L'esposto

Lavori in corso Dante, Città Civile si rivolge alla Sovrintendenza

La Redazione
lavori sullo "stradone"
Il movimento presenta una istanza formale all'organo barese: «Si verifichi se l'integrità e la coerenza urbanistica dello "stradone" non sia stata radicalmente alterata»
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Città Civile protesta formalmente per la conduzione dei lavori di ristrutturazione di corso Dante da parte della giunta Gemmato.

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In merito la comunità terlizzese si sta dividendo: da una parte il "partito" di chi apprezza l'opportunità – anche estetitca – della risistemazione dello "stradone" e quelli che invece mettono in discussione l'effettiva necessità degli interventi in corso, anche a fronte del notevole impegno di spesa dichiarato dall'amministrazione.

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Il movimento ha presentato negli scorsi giorni un esposto scritto alla Sovrintendenza delle Belle Arti di Bari, il cui testo riportiamo integralmente.

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ALLA SOVRINTENDENZA BELLE ARTI BARI

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OGGETTO: lavori si sistemazione e riqualificazione dei marciapiedi dell “Stradone” e delle altre strade che cingono il nucleo medievale di Terlizzi – ESPOSTO.

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Con delibera di Giunta comunale n. 118 del 05.08.2016 è stato approvato il progetto di cui all’oggetto e con successiva determina dirigenziale n. 264 del 04.11.2016 è stato approvato il relativo progetto esecutivo in variante per un importo complessivo di € 1.101.540,10.

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In questi atti si attesta la “coerenza con la pavimentazione fronteggiante il palazzo di Città, ed altre zone del nucleo medievale, con la posa in opera di basole calcaree di spessore 3 cm (pedonali), rifinitura bocciardata media a macchina, con basole in pietra calcarea di Minervino Murge, picconate a mano alla “punta media” sulla faccia vista”.

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TUTTO CIO’ PREMESSO Si solleva FORMALE ESPOSTO di difformità tra quanto descritto e dichiarato e ciò che materialmente e “ictu oculi” si sta in questi giorni realizzando con la messa in opera di basole “carrabili”, incoerenti con la pavimentazione fronteggiante il palazzo di Città, di difficile identificazione come “pietra calcarea di Minervino”; in secondo luogo, in difformità al parere di codesta Sovrintendenza, prot. N. 776 del 05.08.2016, i lavori in oggetto si sono estesi ben oltre quanto descritto e dichiarato in oggetto, in particolare con l’apertura di grandi aiuole che per tutto lo “Stradone”, e non solo nelle zone prescritte, tali da ridurre in modo invasivo e in misura eccessiva rispetto alla sezione pedonale così come storicamente e architettonicamente consolidata.

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SI CHIEDE A codesta SOVRINTENDENZA DELLE BELLE ARTI di BARI di intervenire con necessità e urgenza per verificare che l’integrità e la coerenza del c.d. “Stradone”, stratificazione moderna dell’antico fossato delle mura medievali non siano state radicalmente alterate con grave pregiudizio del valore storico-architettonico.

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giovedì 16 Marzo 2017

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