giugno 2017, anche per questo, su Terlizzi farà giorno, è la volta buona con Pasquale Vitagliano Sindaco”.

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giovedì 6 Aprile 2017

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