“È stato importante mettere mio figlio al riparo dal clamore mediatico e dalla volgarità. Il diritto di un bambino è di avere dei genitori sereni".
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Nichi Vendola parla con “Repubblica” della sua paternità a un anno dalla nascita di Tobia Antonio, venuto alla luce con la tecnica dell'utero in affitto in California nel 2016. Da quel periodo il terlizzese è praticamente fuori dal dibattito politico.
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"Per me è stato importante separarmi da una scena degradata. Un bambino che irrompe nella tua vita è impegno e felicità – riflette l'ex governatore pugliese -. Per me è importante avere la possibilità di guardare il mondo con gli occhi di mio figlio".
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A pochi giorni dal congresso fondativo di Sinistra Italiana, che si celebrerà domenica, Vendola liquida il dibattito interno al Pd definendolo “noioso”. “Nessun italiano può appassionarsi al dibattito sulle regole di un congresso. Io sono per trovare i punti di intesa con tutti, però il mondo non è il ceto politico. Il nostro problema è come radichiamo le speranze della sinistra nei luoghi sociali. Le contraddizioni espresse dal Movimento Cinque Stelle e quelle emerse nel Pd ci disegnano un paesaggio in cui si può, se si è coerenti col lavoro, guadagnare spazio".
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La ragione della crisi del Pd sta, secondo Vendola, piuttosto nella “crisi del riformismo” e del sistema economico liberistico. Nel mondo, argomenta il terlizzese “sono cresciute le diseguaglianze, che in queste proporzioni sono una minaccia alla convivenza e alla democrazia. Come è potuto accadere che negli Usa un chiacchierato miliardario potesse diventare il vendicatore delle masse operaie bianche e la Clinton avesse il volto dell'establishment? Negli Usa con Obama non si è alzata la bandiera dell'austerity per far fronte alla crisi come è accaduto in Europa. Eppure le diseguaglianze strutturali e crescenti sono anche negli Usa, il paradigma riformista ha sposato totem e tabù del liberismo. La precarietà è diventato un dato antropologico e culturale".
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A livello nazionale, secondo Vendola è impossibile "un'alleanza che rappresenti una complicità con una forza liberista", come il Pd targato Renzi. Per l'ex governatore della Puglia "c'è un potenziale enorme di cambiamento che o va radicalmente a destra oppure ha bisogno di essere correttamente interpretato dalla sinistra".
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Il politico non si dichiara, almeno per adesso, disponibile a fare da leader in Sinistra italiana: "Il leader che si autoriproduce è una grande malattia. Tutti siamo utili e nessuno è necessario. Io non so neanche se sono necessario, ma non sono più disponibile. E non per ragioni private, perché ho un figlio e devo fare il papà; ma perché è giusto lavorare a un ricambio per costruire nuove generazioni più brave di noi nel ricostruire la sinistra".
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